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La cisterna di Bona Sforza, duchessa di Bari e regina di Polonia

Presentazione Il restauro della cisterna di Bona Sforza
Maria Silvia Quaranta

di Maria Silvia Quaranta

Venerdì 8 Marzo, nel salone conferenze del palazzo dell’Acquedotto Pugliese, organizzata dal Soroptimist International Club di Bari, è stata presentata la pubblicazione “Il restauro della cisterna cinquecentesca di Bona Sforza”, duchessa di Bari e regina di Polonia, realizzata in occasione del 60° anniversario del club barese.

Il restauro della Cisterna cinquecentesca di Bona Sforza
Il restauro della Cisterna cinquecentesca di Bona Sforza

Bona Sforza regina di Polonia ha amato molto Bari: è stata sua 500 anni fa l’intuizione di costruire alcune cisterne per portare acqua ai cittadini. Oggi ne rimane solo una, restaurata e tornata al suo antico splendore nella città vecchia di Bari. Il pozzo è stato attivo fino al dopoguerra e su un lato presenta d’iscrizione latina “poveri che avete sete venite con gioia e senza denaro e bevete l’acqua che Bona regina di Polonia mise a disposizione”. Francesca Portincasa, direttrice generale dell’AQP (Acquedotto Pugliese), nei saluti iniziali ha ricordato come si tratti di un’opera d’arte che grazie all’azione del Soroptimist è stata riportata al suo valore storico, essendo stata lasciata fino a poco tempo fa incustodita e trascurata. “Soprattutto oggi che parliamo di acqua, di economia circolare, di necessità di risorse idriche, con un termine coniato in occasione di un incontro del Parlamento europeo, di intelligenza dell’acqua, ricordare questa regina di tanto tempo fa rende importante l’idea di unione tra il passato, il presente e il futuro sempre sotto la parola dell’acqua”.

Micaela Paparella
Micaela Paparella

Micaela Paparella, presidente Soroptimist e consigliera comunale delegata alle politiche di validazione del patrimonio culturale di Bari, ha ricordato l’impegno profuso nel restaurare un bene comunale inserito nei luoghi d’interesse della città ma mai segnalato e quindi in una condizione di degrado a causa del tempo e dell’incuria, donando “nuova vita a questo manufatto e segnalandolo con un QR-code in italiano e in inglese per una migliore comprensione della sua importanza”.

Inoltre, è stato realizzato un opuscolo che racconta la storia della cisterna, della figura di Bona Sforza e del lavoro di restauro che è stato effettuato. Realizzato con gli apporti della prof.ssa Mimma Pasculli Ferrara e della restauratrice dott.ssa Maria Galante, presenti alla serata all’Acquedotto.

Mausoleo di Bona Sforza nella Basilica di San Nicola a Bari
Mausoleo di Bona Sforza nella Basilica di San Nicola a Bari

Bona Sforza, figlia di Isabella d’Aragona e Giangaleazzo Sforza duca di Milano, giunge a Bari a 8 anni al seguito della madre, vedova e privata da Ludovico Sforza detto il Moro del figlio maschio Francesco, erede del Ducato di Milano e portato in Francia, dove morirà a 12 anni. È in questo periodo che Isabella d’Aragona punta la sua attenzione su Bari (iniziando i lavori di fortificazione del castello) e sull’educazione della figlia Bona, che diventerà regina di Polonia nel 1518 sposando Sigismondo I Jagellone. Bona erediterà il Ducato di Bari alla morte della madre, governandolo inizialmente dalla Polonia fino a quando nel 1556 decide di ritornare a Bari, dove morirà un anno dopo. La vita di questa donna trascorsa tra Milano, Napoli, la Polonia e Bari è una vita ricca della quale è protagonista assoluta. Numerose furono le opere da lei volute per rendere migliore la città di Bari, incominciando dalla ripresa dei lavori iniziati dalla madre sul castello, i lavori al molo, l’ampliamento del torrione San Domenico e la costruzione di quello di Santa Scolastica, i lavori per le grandi cisterne di cui l’unica sopravvissuta è stata oggetto di restauro. Il binomio indissolubile tra Bona Sforza e la città di Bari è infine manifestato e rappresentato dal suo imponente monumento sepolcrale presente nella Basilica di San Nicola. 

Agneszka Bender, Mimma Pasculli Ferrara, Francesca Portincasa, Micaela Paparella, Daniela De Bellis e Maria Galante
Agneszka Bender, Mimma Pasculli Ferrara, Francesca Portincasa, Micaela Paparella, Daniela De Bellis e Maria Galante

La prof.ssa Agnieszka Bender, storia dell’arte dell’università cattolica di Lublino (Polonia), durante l’incontro ha fornito un’importante testimonianza sulla vita della regina Bona Sforza a Cracovia e sul rapporto con la figlia, la regina Anna Jagiellonka.

In riferimento ai lavori di restauro della cisterna cinquecentesca, la dott.ssa Galante cita nella recente pubblicazione: “L’intervento di restauro proposto ed eseguito è stato modulato sulla base delle esigenze di conservazione dell’opera con azioni di tipo preventivo volte all’eliminazione e al rallentamento delle cause di degrado, in modo da garantirne la migliore conservazione e trasmissibilità”. Dunque, i lavori sono stati finalizzati alla risoluzione delle problematiche conservative riscontrate sul manufatto e al miglioramento della leggibilità estetica mantenendo lo status quo del manufatto.

Cisterna di Bona Sforza
Cisterna di Bona Sforza

Il pozzo fu attivo fino agli anni ‘50 e l’antica iscrizione è stata nuovamente resa visibile a quanti si soffermeranno per ammirare questo ulteriore tassello della storia di Bari, restituito alla città l’11 dicembre 2023, alla presenza del sindaco di Bari Antonio Decaro, dell’arcivescovo dell’arcidiocesi di Bari-Bitonto S.E. Mons. Giuseppe Satriano e del direttore del Museo Diocesano don Michele Bellino.

One thought on “La cisterna di Bona Sforza, duchessa di Bari e regina di Polonia

  1. Buomasera. Non mi è stato possibile partecipare alla conferenza e mi farebbe piacere ricevere una copia della pubblicazione ” Il restauro della cisterna cinquecentesca ideata da Bona Sforza”. Rosa Casati. Tel 3384182372

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