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Presentato il “Libro verde. Scriviamo insieme il futuro dell’Europa” del Movimento Europeo Italia

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Maria Silvia Quaranta

di Maria Silvia Quaranta

Lunedì 20 maggio presso l’aula Starace del Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro è stato presentato il “Libro verde. Scriviamo insieme il futuro dell’Europa. Un progetto e un’agenda costituente per la decima legislatura 2024-2029”, un lavoro collettivo di Giuseppe Bronzini, Pier Virgilio Dastoli, Stefano Ingallina, Sabrina Lupi, Erasmo Mancini, Stefano Milia, Nicoletta Parisi, Paolo Ponzano e Giulio Saputo. I saluti istituzionali sono stati portati dal professor Giuseppe Moro, direttore del Dipartimento di Scienze Politiche. Sono intervenuti Pier Virgilio Dastoli, presidente Movimento Europeo Italia, Ennio Triggiani, professore emerito di Diritto dell’Unione Europea, Antonietta Damato, ordinario di Diritto dell’Unione Europea. L’incontro è stato coordinato dalla professoressa Angela Maria Romito, Europe Direct Puglia.

Presentazione libro verde -dastoli-triggiani
da sin. Damato, Triggiani, Dastoli, Moro, Romito

Bari è stato il luogo per parlare di Europa alla vigilia delle elezioni per il Parlamento Europeo dell’8-9 giugno 2024. Come ricordato dal professor Moro la questione europea sta acquisendo grande interesse, dove c’è un forte dibattito con momenti di netta divisione; infatti, mai come oggi si parla di più Europa o meno Europa. Questo clima è chiaro anche negli slogan e nei manifesti portati avanti da chi è pro o contro l’Europa, per chi vuole un processo di integrazione per andare avanti e chi invece lotta per fare un passo indietro e tornare al primato degli stati nazionali. Il “Libro verde” non ammette fraintendimenti e riprende la grande lezione di Altiero Spinelli, spingendo verso il processo di Federazione Europea, soprattutto in riferimento ad alcuni temi fondamentali e attuali. Giuseppe Moro ha sottolineato l’interessante sforzo di sintesi prodotto dagli autori, che permette di evidenziare e favorire l’indispensabile lavoro di riflessione e di assimilazione.

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Pier Virgilio Dastoli

Avvincente è stato l’intervento di Virgilio Dastoli, che fu assistente parlamentare di Altiero Spinelli alla Camera dei deputati e al Parlamento Europeo dal 1977 al 1986 e dal 2010 è presidente del Movimento Europeo Italia. Dastoli ha ricordato che i temi europei devono oggi essere pensati per il mondo dei giovani: “in Olanda le elezioni europee iniziano il 6 giugno; 375 milioni sono gli aventi diritto al voto alla più grande elezione democratica nel mondo e si pensa che di questi il 60% si recherà a votare: su 230 milioni sono 10 milioni i giovani che voteranno per la prima volta e quindi il futuro dell’Europa deve essere scritto per i giovani. Dastoli ha voluto rilevare come nel periodo 1979-2014 il numero dei votanti subì un netto calo, proprio quando il Parlamento Europeo invece riuscì ad aumentare i suoi poteri diventando un’istituzione che contava. Come spiegare questo assetto?

È noto come nell’Unione Europea non esistono dei veri e propri partiti, come anche la stampa ed i media non si occupino molto dell’Europa ( la rete tv Europea a luglio è stata comprata da Viktor Orban, che ne monopolizzerà tematiche e punti di vista).

Presentazione libro verde -dastoli-triggiani

Il Parlamento Europeo ha acquisito maggiori poteri nel tempo, con la possibilità di agire su più ampie direttive; basti ricordare quando il Consiglio europeo 2020 fu tra i promotori dai PNRR, preceduto da drammatiche discussioni dove Francia e Germania  erano contrari e dove i due italiani Gentiloni e Sassoli lavorarono duramente e con determinazione per giungere alla soluzione finale ( è rimasta famosa la frase di Sassoli ”parlo a nome mio e di tutta la Commissione”). Dal 2019 in poi tante decisioni sono state prese: il Patto verde europeo; le norme europee sull’ Intelligenza Artificiale AI valide per la big democracy; le pratiche nella dimensione sociale. Il quinto capitolo del libro dal titolo “L’Europa incompiuta”, parla di un’Europa in cantiere, in costruzione poiché molto ancora deve essere fatto: 1) sulla difesa, tema tanto trattato già dal 1954, ma di grande attualità, dove non si deve parlare di spendere di più ma di fare in modo che le 27 nazioni spendano meglio insieme rispetto allo spendere male singolarmente; 2) sul sociale, con la nascita del Patto verde social-europeo; 3) sui flussi migratori. A questi si possono aggiungere due temi trasversali: a) i beni pubblici europei che richiedono finanziamenti (ad esempio tassando il 10% dei guadagni sul gioco d’azzardo) e b) l’apertura delle porte a nuovi paesi, Balcani e paesi orientali. Dastoli si è chiesto come possa funzionare la Commissione europea a 35 paesi, con il Trattato di Lisbona del 2007 che non appare più adeguato alle sfide attuali. I trattati si cambiano in due modi: o attraverso una conferenza intergovernativa, entrando in un labirinto costituzionale, oppure avviando un percorso democratico con un progetto e un metodo costituente per garantire una realizzazione democratica e trasparante.

sala Starace UNIBA Bandiere

L’intervento della prof.ssa Antonietta Damato si è focalizzato sull’analisi del Libro verde, come unico documento in cui realmente vengono indicati i temi principali e gli strumenti da utilizzare per giungere agli obiettivi, al fine di avviare un dialogo che dovrebbe tradursi in un Libro bianco con precise risposte da inviare poi al Parlamento Europeo. I contenuti trattati hanno l’obiettivo di creare una comune identità europea ed una maggiore consapevolezza di essere cittadini europei.

Rilevante l’intervento del prof. Ennio Triggiani sul momento attuale delicato, in quanto con le elezioni del Parlamento europeo si sta giocando il futuro dell’Europa. Secondo i sondaggi il 70% dei giovani è a favore dell’Europa, e questo è importante perché” scegliendo meno Europa si ruba il futuro ai giovani, poiché la sovranità nazionale oggi è del tutto inadeguata: come si può far fronte ai complessi scenari contemporanei (crisi ambientale, flussi migratori, crisi economica, criminalità organizzata internazionale, guerre), senza l’Europa che ha il valore della pace nel suo Dna e potrebbe portare la qualità della sua identità di pace sul piano dei negoziati?”. Oggi dobbiamo costruire una cittadinanza europea che sia la conseguenza di una sovranità europea, di un’Europa che sa fare politica. Ma per far questo occorrono profonde modifiche, in quanto lo scenario politico ed economico internazionale è profondamente mutato, con il trattato di Lisbona ormai inadeguato che necessita di una profonda trasformazione, partendo da un impulso politico forte che porti ad una forza costituente come espressione democratica del processo di integrazione europea.

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