Versi nuovi nei notturni di luce Cultura Libri poesia Recensioni 30 Dicembre 202430 Dicembre 2024 di Piero Fabris Copertina del libro La raccolta di poesie dal titolo: “Comporre la quiete” di Laura Pavia è un invito a riflettere sul vivere; sono versi di consapevolezza sul sopravvivere in rituali quotidiani che ci anestetizzano, mentre il fuoco dell’Essere sotto la cenere ci inquieta, insorge, ribolle. È appello, quindi a ribellarsi alla vita grama, sempre più grigia, come atto dovuto verso se stessi. Abitare la notte e, tra i suoi lembi danzare sembra un piano di fuga dalla realtà dove la luna, pianeta dell’immaginazione, accarezza e riarde i sogni ammantandoli con piume di pavone. Onestà verso se stessi è un frutto maturo, un pomo che cade distante dalla nostra chioma accarezzata dalla tempesta di emozioni vissute fino al midollo. È consapevolezza fiorita dopo pioggia e i venti interiori che strappano all’anima i paraocchi e fanno delle lacrime un collirio per contemplare il selciato con “distacco e concentrazione”, esercizio per discernere e rielaborare il vissuto con occhi nuovi, con il coraggio di chi desidera guardare oltre le feritoie della torre incantata divenuta nel “tempo fuggente”, gabbia, recinto soffocante. Poesie, quelle di Laura Pavia, che conoscono l’ironia leopardiana, sottile, dolce e amara e sono quasi una convocazione al rispetto per se stessi. Versi come distillato del vissuto, riverbero d’esperienze affilate; conflitti efferati e silenti che hanno saputo tracciare sentieri nuovi e allargare, donare visioni della volta celeste facendo di ogni ruga la linea di un pentagramma sul quale scrivere nuova musica. È l’essenza dei giorni vissuti con intensità, passati al setaccio con calma, il lievito madre che la poetessa usa per affidare all’etere; fosforescenze dell’intimo, costellazioni prodigiose la cui colorazione e posizione genera energia necessaria per guardare tutto senza i veli di certe camere recinto dove solitudine e aridità umana assumono significati diversi e la quiete è necessaria per ascoltare ogni piccola nota, per assaporare il Silenzio come cosa viva. Un’opera, anzi un libretto per suggestioni liriche, mosaico di tasselli tintinnanti sui quali rimbalzano sussurri, eco di corde d’arpa, invito a denudarsi d’ogni abito carnevalesco, magari di comodo e fare del buio apparente materia solida per concerti magici, bande della coscienza dove la solitudine non è più attesa sterile, ma luogo travolgente della luce davanti alla quale il mondo avido e falso si dissolve e il fango opacizzante diviene sostanza plastica per calici vibranti con i quali brindare allo splendore, al bagliore di ogni piccola stella, decantazione della serenità, luogo dove ritrovare un ordine superiore che rende servi, mai schiavi, danzatori in spazi d’infinite armonie cristalline. Laura Pavia Laura Pavia è nata ad Acquaviva delle Fonti. Risiede a Sannicandro di Bari. Si è laureata in lettere classiche, facoltà di lettere e filosofia dell’università di Bari. È stata vice presidente (2018 – 2019) dell’Associazione Culturale/Sociale “Sentieri Di Versi”; Socio fondatore e direttore del Dipartimento Lettere e Filosofia dell’Accademia delle Arti e delle scienze filosofiche di Bari; Membro Titolare dell’Accademia Tomitana; Accademico ad Honorem dell’Accademia Internazionale Léopold Sédar Senghor. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: “La vita a piccoli passi” (romanzo introspettivo del 2011); “L’Orizzonte delle Possibilità” (Romanzo del 2012); “Sospiri di Nuvola” (Poesie2013); “Bisbiglia la Notte” ((Poesie 2015); “Quando la Sera” (Poesie 2017); “L’Orizzonte delle Possibilità” (Romanzo 2018); “La Miseria del Cielo” (Poesia 2019); “L’ombra delle Parole” (Poesia 2022); “Comporre la Quiete” (Poesia 2024). Opere per le quali ha ricevuto riconoscimenti Nazionali e internazionali. 30 dicembre 2024