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Cosa si nasconde dietro la scienza? Ecco i giovani studiosi che hanno deciso di dare un contributo alla divulgazione scientifica di contrasto alle false notizie

di Anna Materi

Che cosa si nasconde dietro la scienza?

La divulgazione scientifica è ciò che in questo momento deve poter accompagnare la nostra vita con maggiore correttezza di informazione e competenza critica.

A tal fine conosciamo da vicino nove giovani studiosi in area scientifica che hanno deciso di dare un contributo preciso, serio, puntuale ed esaustivo alla divulgazione scientifica. Si sono infatti accorti che sul web le fake news girano come notizie false e tendenziose e hanno pensato di riunirsi per creare il blog “Dietro La Scienza”.

Un pomeriggio via Skype abbiamo cercato di raccontare il loro progetto, i loro desiderata, le loro ambizioni.

Innanzitutto, tengono a specificare che provengono tutti dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, l’UNIBA. Questo è sicuramente uno dei loro punti di forza, perché tra di loro si conoscono dapprima come colleghi universitari, sviluppano studi similari e comparativi, poi decidono di intraprendere questo cammino di informazione insieme.

Francesco Ladisa, laureato al Corso di studi triennale di Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche e attualmente iscritto alla Magistrale di Biotecnologie Mediche e Medicina molecolare è il primo a cui è venuta l’idea di creare un blog di divulgazione scientifica: “Ci pensavo da un anno circa, volevo mettermi alla prova, immaginavo di creare un blog scientifico. Presto però mi sono reso conto che da solo non sarei giunto molto lontano e allora ho iniziato a chiamare e coinvolgere nel progetto alcuni miei colleghi universitari, che col tempo erano diventati miei amici”. Elisabetta Marsala, anche lei con lo stesso percorso di studi di Francesco precisa “non ho esitato ad accettare subito quando Francesco mi ha reso partecipe della sua idea, perché sul web circolano tante notizie false, le fonti autorevoli non sono mai troppe e ho avvertito quindi il desiderio di mettermi alla prova e cercare di dare il mio contributo”.

Il lockdown della scorsa primavera è stata la conditio sine qua non allo sviluppo del blog. Reduci dall’aver vissuto un periodo di profonda incertezza, alimentato da una disinformazione sempre più radicata, i giovani studiosi non hanno esitato a confrontarsi fra loro e a decidere di mettere in atto una strategia di risposta a tutto ciò che era cattiva informazione e pessima comunicazione. Sono consapevoli del fatto che non tutti gli utenti del web hanno conoscenze scientifiche, ma che tutti hanno diritto ad avere notizie esatte, vere e non verosimili, precisamente scientifiche.

Uno di loro, Roberto Liberti, laurea triennale in Biotecnologie Industriali e Agro-Alimentari, studia alla Magistrale di Biotecnologie Industriali e Ambientali e precisa: “Io conoscevo già Simona Buonanno (triennale di Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche e attualmente iscritta alla Magistrale di Biotecnologie Mediche e Medicina molecolare) e la mia diretta collega Francesca Natalizio, laureata ad ottobre alla Magistrale di Biotecnologie Industriali e Ambientali. Sono iscritto all’ANBI – Associazione nazionale Biotecnologi italiani. Ho voluto aderire al blog per poter dare un respiro di eterogeneità all’interno della pagina. Non solo divulgazione e informazione in campo medico, ma anche in ambito industriale e ambientale, come sostenibilità ambientale ed economia circolare”.

Tutti i dottori si riconoscono purtroppo impotenti di fronte alla mancanza, ancora oggi, di un Albo e Ordine nazionale che riconosca la figura professionale del biotecnologo, al pari dell’albo dei medici chirurghi e odontoiatri Omceo o quello degli ingegneri Oiba. La mancanza di un albo nazionale però non li ferma, anzi li rende ancor più risoluti nel volersi fare strada, nel farsi conoscere e riconoscere come personale altamente qualificato e specializzato in ambito scientifico biotecnologico.

Laura Bellino, anche lei laureata alla triennale di Biotecnologie Mediche e Farmaceutiche e iscritta alla Magistrale di Biotecnologie Mediche e Medicina molecolare, specifica: “Alcuni di noi siamo stati contattati direttamente da Francesco, altri quali Tiziana e David leggendo la pagina del blog hanno voluto contattarci per offrire la loro disponibilità nella collaborazione. Io personalmente ho accettato l’invito di Francesco perché a me pesa molto la mancanza della vita universitaria in presenza, le lezioni, il caffè con i colleghi, lo studio in biblioteca. Volevo ritrovare lo spirito del lavoro di gruppo, la cooperazione, la partecipazione. Ho voluto mettermi alla prova confrontandomi con i colleghi e ho capito che al momento questa è la scelta vincente. Non si va lontani se si rimane da soli, il nostro è un lavoro di ricerca e la ricerca richiede necessariamente spirito di squadra e collaborazione”.

Non tutti dapprincipio si conoscevano. Alcuni di loro si sono avvicinati al blog per curiosità e hanno poi chiesto di poter collaborare. Tiziana Romanazzi è attualmente dottoranda di ricerca in “Medicina Sperimentale e Traslazionale” presso l’Università degli Studi dell’Insubria. “Io non punto a fare solo informazione, ma mi metto in gioco. Leggo riviste scientifiche complesse ed articolate. Non è semplice passare da un linguaggio complesso ad un linguaggio semplice per essere comprensibili da tutti. Gli articoli che pubblichiamo contengono le fonti che per noi sono alla base dello studio scientifico, ma sono anche il metro di serietà di ogni studio. Molto spesso leggiamo articoli privi di fonti e ciò non è corretto, non si può, soprattutto in ambito scientifico, divulgare un’informazione e non aver cura di pubblicare la fonte. Ecco noi a questo invece ci teniamo molto”.

Dello stesso avviso Simona Buonanno: “Voglio parlare delle fonti e dei canali da cui attingiamo le informazioni che decidiamo poi di divulgare.  Nei miei articoli personalmente cerco di far capire come avviene ogni passaggio, perché si è lavorato in un certo modo, i dati cosa dicono, voglio far capire il modus operandi, la logica che c’è dietro le scoperte che vengono fatte e questa è una delle motivazioni per cui partecipo al blog”.

David Sogari, laureato alla Magistrale di Biotecnologie industriali e Ambientali, ci racconta di sé: “Il mio approccio al blog è stato mosso dapprincipio da una rabbia che covavo dentro a causa di un lutto subito in famiglia a causa del Covid. Ero arrabbiato perché vivevo il grande stato di confusione informativa e non   volevo che altri vivessero il mio stesso dramma. Attualmente sto svolgendo uno stage presso un’azienda cosmetica in provincia di Monza. Avverto la necessità di poter dare il mio contributo sul blog riguardo al mondo del lavoro. Purtroppo, quando usciamo dall’università non abbiamo esperienza, nessuno ci istruisce ad averla, rimaniamo soli in balia delle onde. Pensare che potrei essere d’aiuto ai miei colleghi per la creazione ognuno delle proprie soft skills, mi permette di mitigare il senso di rabbia e di impotenza di fronte a tanta ignoranza e mi fa sentire utile alla causa divulgativa”.

Per Giulia Angelini, attualmente studentessa magistrale in Biotecnologie mediche e Medicina molecolare, ciò che è nato dall’azione spontanea di pochi sta diventando giorno per giorno un vero e proprio progetto di ricerca divulgativa.

-Perché è stato scelto il nome Dietro La Scienza?

“Ho scelto io nome e logo – risponde Francesco Ladisa. Per il logo originale ho scelto il soggetto e cercato la giusta armonizzazione fra forma e colore. Per il nome voglio collegare due mondi ingiustamente separati, coloro che non sono scienziati ma vogliono comunque informarsi in modo scientifico e corretto da coloro che invece studiano materie scientifiche e quindi formano un determinato target referenziato. Noi vogliamo allargare questo target, giungere sulle bacheche dei più, intenditori e non, e veicolare informazioni che anche chi non appartiene ad un topic particolare, può comprendere e soprattutto condividere.”

Infatti, se la rivista scientifica ha un particolare target di riferimento da cui non si discosta facilmente, l’intenzione dei nove ideatori del blog è creare un’informazione scientifica che parta da fonti ben specifiche, che spieghi ed integri il lavoro di ricerca, che sia ad appannaggio il più possibile divulgativo e che possa essere condiviso dai più.

 Parliamo infatti di numeri: in poco più di tre mesi, dall’agosto 2020 tempo in cui si affaccia sul mondo di Instagram, la pagina del blog ha al momento circa 1400 follower; circa 600 “mi piace” su Facebook in meno di un mese. Si sta valutando l’idea di passare anche sulla piattaforma Linkedin. Hanno appena inaugurato il nuovo sito su WordPress. Tutto per farci capire che non intendono fermarsi qua, i nostri giovani di talento, anzi la loro giovane età li fa rapportare ad un pubblico altrettanto giovane ed attento, ma anche professionale e competente.

Sanno che da soli non si arriva lontano, che ognuno di loro, con le proprie specifiche professionalità e ambizioni, può concorrere alla causa del gruppo e di questo esserne membro necessario e indispensabile.

Sono consapevoli che solo condividendo idee e ansie possono costruire un progetto di informazione scientifica ad ampio raggio.

Utilizzano molto bene la tecnologia informatica e la sfruttano per raggiungere scopi altamente formativi.

Sanno che devono continuare a studiare, e non poco, se vogliono essere competitivi e diventare indispensabili.

Sono a conoscenza che l’alloro che da poco hanno conquistato è il trampolino di lancio per conquistare nuovi traguardi, per prefiggersi nuovi obiettivi e per crescere professionalmente.

Ecco perché, per ritornare alle fonti tanto care a Tiziana e a Simona, solo se si ammette che serve la scienza per capire, serve la scienza per spiegare, serve la scienza per divulgare e per comunicare. Semplicemente, ma non arbitrariamente, mettersi al servizio della scienza e di questa farne un uso esatto e una divulgazione ad ampio raggio, sia con articoli che vengono pubblicati serialmente sia con “pillole di scienza” giornaliere.

 

-C’è qualcosa di similare sul piano comunicativo in Italia?

Al momento no. La realtà è riuscire a creare un prodotto che sia distintivo, che possa rendere il loro lavoro esclusivo. Esaminano quindi un articolo da una rivista specializzata scientifica, scritto esclusivamente in inglese, con concetti che possono capire solo gli “addetti ai lavori”; analizzano la forma, traducono dall’inglese, rendono semplice, senza perdere di scientificità, ciò che semplice non è. Divulgano. Così ampliano il raggio di azione e conoscenza per chi vuole informarsi correttamente senza incorrere in fake news orribili e appunto false.

Ognuno di questi giovanissimi talenti ha la propria motivazione, ognuno di loro partecipa al grande progetto del blog “Dietro La Scienza” perché sa che è giusto farlo in questo particolarissimo momento storico. Si sentono soli, ma non vogliono rimaner da soli, leggono tante fake news e non vogliono leggerle più, hanno lo spirito dei combattenti. Sentirli parlare e partecipare al progetto mi ricorda la figura della testuggine romana, laddove l’avanzamento della stessa nelle file nemiche era assicurato da un notevole coordinamento collettivo.

Posso solo augurar loro di proseguire con l’intento di migliorarsi sempre. L’impegno rende nella misura in cui la fede in esso rende capaci di superare i propri limiti, senza credersi super eroi, ma semplicemente continuando ad imparare, sempre ogni giorno un po’ di più.

Instagram @dietrolascienza

dietrolascienza.wordpress.com

Facebook/ Twitter Dietro la scienza

13 novembre 2020

One thought on “Cosa si nasconde dietro la scienza? Ecco i giovani studiosi che hanno deciso di dare un contributo alla divulgazione scientifica di contrasto alle false notizie

  1. Bravi ragazzi! Complimenti! Questa è la nuova generazione che vogliamo, ragazzi seri appassionati, preparati che si informano e cercano a loro volta di informare correttamente, che quando occorre sanno, sicuramente, divertirsi senza mai perdere di vista i sani progetti. Siate sempre così determinati e le soddisfazioni continueranno ad arrivare. In bocca al lupo!!!!…e poi grazie, leggo sempre con piacere le vostre “pillole”

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