di Piero Fabris

foto Daniela Ciriello

Il 26 aprile 2024 si è inaugurata a Bari la mostra dal titolo: “Dalla Scultura al Gioiello” della scultrice/ Scrittrice Anna Maria Di Terlizzi presso il Museo Nicolaiano – Accademia Cittadella Nicolaiana, un vero e proprio omaggio al Santo Patrono della città di Bari al quale l’artista dopo studi, ricerche e approfondimenti sui simboli iconici del Santo di Myra aveva già dedicato molti lavori, interpretandone e rielaborando storie, miracoli e leggende. Ricordiamo che tra le tante rappresentazioni scultoree della Di Terlizzi vi è il polittico realizzato per il IX centenario della traslazione delle ossa di San Nicola nella basilica e che il suo curriculum artistico, tra mostre in Italia e all’estero è di tutto rispetto. Ci fa specie rilevare che il suo nome non compaia in certi opuscoli dedicati ad artisti che si sono occupati della figura del Santo, ma è vero il detto: “I baresi sono amanti dei forestieri!”.  Anna Maria Di Terlizzi ci viene incontro invitandoci a contemplare le sei teche che contengono le sue creature le quali fanno bella mostra tra la corona di Ruggero II e la pergamena dei sessantadue marinai che traslarono le reliquie di San Nicola.

Qualcuno si sofferma sull’ingresso del museo attirato dai burattini appesi al muro; sono i protagonisti di un suo racconto ispirato al miracolo di San Nicola e i tre bimbi salvati dalle grinfie del cattivo oste, dal titolo: “I burattini, Priscilla e il viaggio del Vescovo” che Anna Maria Di Terlizzi ha realizzato per una rappresentazione dedicata ai più piccoli. Qualche altro vorrebbe saperne di più della sagoma del Santo patrono nell’atto di liberare una colomba che sembra un‘invocazione alla Pace. Chiediamo all’artista: “Perché ha intitolato la mostra: Dalla Scultura al Gioiello?”. “Molti dei gioielli esposti sono stati ispirati da motivi lapidei presenti nella Basilica di San Nicola, . Nel 1986 fui invitata dai Padri Domenicani a fare una mostra dedicata al Santo nella chiesa di San Gregorio, da quel giorno mi sono impegnata ad approfondire: studiare la sua personalità prima di tradurla in simulacro”. “In questi quasi quarant’anni, intendo dal 1986, quante sculture ha dedicato al Santo e perché?”. “Molte, non saprei dirle con esattezza il numero, studiando e ricercando notizie mi sono lasciata affascinare dalla sua figura poliedrica: dal temperamento dell’uomo Nicola, dal Vescovo impegnato nel sociale, dalla sua Santità.

Quando devo realizzare un’opera, studio, medito fino a raggiungere la sintesi estetica compositiva dell’idea che voglio rappresentare e in un certo senso è come se abbia compiuto un pellegrinaggio, un percorso attraverso le sue testimonianze che divenivano esempi concreti di carità. E’ per questo che prima di realizzare questa mostra ho meditato molto, mi sono soffermata, per esempio, su le pavoncelle che sono ai piedi dei gradini del ciborio della basilica, ma sono state, anche fonte d’ispirazione alcuni particolari della chiese, castelli, abbazie che oltre a essere importanti per i loro valori simbolici, sono molto interessanti anche dal punto di vista estetico”. “Come è nata l’idea di farne dei Gioielli?”. “La basilica di San Nicola come le cattedrali, molte chiese non solo sono un distillato di simboli, esperienze scolpite nella pietra che predispongono l’animo al raccoglimento, ma soprattutto sono libri di pietra finemente cesellati, veri e propri scrigni di meraviglia, suggestione e bellezza e di tanto fascino ho pensato di ornare la Donna con anelli, collane, bracciali e orecchini, perché divenisse ambasciatrice di bellezza e di storia”. Il Museo pian piano si riempie, i visitatori si soffermano incantati davanti ai gioielli in oro e in argento, viaggiando tra monili della memoria. Una mostra come splendido preludio alle prossime festività dedicate a San Nicola, il patrono della città di Bari che si potranno ammirare fino al 12 di maggio.