Nel salotto letterario di Autori di Stile, prestigioso salone di acconciatura di Titti Marchitelli, si è tenuto un vivace dibattito con l’autrice in seguito al suo racconto.

di Clelia Conte

“Hai avuto la mia Vita”, è la vera storia di Sylvia Ageloff raccontata dalla bella scrittrice Francesca Palumbo che qualche giorno fa ha presentato il suo libro in una rilassante atmosfera femminile alle porte della festa della donna. E’ la storia del barbaro assassinio di Lev Trotskj ucciso da Ramon Mercader del Rio, agente segreto spagnolo, naturalizzato sovietico e operante nel NKVD durante il governo di Stalin. Vittima della storia sarà un’ebrea americana, segretaria e traduttrice di Trotskj alla quale Mercader si avvicina fino a farle credere di amarla col solo scopo di avvicinarsi alla casa di Trotskj, (al tempo esiliato in Messico) ed ucciderlo. Lei è Sylvia Ageloff alla quale l’autrice dà voce mettendo in risalto la sua personalità. Dopo l’assassinio di Trotskj nel ’40, la donna si isolò dal mondo dopo molte cure psichiatriche non rilasciando mai interviste su quegli episodi. La Palumbo scrive proprio di quella parte della sua vita dimenticata e racconta della sua attività sociale, del suo impegno politico, della sua vita tradita e dei suoi ideali.

Durante il piacevole dibattito con l’autrice presso il salone di acconciatura di Titti Marchitelli, si è preso spunto dal personaggio del libro per parlare delle problematiche che colpiscono tante donne innamorate, tradite, ingannate. Il problema vero è la ripetizione di tanti fatti che accadono per inesperienza o ingenuità delle vittime. Un confronto costruttivo come questo, dovrebbe ripetersi in mille occasioni perché raccontare vuol dire trasmettere esperienze negative che si potrebbero evitare.