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A proposito del “l’Uomo con la testa di Scarabeo” una collaborazione tra due autentici fantasticatori

“l’Uomo con la testa di Scarabeo”

di Piero Fabris

“l’Uomo con la testa di Scarabeo”scarabeo disegno deecosmo

Una trigonometria astrale fortunata è quella che ha favorito l’incontro artistico tra Roberto Gassi (scrittore), Domenico De Cosmo (Graphic designer) e Alessio Rega (editore). Roberto Gassi ovvero uno scrittore pugliese apprezzato per la sua trilogia di romanzi noir che schiudono il lettore a labirinti dell’avventura, immergendolo in atmosfere particolari le cui suggestioni affondano in ricerche e nello studio di enigmi o misteri del tempo, le quali hanno trovato nelle chine di Domenico De Cosmo, la matita, anzi il pennino per realizzare tavole visionarie, davanti alle quali si riconosce la passione e la rielaborazione in forma originale del lavoro di maestri del surrealismo come Salvador Dalì,  disegnatori di fumetti come Sergio Toppi e Andrea Pazienza senza dimenticare le dimensioni filmiche di registi come Stanley Kubrick. Ai due ecclettici visionari dopo una presentazione di un libro che ha saputo annodare note strimpellate, a un bicchiere di vino rosso di un paesello del Sud più a Sud, in bilico tra terra e mare, sotto un cielo di luna avvolta da un manto stellato, la capacità pragmatica di Alessio Rega ha subito immaginato la realizzazione, dell’idea di una “Graphic Novel” e così, dopo quasi un anno, ha visto la luce: “L’uomo con la testa di Scarabeo” (edizioni LES FLA’NEURS. Pagg.98. € 13,00) di cui ci piace sottolineare il richiamo a novelli Sisifo del mondo Greco, a Khepri, lo scarabeo sacro del mondo dell’antico Egitto che, con le sue zampette spinge una palla di sterco divenendo il simbolo della rielaborazione, della rinascita o più semplicemente di una nuova occasione che, all’alba di ogni giorno è offerta all’essere umano per sbocciare e, dal basso, volgersi verso la luce. Il racconto sembra la rappresentazione di un percorso che dal profondo s’innalza, in forma circolare a dimensioni della coscienza duale; una via dove lo Ying e Yang nel rotolare tra contrapposizioni di squadre chiare (il bene) e scure (il male) concorrono allo sviluppo di un pensiero sferico dove il bisogno di dominare e la cupidigia si dissolvono in un’esplosione d’iridescenze.

Il Protagonista del lavoro è Erol Ciorba che in questa edizione sembra un po’ sacrificato da una sceneggiatura prostituita al numero di pagine dove si ragiona in sedicesimi e magari in centesimi, così come certe tavole sono schiacciate dal formato 20 x 15 di un libro e questo gioca a discapito della creatività illustrativa che non emerge al meglio delle sue potenzialità. Un’idea quella del connubio di espressioni talentuose manifesta lungimiranza e molta intelligenza è una soluzione vincente che, andrebbe rispettata e sviluppata specie in questo tempo dove la pigrizia dei lettori è esponenziale ed il disegno è il miglior supporto per schiudere a cammini immaginativi che allargano gli orizzonti del pensiero sul domani tutto da inchiostrare.  

“l’Uomo con la testa di Scarabeo”

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