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I concerti dell’Orchestra Metropolitana di Bari

Orchestra metropolitana di Bari
Maria Silvia Quaranta

di Maria Silvia Quaranta

Bari si dimostra ancora una volta città di cultura, dove i teatri ospitano eventi seguiti da un pubblico numeroso, competente ed entusiasta.
Si è appena conclusa la rassegna “Contemporaneo Brahms”, cinque concerti dell’Orchestra sinfonica della Città Metropolitana di Bari dedicati alle sinfonie di Brahms, eseguiti tra i Teatri Piccinni, Kursaal e l’Auditorium “Nino Rota” di Bari. I primi tre eventi hanno visto “La decima” diretta dal maestro Neil Thomson, “La leggerezza” diretta da Jan Milosz Zarzycki e “La passione” sotto la direzione di Josè Miguel Rodilla. Le ultime due serate hanno visto la direzione dell’orchestra da parte del maestro armeno Vahan Mardirossian.

Orchestra metropolitana di Bari Kursaal
Concerto dell’Orchestra metropolitana
di Bari al Teatro Kursaal

Il 26 ottobre nel IV incontro “Pas de deux”, l’Orchestra si è avvalsa della collaborazione dell’università di Roma Tor Vergata- master in Sonic Arts, con la prima esecuzione assoluta della commissione ICO Bari, a cui ha fatto seguito Brahms concerto in la, op 102 (1887) per violino-violoncello e orchestra, con i solisti Gabriele Pieranunzi, violino, e Silvia Chiesa, violoncello.

Due momenti del concerto all'Auditorium Nino Rota
Il pianista Mun e il maestro Mardirossian
in due momenti del concerto

L’ultima tappa del ciclo di concerti “Incontri”, si è svolta il 3 novembre, nell’Auditorium “Nino Rota” di Bari dove l’Orchestra sinfonica diretta da Mardirossian, nella seconda parte del programma, ha accompagnato il giovane pianista russo Arsenii Mun, vincitore del 64° Concorso Pianistico Internazionale “Ferruccio Busoni” 2023. Dopo l’esecuzione della Sinfonia n.4 in mi, op.98 di Johannes Brahms, il programma è proseguito con uno dei capisaldi di Sergej Rachmaninov, la Rapsodia su un tema di Paganini op. 43 (1934) per pianoforte e orchestra. Il concerto ha incantato il pubblico presente, che ha tributato uno standing ovation a tutti i professori e professoresse dell’orchestra sotto la strepitosa direzione del maestro armeno e la fantastica esecuzione di Mun, che ha dovuto bissare per ben tre volte con brani fuori programma.

Arsenii Mun
Arsenii Mun

Arsenii Mun è un giovanissimo talento. Nato a San Pietroburgo nel 1999, vive tra New York e Tblisi (Georgia), e si è già aggiudicato importanti riconoscimenti, oltre al Busoni, tra cui il Premio “Arturo Benedetti Michelangeli”, il titolo di Yamaha Artist 2019, il primo premio all’Horowitz Competition in Ucraina. I suoi genitori non sono musicisti ma a casa ascoltando musica classica ha voluto provare, a soli 7 anni, a suonare il pianoforte e così si è manifestato il suo talento innato.
Ama particolarmente Rachmaninov, quando lo esegue con l’orchestra “mi sento come se andassi in paradiso e un sogno si realizzasse. Sentire la forza dell’amore nella musica, mentre si suona, è qualcosa che tutti sogniamo di raggiungere un giorno come musicisti. Per questo mi sento un privilegiato” ha dichiarato Mun in un’intervista.

Vahan Mardirossian
Vahan Mardirossian

Il direttore d’orchestra Vahan Mardirossian è nato in Armenia, vive a Parigi, ed è invitato regolarmente come direttore in Europa, Asia e America. Ha collaborato con molti solisti di fama internazionale tra cui Richard Galliano, Sergei Babayan, Giovanni Sollima, Alexander Markov, Jean- Claude Pennettier. Vahan Mardirossian è conosciuto anche a livello internazionale come pianista solista, suonando spesso i concerti di Bach, Haydn, Mozart, Beethoven e tanti altri, dirigendo contemporaneamente l’orchestra dalla tastiera. E’ direttore musicale dell’Orchestre Royal de Chambre de Wallonie e direttore principale della City Chamber Orchestra di Hong Kong (CCOHK).
E’ appena uscito il suo ultimo cd “Dvorák, Mazurek-Rondo”, concerto per piano eseguito da Leonardo Pierdomenico con il maestro Mardirossian che dirige la Czech Chamber Philarmonic Orchestra Pardubice.
Per circa due settimane il maestro ha potuto godere dell’ospitalità di Bari, dichiarando che ritornerà qui a dirigere l’anno prossimo, che l’ha accolto caldamente, anche grazie alla presenza di una piccola comunità armena in cui permane il grande valore del senso di appartenenza, ricordando come l’Armenia, con una millenaria tradizione musicale, continua ad annoverare autori ed interpreti di considerevole valore.

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