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Grecia e Turchia si uniscono contro i trafficanti di migranti. rapporto sullo stato delle relazioni tra l’UE e la Turchia

sbarco migranti
Clelia Conte

di Clelia Conte

 Sfatiamo la storica diatriba tra la Grecia e la Turchia perché in questo momento storico sono d’accordo per bloccare il flusso dei migranti in un prezioso accordo durante un incontro che si terrà giovedì ad Atene per affrontare il traffico dei migranti.

In realtà il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis dovrebbero firmare più di 20 accordi sulle cosiddette questioni di “soft politics” nell’ambito del dialogo di “riavvicinamento” . Ma l’accordo più importante è proprio quello che riguarda la migrazione e secondo le fonti governative di Atene, l’accordo sarà incentrato sulla formazione di due gruppi di lavoro, uno turco e uno greco, composti da dirigenti di ministeri ed agenzie competenti. Le squadre lavoreranno parallelamente ed in sintonia per lo scambio reciproco di informazioni sui movimenti dei contrabbandieri di immigrati clandestini nel Mar Egeo orientale e nell’Evros (Grecia nord-orientale). Dovranno inoltre essere dislocati due componenti della Guardia Costiera, uno greco e uno turco, rispettivamente a Smirne ( costa turca) e su un’isola greca.

Evros

Un rapporto sullo stato delle relazioni tra l’UE e la Turchia, pubblicato la scorsa settimana, ha mostrato che la collaborazione contro i trafficanti di migranti e l’aumento dei rimpatri degli immigrati irregolari in Turchia debbano migliorare. Già nel 2016 fu fatto un accordo migratorio per il quale Ankara si impegnò a fermare i viaggi irregolari di gente dalla Turchia alla Grecia e chiunque fosse arrivato nelle isole greche doveva essere rimpatriato. Il rapporto spiega che c’è stata una “forte impennata” degli arrivi irregolari nelle isole greche, dove le cifre sono più che triplicate (237%). Il nuovo accordo sulla migrazione dell’UE, attualmente in fase di negoziazione tra gli Stati membri, consiglia di rafforzare gli accordi con i Paesi terzi concernenti i rimpatri. Ciò perché con la Turchia non c’è stato un grande impegno considerato il grande flusso proveniente dalla loro costiera e quindi l’UE le ribadisce di rispettarne gli accordi.

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