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Intervista a Marco Bellocchio direttore artistico della Rassegna teatrale Dependence Day

di Cinzia Santoro

Marco si è appena conclusa la rassegna teatrale Dependence Day. Un bilancio di questa esperienza a Martina Franca, tuo paese natale.


Il bilancio è assolutamente positivo. Sono davvero soddisfatto di come la rassegna sia stata accolta. A partire dall’Amministrazione Comunale, che ha abbracciato il progetto con grande entusiasmo, ha voluto fortemente sostenerlo a partire dall’Assessore alle Attività Culturali e allo Spettacolo Carlo Dilonardo, insieme a tutta la giunta comunale, che hanno visto in questo progetto una grande opportunità di crescita culturale; per continuare con le scuole, l’ICS Giuseppe Grassi con le sue terze classi e ISS Leonardo Da Vinci, con terze quarte e quinte, che hanno preso il pacchetto completo e assistito a tutti e quattro gli spettacoli della rassegna; per arrivare a tutta la cittadinanza, che, sebbene non fosse così numerosa, la sera ha comunque dato atto di partecipazione, insieme anche ad alcuni venuti da paesi limitrofi. Non ho ancora i numeri alla mano, ma a grandi linee, ci sono stati circa 1200-1300 spettatori, che per una rassegna con soli quattro spettacoli, direi che abbia ampiamente superato le aspettative.

Marco Bellochio

Perché proporre una rassegna teatrale che tratta il tema delle dipendenze?


Perché credo sia una patologia che entra nella vita delle persone in sordina. Ha una crescita lenta, e spesso ce l’hai e neanche te ne accorgi. È come un cancro. A volte i sintomi non li vedi, oppure li vedi ma li ignori. Finché quando ti rendi conto di essere malato, spesso e volentieri è troppo tardi. E allora, credo che una tematica del genere debba in qualche modo essere raccontata soprattutto ai più giovani, per prevenire. E non tanto per dirgli cosa sia giusto o sbagliato, perché non è compito del teatro, ma per renderli consapevoli dei rischi, di quanto sia facile “entrare” in una dipendenza e di quanto poi sia difficile uscirne. Ma come dico nel manifesto, non sono solo i giovani a dover essere messi in guardia, ma che chi tanto giovane non lo è più e rischia allo stesso modo. E soprattutto, cercare in qualche modo di dare una speranza, per comprendere che uscire da una dipendenza si può, basta avere gli strumenti giusti e saper chiedere aiuto. In questo senso, la ASL di Taranto, presente come dipartimento dipendenze Patologiche attraverso la Dott.ssa Ariano (direttrice) e la dott.ssa Katia Pierri (psicoterapeuta) ha aiutato molto a sottolineare l’importanza della prevenzione e la possibilità di un percorso di disintossicazione attraverso i loro interventi alla fine di ogni spettacolo, dove i ragazzi formulavano domande (a volte commoventi) legate alle tematiche. Insomma, credo che il tema sia caldo e che bisogna parlarne, e tanto anche.

Dependence day

Cosa si prova a fare teatro nel proprio paese?


Nulla di più e nulla di meno che farlo altrove. Per me fare teatro rimane la cosa più bella che possa capitarmi. Il teatro è un privilegio, e questo va sottolineato. É un privilegio assistere a un’opera teatrale, ed è un privilegio è un privilegio (purtroppo o per fortuna) farlo. Che lo faccia a Martina o lo faccia a Tokyo, l’emozione resta la stessa. Sicuramente, farlo a Martina ha una valenza in più, ma solo perché c’è bisogno di educare il pubblico al Teatro, non solo alle opere teatrali, ma anche proprio ad andarci…

Marco i tuoi progetti futuri?


Sicuramente, dato il successo di Dependence Day, proverò a proporre una nuova rassegna teatrale per la prossima stagione sempre a Martina Franca. Non so ancora che tema trattare, ma durante l’estate avrò modo di pensarci e scrivere un progetto. C’è poi Dependence Day che non finisce qui, ma molto probabilmente rivedrà a luce con gli stessi spettacoli in altri teatri, in altri luoghi. Nel frattempo sto lavorando con la Compagnia del Sole di Bari per lo spettacolo “Tre Sorelle” di Cechov, che debutterà al teatro Abeliano di Bari a ottobre. E poi, chissà che non faccia uno spettacolo tutto mio proprio a Martina Franca nei prossimi mesi… 

19 giugno 2023

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