A proposito del “l’Uomo con la testa di Scarabeo” una collaborazione tra due autentici fantasticatori Cultura Libri 16 Luglio 202316 Luglio 2023 di Piero Fabris Una trigonometria astrale fortunata è quella che ha favorito l’incontro artistico tra Roberto Gassi (scrittore), Domenico De Cosmo (Graphic designer) e Alessio Rega (editore). Roberto Gassi ovvero uno scrittore pugliese apprezzato per la sua trilogia di romanzi noir che schiudono il lettore a labirinti dell’avventura, immergendolo in atmosfere particolari le cui suggestioni affondano in ricerche e nello studio di enigmi o misteri del tempo, le quali hanno trovato nelle chine di Domenico De Cosmo, la matita, anzi il pennino per realizzare tavole visionarie, davanti alle quali si riconosce la passione e la rielaborazione in forma originale del lavoro di maestri del surrealismo come Salvador Dalì, disegnatori di fumetti come Sergio Toppi e Andrea Pazienza senza dimenticare le dimensioni filmiche di registi come Stanley Kubrick. Ai due ecclettici visionari dopo una presentazione di un libro che ha saputo annodare note strimpellate, a un bicchiere di vino rosso di un paesello del Sud più a Sud, in bilico tra terra e mare, sotto un cielo di luna avvolta da un manto stellato, la capacità pragmatica di Alessio Rega ha subito immaginato la realizzazione, dell’idea di una “Graphic Novel” e così, dopo quasi un anno, ha visto la luce: “L’uomo con la testa di Scarabeo” (edizioni LES FLA’NEURS. Pagg.98. € 13,00) di cui ci piace sottolineare il richiamo a novelli Sisifo del mondo Greco, a Khepri, lo scarabeo sacro del mondo dell’antico Egitto che, con le sue zampette spinge una palla di sterco divenendo il simbolo della rielaborazione, della rinascita o più semplicemente di una nuova occasione che, all’alba di ogni giorno è offerta all’essere umano per sbocciare e, dal basso, volgersi verso la luce. Il racconto sembra la rappresentazione di un percorso che dal profondo s’innalza, in forma circolare a dimensioni della coscienza duale; una via dove lo Ying e Yang nel rotolare tra contrapposizioni di squadre chiare (il bene) e scure (il male) concorrono allo sviluppo di un pensiero sferico dove il bisogno di dominare e la cupidigia si dissolvono in un’esplosione d’iridescenze. Roberto Gassi Domenico Decosmo Il Protagonista del lavoro è Erol Ciorba che in questa edizione sembra un po’ sacrificato da una sceneggiatura prostituita al numero di pagine dove si ragiona in sedicesimi e magari in centesimi, così come certe tavole sono schiacciate dal formato 20 x 15 di un libro e questo gioca a discapito della creatività illustrativa che non emerge al meglio delle sue potenzialità. Un’idea quella del connubio di espressioni talentuose manifesta lungimiranza e molta intelligenza è una soluzione vincente che, andrebbe rispettata e sviluppata specie in questo tempo dove la pigrizia dei lettori è esponenziale ed il disegno è il miglior supporto per schiudere a cammini immaginativi che allargano gli orizzonti del pensiero sul domani tutto da inchiostrare.