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La polizia carica gli studenti. Dopo la Rai filo israeliana, i manganelli

di Cinzia Santoro

La polizia carica gli studenti dell’Università di Pisa durante un corteo pro-Palestina, dopo la Rai filo israeliana, i manganelli hanno colpito decine di giovani pacifisti. La pratica repressiva  è stata guidata dal questore Sebastiano Salvo, conosciuto agli italiani per i fatti scandalosi di Genova durante il G8 nella calda estate del 2001, quando i poliziotti attaccarono studenti, attivisti e giornalisti inermi nella scuola Diaz, successivamente alla morte di Carlo Giuliani. Gli attivisti furono manganellati e portati in caserma dove subirono atti violenti riconosciti dalla Corte europea dei diritti dell’uomo come violazione dell’articolo 3 della Convenzione sul “divieto di tortura e di trattamenti inumani o degradanti.”

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Il copione si è ripetuto contro giovani pacifisti il cui reato è stato di manifestare a favore della causa palestinese chiedendo il “cessate il fuoco”. 11 i feriti, tanta rabbia e tanto dolore condivisi da migliaia di persone che sono scese in piazza nella serata dello stesso giorno. L’indignazione è trasversale e i rettori delle tre dell’Università di Pisa, i professori, il sindaco leghista Michele Conti chiedono al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di intervenire per fare chiarezza sull’accaduto. Il rettore dell’università pisana ha dichiarato ai giornalisti: “Profondo sconcerto, le autorità tutelino la dialettica democratica”. Anche il sindaco di centrodestra ha affermato: “Sono amareggiato come cittadino e genitore”

«Vogliamo esprimere la nostra vicinanza alle ragazze e ai ragazzi rimasti ferite e feriti. Le istanze della pace non devono mai sfociare in atti di violenza. Richiediamo la massima tutela dei diritti e delle libertà costituzionali come la libera manifestazione delle opinioni di tutte le persone», è scritto in una nota del Coordinamento civico e progressista come riporta la Nazione.

Mi chiedo di chi sia la responsabilità?

Il Questore è responsabile di questi fatti gravissimi in prima persona, con un quartiere militarizzato e reparti fuori controllo che hanno picchiato chi gli si parava davanti. L’accaduto è l’espressione di un clima di repressione e censura che dall’inizio del genocidio palestinese si sta sostenendo nel nostro paese contro chi protesta o scende in piazza per chiedere l’immediato cessato il fuoco per fermare il genocidio.

Le reazioni delle parti politiche sono unanimi. La segretaria del Pd Elly Schlein ha dichiarato: “Manganellate inaccettabili, clima di repressione, ora Piantedosi chiarisca”. E Conte: “Immagini non degne del nostro Paese. Ancora una volta manganellate contro chi protesta per il massacro in corso a Gaza. Questa volta a Pisa, ai danni di studenti, giovanissimi. Altri episodi ci sono stati a Firenze. Sono immagini preoccupanti, non degne del nostro Paese. Non può essere questa la risposta dello Stato al dissenso».

“Rimaniamo davvero stupefatti di fronte alle immagini del pestaggio da parte della polizia contro un corteo pacifista che stava sfilando a Pisa, corteo tra cui c’erano tanti studenti minorenni” ha dichiarato il Presidente nazionale delle Acli, Emiliano Manfredonia “L’uso della forza per contrastare ragazzi inermi che manifestano delle opinioni legittime non è mai giustificabile. – ha continuato Manfredonia – A nome mio e di tutte le Acli esprimo la vicinanza ai ragazzi feriti e, nello stesso tempo, chiediamo con forza che venga immediatamente fatta chiarezza su quanto accaduto perché si accertino i fatti e i responsabili di una simile azione.

Gianna Fracassi segretaria generale della FLC CGIL ha dichiarato: “Dopo mesi in cui si sono succeduti episodi simili, oggi si è superato il limite. Non possiamo accettare l’idea che nel nostro Paese venga limitata la libertà di manifestare pacificamente, soprattutto se a pagarne le conseguenze sono i ragazzi e le ragazze”.

Il deputato e co-portavoce di Europa Verde ha detto “La violenza scaricata dalla polizia contro gli studenti che a Pisa manifestavano pacificamente per la Palestina sono inaccettabili. Ormai è un susseguirsi di manifestazioni pacifiche dove i partecipanti vengono manganellati. Il ministro Piantedosi sta trasformando l’Italia in uno stato di polizia che, invece di arrestare i criminali, manganella manifestanti pacifici e identifica persone che partecipano a commemorazioni. A chi sfila con il braccio teso del saluto neonazista c’è la massima tolleranza da parte del governo. Ora diciamo basta ed è giunto il momento da parte di tutti i parlamentari della Repubblica di tutelare gli studenti che manifestano pacificamente sfilando insieme a loro.”

Diversa la maggioranza che difende l’operato dei poliziotti, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fatto sapere che durante il corteo c’erano persone con il volto coperto, cosa che non risulta dai video, ed erano adiacenti all’itinerario la sinagoga e il cimitero israelitico. Il Viminale farà i suoi accertamenti se la polizia ha sbagliato”. Ha commentato secco. E proprio il ministero degli Interni ha comunicato in una nota di aver riscontrato alcune “Difficoltà operative di gestione” della polizia durante la gestione dei due cortei.

Il governo non ha alcun interesse che si verifichino i disordini, al contrario vuole assicurare la massima espressione delle libertà dei cittadini in forma ordinaria e pacifica». Il ministro si dichiara «doverosamente disponibile» a chiarire la vicenda in Parlamento. Davanti alla domanda se avesse sentito o meno la premier Giorgia Meloni risponde che ringrazia la fiducia dei membri del governo, con le dichiarazioni fatte nella giornata di ieri, ma precisa che la «responsabilità dell’ordine pubblico dell’ordine pubblico è sua» e «ne sono responsabile anche nei suoi confronti».

Giorgia Meloni tace impegnata a Dubai.

Il presidente Sergio Mattarella ha espresso il proprio dissenso dichiarando: “Quei manganelli usati contro i ragazzi esprimono un fallimento. L’autorevolezza delle Forze dell’Ordine non si misura sui manganelli ma sulla capacità di assicurare sicurezza “.

Il capo della Polizia Vittorio Pisani al Tg1 ha affermato: “Purtroppo durante i servizi di ordine pubblico a Firenze e a Pisa i nostri operatori hanno posto in essere delle iniziative che dovranno essere analizzate singolarmente e verificate con severità e trasparenza. Quando le manifestazioni non sono preavvisate o non vengono condivise con la questura, possono verificarsi dei momenti di criticità, però questi momenti di criticità non possono essere una giustificazione “. Poi ha garantito che tutte le decisioni che vengono adottate in sede locale sui servizi di ordine pubblico non sono determinate da scelte politiche. Chi ci crede?

Mi chiedo se uno sparuto gruppo di studenti possa scatenare una simile repressione violenta! Forse sono prove tecniche di regime? Promesse del ministro Valditara contro chi manifesta il proprio dissenso? O l’uso della violenza risponde alla necessità di questo governo di vietare ogni manifestazione di solidarietà al popolo palestinese? Sarebbero scesi in piazza tutti questi poliziotti se la manifestazione sarebbe stata filo israeliana? Attendiamo l’interrogazione parlamentare e riflettiamo sulle parole di Dante che tanto soffrì le vicissitudini politiche del suo tempo. Manifestare il dissenso è uno dei principi sacri delle democrazie, sanciti anche dalla nostra Costituzione perché impedire l’esercizio di questo diritto? L’Italia descritta dal sommo poeta è l’immagine di questo paese oggi: Ahi serva Italia, di dolore ostello, nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di provincie, ma bordello! Povera Italia, ridotta in schiavitù, dimora di sofferenza, nave alla deriva nel pieno della tempesta, non più signora di popoli ma prostituta! Si prostituta si altri paesi! Serva dell’ambasciatore israeliano! Alla deriva in Europa senza alcun nocchiere.

Sconvolgente la risposta del segretario dell’associazione nazionale funzionari di polizia, Sergio Letizia: “Invitiamo tutti ad abbassare i toni per il tafferuglio tra forze di polizia ed i manifestanti pro Palestina verificatosi a Pisa. L’esperienza ci insegna che spesso le manifestazioni di studenti sono infiltrate da esperti fomentatori di disordini di piazza che strumentalizzano gli studenti stessi. Non è la prima volta che li guidano avverso le Forze di Polizia con abili pressioni e provocazioni volte a creare lo scontro, soprattutto quando le manifestazioni non sono preavvisate. Perciò è meglio attendere l’esito degli accertamenti dell’autorità di Pubblica Sicurezza”.

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