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A scuola di felicità: la filosofia hygge

Cinzia Santoro. a Copenaghen

di Cinzia Santoro

Hygge è una filosofia di vita abbracciata dai popoli del Nord Europa, in particolare dai danesi e dai norvegesi. Hygge è assaporare la torta appena sfornata in un pomeriggio d’inverno bevendo cioccolata calda con la famiglia. Hygge è indossare abiti confortevoli, avvolgenti e comode pantofole. Guardare la fiamma viva del caminetto che scalda il soggiorno illuminato da luci soffuse. Hygge è la magia dell’amore e dell’amicizia, il respiro lento e il tempo che scorre benevolo. Hygge è lasciarsi alle spalle la frenesia che acuisce i sensi di ogni occidentale schiavizzato dai ritmi massacranti del lavoro, dalla competizione e dall’assenza di un welfare.

La Danimarca si caratterizza per la presenza di un ambiente culturale, sociale ed economico molto sviluppato, in cui i temi legati alla sostenibilità sono condivisi e significativi, e dove le parole chiave della felicità e del benessere sono: comunità, soddisfazione personale ed equilibrio tra vita e lavoro.

Secondo un’indagine condotta nel 2020, dalla Randstad, la Danimarca rappresenta un esempio virtuoso per quanto riguarda i suoi sistemi di Welfare Aziendale. La ricerca consiste in uno studio sull’employer branding, ovvero, l’insieme delle strategie finalizzate a migliorare l’immagine di un’azienda percepita dai dipendenti e dalla popolazione in generale, selezionata a campione.

Gli indicatori utilizzati sono: atmosfera di lavoro piacevole, retribuzione e benefit, sicurezza del posto di lavoro, visibilità del percorso di carriera, solidità finanziaria, forme contrattuali flessibili, buona formazione, contenuto interessante, ubicazione ed infine il work-life balance (l’equilibrio tra vita privata e professionale). Esso, viene utilizzato al raggiungimento del benessere del lavoratore sia all’interno che all’esterno dell’ambiente lavorativo. Dunque è l’arte danese di vivere felici e contenti. Si comincia fin da bambini a coltivare la felicità e si diventa adulti sereni e consapevoli. Una filosofia focalizzata sul benessere, che coinvolge l’intera comunità

Da oltre 40 anni la Danimarca domina il World Happiness Report, la classifica dei Paesi più felici al mondo: i danesi sono felici, nonostante il clima rigido, i lunghi inverni senza sole e le tasse alle stelle. E non è solo per l’accesso pubblico e gratuito all’assistenza sanitaria o ad una istruzione qualitativamente alta, per un congedo parentale più lungo, o un alto reddito pro capite. È anche e soprattutto merito della loro filosofia di vita semplice e condivisa, che parla di benessere quotidiano. In una parola sola? Hygge. Il rispetto degli altri, l’autenticità, l’empatia e il senso di responsabilità e il prendersi tempo, sono il segreto per vivere felici. Ma vediamo in pratica cosa significa vivere hygge.

L’hygge si concretizza con regole ben precise: quando si sta insieme agli altri non si parla di nulla di negativo, nessun discorso su argomenti su cui si può essere in disaccordo! Si devono lasciare fuori dalla porta stress, pettegolezzi, lavoro, politica, tutto ciò che può portare tensione o imbarazzo. Sono banditi telefoni, smartphone e tablet. Si dà infatti molta importanza al tempo condiviso, si tratta di momenti speciali, in cui si sta insieme senza barriere e in perfetta serenità, in cui si possono condividere ricordi, esperienze positive, cibo, affettuosità. Si tratta di momenti di convivialità in cui si possono fare anche cose come cantare o giocare.

Hygge in famiglia, sono le tavolate chilometriche dove ognuno porta qualcosa e lo condivide, hygge è la colazione a letto o un picnic all’aria aperta, la cioccolata calda mentre fuori nevica. 

Non è hygge la competizione, il voler primeggiare su ogni argomento, i social, parlare di politica, di calcio o le sterili puntualizzazioni.

In un’intervista rilasciata qualche tempo fa, la giornalista e scrittrice americana, Jessica Joelle Alexander che ha pubblicato il best seller Il metodo danese per crescere bambini felici – ed essere genitori sereni” – tradotto in 25 Paesi, ha dichiarato: l’espressione danese “at hvile i sig selv” che vuol dire “riposa in te stesso” significa che non hai bisogno necessariamente dell’approvazione degli altri per sentirti felice. L’ umiltà è un valore molto sentito in Danimarca ed è intimamente legato a questa sensazione. La verità è che la felicità è il frutto di un lavoro interno. Quando riposiamo bene in noi stessi siamo felici indipendentemente da ciò che facciamo nella vita. Questo sentimento possiamo insegnarlo noi genitori con il nostro esempio e la scuola con l’educazione focalizzandoci di più su chi sono i nostri figli piuttosto che solo su cosa fanno”.

La sirenetta di Copenaghen in Danimarca
La statua in bronzo della Sirenetta,(alta 1,25 m) situata all’ingresso del porto di Copenaghen è simbolo della città e raffigura la protagonista della fiaba di Andersen.

Dunque la filosofia hygge viene coltivata in famiglia ma anche a scuola, sin da piccoli si può essere hygge.

Ma il periodo dell’anno più hygge è quello delle feste di Natale! La casa profuma di spezie con cui condire biscotti e dolci, le candele risplendono dietro le grandi finestre rigorosamente senza tende, si organizzano cene e incontri con le famiglie. A Copenaghen illuminata a festa, ho visitato diversi mercatini natalizi dove gustare cibo delizioso e scaldarsi con il glögg, bevanda a base di vino, spezie e scorza d’arancia. Nei mercatini i fiori erano ovunque e la gente si fermava a comprarne, anche sotto la pioggia sottile che continuava a scendere sulle luminarie accese.

Le famiglie si godevano la passeggiata lungo i canali insieme ai piccoli nel passeggino ben protetto da teli impermeabili. Numerosi i bambini, tanti in verità e le coppie molto giovani trasmettevano un senso di reale serenità non usuale nelle nostre famiglie dove spesso la passeggiata si trasforma in un vero e proprio stress.

Anche a Malmo, in Svezia i papà in giro con i piccoli erano a proprio agio, anzi alcuni travestiti da Babbo Natale correvano una simpatica corsa natalizia con passeggino e bimbo a bordo! 

Ho respirato l’aria  hygge per quattro giorni e non nascondo che avrei voluto saperne di più. Per ora proverò a vivere in prima persona una vita più hygge e mentre accendo le candele bianche posso solo augurarvi un felice 2025 Hygge.

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