Gigi Proietti ha citato l’attualità di Trilussa. Arte Cultura 5 Maggio 202212 Maggio 2022 di Clelia Conte Quanta passione dimostrava Gigi Proietti nell’interpretare Trilussa! Non si deve mai dimenticare, questo grande artista che ci ha lasciato un patrimonio e che grazie alla sua accademia molti suoi allievi hanno potuto apprendere la bellezza del saper recitare. Loro hanno avuto un maestro che è stato uno dei massimi esponenti della storia teatrale italiana. Dal 1976 mise in scena “A me gli occhi please” che replicò fino al 2000. Uno spettacolo da solista che ho visto ed apprezzato per avermi infuso buon umore per lungo tempo. Amava da buon romano il poeta e scrittore Trilussa che visse a cavallo tra l’800 e il 900 e diventò famosissimo per le sue opere irriverenti e argute in dialetto romano a sfondo politico. A tal proposito mi è capitato di guardare un video di Gigi Proietti che recita una famosa ninna nanna di un’attualità incredibile, direi che fosse scritta nei tempi d’oggi ed è perfetta perché evidenzia l’inutilità della guerra e la stupidità del despota che il poeta chiama “matto che comanda”. Chi è al comando si nasconde dietro i conflitti religiosi o se anche per altri motivi ha sempre l’obiettivo di arricchirsi e diventare sempre più potente. Un neonato è troppo piccolo per accorgersi delle brutture che accadono nel mondo. La poesia è proprio giusta in questo clima burrascoso tenendo conto di ciò che sta accadendo in Ucraina, questa guerra che sta coinvolgendo tutto il mondo. Un giorno tornerà tutto apposto e chi governa parlerà come se nulla fosse di pace e lavoro al popolo rimasto (“risparmiato dai cannoni”) che ascolta passivamente ciò che gli si dice. Ho voluto condividere questa poesia di Trilussa con voi lettori ed ho anche voluto ricordare la grandezza interpretativa di Gigi Proietti. Poesia “La ninna nanna della guerra” di Trilussa Trilussa Ninna nanna, nanna ninna, er pupetto vò la zinna: dormi, dormi, cocco bello, sennò chiamo Farfarello Farfarello e Gujermone che se mette a pecorone, Gujermone e Ceccopeppe che se regge co le zeppe, co le zeppe d’un impero mezzo giallo e mezzo nero. Ninna nanna, pija sonno ché se dormi nun vedrai tante infamie e tanti guai che succedeno ner monno fra le spade e li fucili de li popoli civili Ninna nanna, tu nun senti li sospiri e li lamenti de la gente che se scanna per un matto che commanna; che se scanna e che s’ammazza a vantaggio de la razza o a vantaggio d’una fede per un Dio che nun se vede, ma che serve da riparo ar Sovrano macellaro. Chè quer covo d’assassini che c’insanguina la terra sa benone che la guerra è un gran giro de quatrini che prepara le risorse pe li ladri de le Borse. Fa la ninna, cocco bello, finchè dura sto macello: fa la ninna, chè domani rivedremo li sovrani che se scambieno la stima boni amichi come prima. So cuggini e fra parenti nun se fanno comprimenti: torneranno più cordiali li rapporti personali. E riuniti fra de loro senza l’ombra d’un rimorso, ce faranno un ber discorso su la Pace e sul Lavoro pe quer popolo cojone risparmiato dar cannone! 5 maggio 2022