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Muhammad Raya: l’umanità è morta? Afrin e i suoi figli abbandonati al loro tragico destino

Il 55 per cento della popolazione siriana versa in condizioni di insicurezza alimentare. Le condizioni economiche e sociali in tutto il paese sono pessime e le persone individuate come bisognose di assistenza umanitaria per cibo, acqua e servizi igienici, salute, istruzione e alloggio sono ormai arrivate a 14,1 milioni. Il governo siriano ha continuato a sottoporre decine di migliaia di persone, inclusi giornalisti, difensori dei diritti umani, avvocati e attivisti politici, a sparizione forzata, molti anche da più di 10 anni. Ho intervistato uno scrittore e attivista per i diritti dei siriani, Muhammad Raya che ha raccontato il suo tormento nell’assistere all’ agonia del suo popolo, nell’indifferenza dell’occidente e del resto del mondo.

Muhammad Raya

Afrin è una cittadina della Siria, teatro dell’operazione militare turca contro le milizie curde del jpg lanciata nel gennaio 2018. Afrin che nel 2023 è colpita dal terribile terremoto che ha portato altra distruzione e morte. 

Mi chiamo Muhammad Raya, ho 27 anni e vivo ad Afrin, nel nord della Siria. Sono arabo, ma vivo tra i curdi. Io ora abito nella regione nordoccidentale, sotto il controllo dell’opposizione siriana. Sono sposato e ho due bambini,  Asseil di quattro anni e Laith di due. Siamo poveri come tutta popolazione siriana. Scrivo, prima anche poesie, ma ora mi interessa scrivere sulla guerra e sulle difficili condizioni di vita del popolo siriano.
Ti sono molto grato per avermi ascoltato.

Come stai Muhammad?
Mi dispiace dirtelo ma non sto bene.  Le mie condizioni psico fisiche stanno peggiorando. Anche i miei bambini,  il nostro cane e il nostro gatto soffrono.
Cerchiamo la stabilità, un’esistenza tranquilla. Vorrei poter scrivere di tutti i dolori che abbiamo vissuto. Un giorno scriverò del vero dolore, scriverò sulla pazienza che ci viene chiesta. Scriverò sulla povertà e sulla fame che sentiamo da tanto, troppo tempo. Scriverò delle tragedie vissute e dei disastri che hanno colpito la mia terra. Finalmente riuscirò un giorno a scrivere degli amici meravigliosi che ho incontrato, nonostante I disastri nonostante le tragedie.

Come vivi la tragica situazione siriana?
Tanti pensieri strani mi passano per la testa, alla luce delle condizioni in cui viviamo ogni giorno a nord della Siria.
Mi chiedo: l’umanità è morta? La democrazia è morta?
Dove sono le persone che rivendicano l’umanità? Siamo giunti ad un vicolo cieco. E anche le idee sono diventate oscure. Possiamo ancora sperare dopo 13 anni di sofferenze? Sinceramente non so cosa dire,  i miei pensieri sono confusi e la speranza è diventata un sogno lontano.

Muhammad Raya

Cosa conosci della situazione dei curdi nella regione orientale?
Non so molto di loro. Controllano la regione orientale e io ora vivo nella regione nordoccidentale, sotto il controllo dell’opposizione siriana. Le notizie non giungono fin qui.

Tu sei uno scrittore, cosa vuoi dire all’Occidente che ha completamente dimenticato la guerra in Siria?
Scrivo della realtà in cui viviamo, delle dure condizioni di vita e su tutto ciò che riguarda la guerra, la fame, la povertà, la persecuzione, la sofferenza dei bambini, la sofferenza dei detenuti nelle carceri. Ma scrivo anche della mia vita e delle terribili circostanze che devo affrontare. Ma scrivere in Siria significa mettere in pericolo la propria vita. I miliziani di Assad mi minacciano, perché sono uno scrittore politico e scrivo la verità.  Sì, Bashar al-Assad il tiranno, è solo un criminale di guerra. 

29 giugno 2023

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