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Con le vele ricucite nel periplo dei colori della Memoria. Le opere di Michele Agostinelli

opera-Michele Agostinelli

 

di Piero Fabris

opera-Michele Agostinelli

Nello spazio di cornici di Emilia Barbone in via Papa Urbano VI in Bari è possibile soffermarsi davanti alle opere di Michele Agostinelli. Un viaggio attraverso i lavori degli ultimi dieci anni del maestro. Un’occasione per riflettere insieme all’artista sull’Anima della Puglia, della quale coglie il liquefarsi e ripresentarsi in velature e ceroni, con i suoi riti e sagre svuotate dall’infrangersi dell’onda del tempo. Michele Agostinelli rastrella tra le coste e l’entroterra, tra i cocci di un istante fatto di vele in brandelli e resti di reti di pescatori e braccianti, la magia degli astri riflessi su scogli e zolle di terra nuda: approdi e tavolozze di spiriti senza quiete, di relitti restituiti a tappeti sabbiosi ai quali l’artista ridona nuovi sensi e visioni estetiche d’ampio respiro. Il suo genio andando oltre gli abiti dell’evanescenza esplora i mari dello spirito come un Telemaco inquieto offrendo giochi cromatici e, attento ai moti affidati alle maree restituisce agli animi in pezzi i riflessi dell’essere dopo le tempeste. Con rielaborazione originale Michele Agostinelli mette a fuoco i pigmenti più profondi di una regione aspra che sa danzare all’unisono con i ritmi del sole e mimetizzarsi con l’archeologia umana.

opera-Michele Agostinelli

Attraverso pizzi e merletti pregiati, rivisti dall’ universo immaginario, riesce a coglierne le intime trame della fatica e i malesseri sublimati che punzecchiano la Puglia delle attese con le pianure arse, costellate da masserie appena emerse dalla bruma di un evo di sacrifici mal rimossi. Attraverso le trasparenze delle vetrine, passando in rassegna le sue opere, si sente il palpito dell’osservatore acuto e creativo che inanella buste concettuali per l’uomo del domani, sicuramente più consapevole deli arcipelaghi di solitudine. L’artista in cinquant’anni di mostre è riuscito a risalire muretti a secco e Specchie, gridando la sete di un Sud affamato d’umanità e soffocato dall’apparire in forme che di prezioso hanno solo la cromatura. L’Agostinelli con la sua arte esalta e si fa testimone di cromatismi luminosi scavando nel colore, denunciando e promuovendo paesaggi dell’autentico sociale, attimi, invisibili ai più, con lucidità affilata che, dalla figura, ben contornata, da pennellate ben studiate si espandono, bianco nel bianco, richiamo risolutivo a paesi dalle facciate di calce immacolata che, nel “ritrovato candore” guardano vibranti a spessori verticali i quali escono dal quadro per essere polline, granello, seme. Opere materiche, le sue, impasto di resine nelle quali solo le diottrie attente colgono l’indicazione e l’iniziazione a bisogni di verticalità che ha necessità di spessore per riallacciarsi alla rarefazione. Nelle rappresentazioni plastiche e abbaglianti si nasconde il segno, l’imbastito trasparente, sottilmente ironico frutto di malinconici rimandi a sponde poetiche che custodiscono il grembo di contorni d’emozioni. Nella sintesi di questi quadri, attraverso un sentiero di impronte, l’impasto materico, solido e chiaro, riesce a dare dimensioni a visioni d’infinito dove l’esperienza è scrigno di energie che restituiscono ai sentieri dei reietti, degli abbandonati sulle spiagge, le ali, la spinta per riprendere il cammino verso energie silenti ed esplosive.

Michele Agostinelli

Note artistiche di Michele Agostinelli. Nato a Tempio Pausania nel 1948, dal 1964 vive e opera a Bari. Ha insegnato disegno e storia dell’Arte nei licei scientifici. Ha ricevuto molti riconoscimenti per la sua produzione artistica e per la ideazione e direzione di eventi culturali. Ricordiamo tra i tanti premi quello ricevuto dal regista Sergio Leone e dal Nobel Rita Levi Montalcini. E’ un Instancabile sperimentatore di forme artistiche per giungere a espressioni artistiche che meglio esaltino le proprie visioni della sensibilità spaziale. Le sue investigazioni estetiche lo hanno condotto per itinerari poetici, grafici che offrono visioni del territorio originali. Ha ideato e condotto trasmissioni televisive. Ha fondato e coordinato gruppi artistici. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private sparse in tutto il mondo.  

 

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