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Auguri 2023: l’editoriale della Direttrice

foto di copertina- Clelia Conte in Piazza Colonna a Roma

Clelia Conte

di Clelia Conte

Carissimi lettori,

si chiude un altro anno un po’ più lontano da quel flagello proveniente dalla Cina che ha ucciso migliaia e migliaia di persone in tutto il mondo (e continua). La lancetta si è spostata verso la guerra in Ucraina che ha fatto stragi di innocenti compresi i bambini. La destra in Italia ha avuto il suo scettro e ha visto la Meloni costretta a scendere a compromessi su tematiche superiori al quel populismo che le ha dato fama e successo. Ora tocca al nuovo Governo prendersi delle grosse responsabilità e districare la matassa economica che senz’altro Draghi avrebbe già risolto in parte avendo anche la fiducia di molti Paesi a livello mondiale. Tutti nelle file del governo, apparentemente volevano Draghi. ma, in sostanza, si sono fatte le nuove elezioni come volevano i Fratelli d’Italia. L’ex governatore della Bce, prima è stato fermato nella corsa al Quirinale perché ritenuto indispensabile a Palazzo Chigi, poi massacrato anche dai Cinque Stelle, ed eliminato anche da altri partiti di maggioranza: Forza Italia e Lega.

“Lasciamola governare in pace…poi si vedrà!” dicono in molti, riferendosi alla Meloni che avrebbe dovuto pensare subito alle tasche degli italiani. Ma di tempo ne è rimasto poco perché l’economia è lenta e l’Italia è in ginocchio. La guerra contro l’Ucraina ha fatto la parte del leone nella nostra economia. La politica trasparente è necessaria in una situazione di emergenza come quella attuale senza trascurare il principio di solidarietà.

La comunicazione

Di false notizie ne sono girate tante, abbiamo avuto paura di morire per un vaccino che secondo alcuni è stato studiato per decimare la popolazione mondiale. Un consiglio che darei a tutti i lettori è quello di fare attenzione all’informazione che gira nel web e andare sempre alla fonte delle notizie. Anche le cartoline giornaliere che circolano in internet sono standardizzate: nessuno, tranne pochissimi, è più capace di inviare un augurio sincero scritto “brevi manu” e personalizzato. Ci riempiono la memoria del telefono costringendoci a passare il tempo a cancellare cartoline e video inutili. Sarebbe meglio inviare ad amici e parenti un augurio diretto per dimostrargli semplicemente che li hai pensati, piuttosto che inviare a tutti la stessa banale cartolina con le lucine.

Il mondo virtuale che ci stiamo creando è falso. Non voglio essere noiosa ma voglio sottolineare che i nostri ragazzi fremono per rientrare a casa e chiudersi in camera per comunicare sul web. Noi invece, un tempo, non vedevamo l’ora di uscire per incontrarci con gli amici nelle numerose comitive che si davano appuntamento sempre allo stesso posto: davanti a un bar, un negozio o in una villa comunale.

Stiamo vivendo un periodo di trasformazione globale che ci sta disorientando. Vogliamo parlare del controllo universale attraverso telecamere, satelliti e telefoni cellulari? Oggi non sfugge nulla neanche ai controlli fiscali che prima o poi attraverso essi si scoprono le grandi truffe anche internazionali. Pensiamo al Parlamento europeo travolto dallo scandalo per corruzione, riciclaggio di denaro e partecipazione a un’organizzazione criminale che ha coinvolto sei persone in Belgio e due in Italia. Queste ultime avevano ottenuto grosse somme di denaro per difendere al Parlamento europeo gli interessi del Qatar.

L’economia

Il turismo è tornato a popolare le nostre città già dall’estate scorsa e di conseguenza, l’importante settore della ristorazione si è un po’ ripreso dalla botta pandemica, ma a detta dei ristoratori, in alcuni giorni si rifiutano le richieste di prenotazioni, in altri si fa fatica a lavorare. Così per il settore abbigliamento che è altalenante. A proposito di vestiti e accessori: vogliamo finirla di comprare robe cinesi? Aiutiamo le nostre affaticate aziende perché i capi fabbricati in Italia sono davvero studiati per calzare a pennello ed hanno stilisti dotati di fantasia impareggiabile. E’ meglio acquistare meno cose ed avere qualità piuttosto che riempire gli armadi di plasticaccia cinese. Capisco il desiderio di avere tutto ma non è necessario. Le nostre città nelle vie più eleganti, oramai hanno marchi globalizzati pieni di roba di bassissima qualità. La scarpa di pelle morbida di marchio italiano potrebbe mai mettersi a confronto con quelle calzature, imitazioni di marchi e grandi firme made in china, durissime? Queste ultime causeranno seri problemi di alluce valgo e alla schiena. Ci sono brand che costano anche poco ma non pretendiamo di pagarla quanto un chilo di mele! Dobbiamo essere noi a difendere le nostre cose anche a livello europeo. Potremmo fabbricare tutto in Europa diventare una forza economica e non importare dalla Cina.

Non si deve trascurare il mercato interno che si sta pian piano riprendendo, nonostante inflazione galoppante. Come sarà il il consumatore del futuro? acquisterà tutto da internet? Certo è che viviamo una realtà caotica che non ci da sicurezza: il caro bollette, l’aumento spaventoso dei costi delle materie prime, la mancanza di formazione e professionalità adeguata. Abbiamo bisogno di gioventù che ricrei una società libera dalla paura di rischiare e di investire e che abbia uno spirito imprenditoriale. Bisogna dare spazio alle menti creative e portare in alto le persone valide e non quelle raccomandate. Stiamo lasciando ai nostri figli una società marcia. A voi le riflessioni.

L’augurio

Il mio augurio più grande per i lettori è quello di avere un Paese più vivibile grazie al nostro impegno e che tutti contibuiscano, nel loro piccolo, a liberare l’Italia dalla corruzione, dalla violenza e dall’inquinamento ambientale. Anche l’impegno di un solo cittadino può contribuire alla crescita evolutiva della nostra realtà sociale.

Non si dimentichi mai l’augurio affinché si avvicini al traguardo la lunghissima e travagliata corsa al processo di integrazione della nostra Europa, come hanno auspicato i nostri Padri fondatori.

Auguro a tutti un anno di sensibile miglioramento e soprattutto in buona salute.

4 thoughts on “Auguri 2023: l’editoriale della Direttrice

  1. Condivido il tuo articolo per la sua obiettiva analisi degli avvenimenti, che termina con una speranza di ravvedimento della nostra società. Grazie e buon anno!

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