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Bif&st 2023- Motivo ricorrente…studiare

di Piero Fabris

foto Daniela Ciriello

Il motivo ricorrente di questa edizione del Bif&st n° XIV è stato: Lo studio. Dietro il successo di ogni attore e regista vi è cultura, ricerca, allenamento. Ironizzando su se stesso, Luigi Lo Cascio, col suo cambiar cadenze, dialetti e posture, durante una delle intense masterclass ha dimostrato che dietro tanta naturalezza vi è esercizio, niente improvvisazione.  Le competenze acquisite sono il biglietto ferroviario per salire sul treno dei sogni.

E così, il regista, attore di teatro e cinema, non nascondendo le bastonate ricevute da chi lo aveva scritturato e poi cacciato, definendolo un cane, mette in evidenza, con sottile ironia il dono della sorte e, infatti, se non fosse tornato a casa mortificato, non avrebbe ricevuto la telefonata dello zio, il noto attore Luigi Maria Burruano che lo invitava a raggiungerlo perché al regista Marco Tullio Giordana aveva parlato di lui. E, Luigi Lo Cascio, appena sedette al tavolinetto del caffè, si precipitò a confessare la propria ignoranza in materia di cinema e quelli ne fu contento, in quanto quel suo “stato” corrispondeva proprio al personaggio che andava cercando per il suo film tutto da girare. E’ il caso di dire: “Non tutti gli inciampi vengono per nuocere! In seguito, il giovane Luigi, capendo quanto fosse importante lo studio si candidò per il centro sperimentale di cinematografia, quella scuola di Roma lo arricchì e spogliò della presunzione di poter far tutto senza impegno serio e continuato. Grazie al lavoro su se stesso si è potuto affacciare a una visione più ampia e migliore di quel mondo. Il Lo Cascio attraverso qualche aneddoto ha sottolineato il valore dell’amicizia e, ci vuole intelligenza per fare discernimento sinergia in un universo dove, ridicoli aggregati di adolescenti invecchiati, fa a gomitate per emergere, pur di avere visibilità, dimentica dei progetti comuni per il bene di tutti. E così, raccontando del rapporto fraterno che si creò con Fabrizio Gifuni, scherza e ridendo schiude a riflessioni su cosa voglia dire: SPIRITO DI SQUADRA per il quale vale fare sacrifici. Lo studio è lo strumento che al DELTA di un cammino appassionante, nella corrente del sapere, aiuta a discernere. Tra i compagni di strada vi erano anche Pierfrancesco Favino e Alessio Boni che erano bravi nell’imitare. Tutti diversi e complementari! Tutti grati al maestro Orazio Costa, un gigante della pedagogia teatrale europea. Erano un gruppo di studenti goliardici alla “Amici Miei”?  Sono un distillato “della meglio gioventù” che fa i conti con la vita vera? 

PREMIO ALIDA VALLI BIF&ST 2023 XIV edizione a Lidia vitale miglior attrice non protagonista

Ai sogni da realizzare, alla loro importanza, Lidia Vitale, bene si riferiva, dialogando con i presenti nel teatro Margherita. Dall’attrice, innamorata del cosmo cinematografico (ma segretamente), si impara l’arte dell’attesa, del silenzio creativo, grazie al quale per i propri progetti bisogna lavorare, non parlare, attenti a coglierli quando sono maturi. Si tratta di rispetto per se stessi e per la bellezza che ci abita. Lei ai genitori non poteva confessare la sua passione per il mondo dello spettacolo, sapeva che per i suoi, fare l’attrice, non era un mestiere, equivaleva a perdersi nell’effimero, perciò sul piatto portò loro una laurea in sociologia e quegli studi nel tempo le furono utili per comprendere meglio i personaggi che doveva interpretare o le storie da narrare; L’esperienza della Vitale, il suo studio continuo e a trecentosessanta gradi, la determinazione sono un esempio di come ci si deve relazionare con spontaneità (diversa dall’istinto), espressione d’intelligenza e sensibilità emotiva che è andare in profondità, in un’immersione che ci aiuta a fare bei sogni.  Alla fine fare l’Attore è andare verso se stessi! 

La regista Tiziana Vallone  (sulla sx ) con Paola Sini, premio Mariangela Melato quale  miglior attrice protagonista per il film: La terra delle donne.
 
In foto Ivan Gergolet PREMIO ETTORE SCOLA per la miglior Regia Con il suo film: L’uomo Senza Colpa

Quel che colpisce dei registi e attori come Ivan Gergolet, Marisa Vallone, Orlando Angius e Paola Sini è la tenacia, la capacità di mettersi in gioco fino a realizzare pellicole che rispondano al bisogno d’identità in questo tempo alla deriva. Il loro è esempio di coraggio e di fermezza; Con i loro lavori, senza cedere alla omologazione di mercato sono la migliore risposta a chi è stanco di “scritture d’evasione” e cerca autentiche narrazioni, grazie alle quali ritrovare il bandolo di una matassa ingarbugliata, aprendo varchi in uno scenario che dalle piccole storie giunge al grande respiro. Con le loro pellicole di contenuto nelle quali lo spettatore può riconoscere storie rimosse, l’umanità che ribolle, assetata di Cultura e non di distrazioni, soliti schemi, sempre uguali, incapaci di essere interpreti di realtà volte al domani, l’energia di questi cineasti e attori fa ben sperare. Una nuova generazione si affaccia, interpreta e volge al domani! Il Bif&st è servizio sociale, la possibilità di farsi alunni di maestri del cinema che con le loro arte sanno proiettarci nel futuro con chiarezza che fa di Bari il crogiolo e il fulcro di pellicole d’autore. Per apprezzare il cinema bisognerebbe farlo diventare materia di studio fin dalle prime scuole dell’obbligo come auspicava Francesco Rosi.

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