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Pescatori cooperatori per Taranto

E’ stata presentata questa mattina nell’area portuale discasa Vasto “Pescatori cooperatori per Taranto”, l’iniziativa inserita tra le azioni di promozione dell’economia circolare e crescita blu previste nel progetto Sama19 finanziato nell’ambito del Feamp 2014-20 della Regione Puglia e realizzato dall’ats composta dalla capofila Legacooop agroalimentare, da Confcooperative, Agital, AGCI, Federpesca, Federcopesca.

Pescatori cooperatori per Taranto

Un progetto sperimentale, sostenuto da Kyma Ambiente – AMIU Taranto e fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale guidata dall’ex sindaco Rinaldo Melucci, che impegnerà 41 imbarcazioni facenti capo alla Op pesca Stella Maris e alla cooperativa Nuova Mar Jonio, nella raccolta dei rifiuti accidentalmente pescati in mare che d’ora in poi saranno conferiti in appositi contenitori messi a disposizione da Kyma Ambiente – Amiu Taranto.       

“Le 41 imbarcazioni impegnate nel progetto – ha detto il presidente di Legacoop Puglia Carmelo Rollo – sono quelle dei pescatori che amano a tal punto il mare che lo ripuliscono dei rifiuti abbandonati da terzi. Nella custodia del mare  ripartiamo da Taranto con una iniziativa che guarda al futuro. Per questo devo ringraziare il territorio e tutti gli attori del territorio che hanno reso possibile questa pratica di raccolta dei rifiuti. Sento spesso dire che le risorse in favore del mare vengono spostate altrove, come se il mare fosse una entità a parte rispetto al territorio. Mi auguro e stiamo lavorando a che questo atteggiamento venga rivisto perché quello del mare e della pesca è un settore che va sostenuto senza condizioni”.   

Carmelo Rollo

«Finalmente prende il via questo programma a cui avevamo dedicato attenzione e progettualità diversi mesi fa e che concretizza la sinergia tra amministrazione, associazioni datoriali e produttori. Insieme per tutelare il nostro mare e rendere più pulita la città di Taranto» commenta Giampiero Mancarelli, presidente di Kyma Ambiente, rappresentato in conferenza stampa dal consigliere di amministrazione Francesco Falcone e dal dirigente tecnico Egidio Durante. Kyma Ambiente metterà a disposizione i carrellati per il conferimento dei rifiuti dispersi in mare e si occuperà di raccolta e smaltimento. «Questa operazione – continua Mancarelli – si aggiunge all’utilizzo, già in atto, di retine “bio” per la mitilicoltura e all’imminente intervento che riguarderà la videosorveglianza della discesa del Vasto con l’installazione  di dispositivi di controllo per monitorare la situazione e individuare, grazie alla nostra sala operativa, chi si rende protagonista di abbandoni selvaggi di rifiuti”.

Pescatori cooperatori per Taranto

Con questo progetto si contribuisce alla raccolta dei rifiuti – ha affermato l’europarlamentare Rosa D’Amato – senza incombere in sanzioni, perché fino ad oggi i rifiuti pescati accidentalmente rientravano nei rifiuti speciali che richiedevano il pagamento di tasse per il deposito. Oggi, con la collaborazione dell’Amiu questo problema è superato. Così aggiungiamo un piccolo tassello alla rinascita di Taranto”.

Torna la centralità del pescatore professionista nella custodia del mare. “Il ruolo del pescatore – ha affermato Cosimo Bisignano Legacoop Pesca Taranto e presidente dell’op Terra Maris, – può e deve essere valorizzato nell’ambito della salvaguardia delle risorse, come fornitore di servizi sostenibili di interesse pubblico, in linea con la strategia europea dell’agenda 2030 e i principi della blu economy. L’importanza della raccolta è inoltre connessa all’attività di pesca come diversificazione e integrazione del reddito delle imprese di pesca e mantenimento dei posti di lavoro. Questa iniziativa è un piccolo segnale che i pescatori stanno dando alla città di Taranto e che il comune di Taranto sta dando ai cittadini”. Alla presentazione dell’iniziativa, in continuità con il lavoro svolto fino a quando era in carica, c’era anche l’x sindaco Rinaldo Melucci. “Oggi – ha detto –  sono molto soddisfatto per l’inizio di quest’attività, innanzitutto perché ho sempre lavorato ad un modello di sviluppo alternativo, sostenibile e che recuperasse le nostre filiere tradizionali nelle quali lavorano centinaia di famiglie. In secondo luogo perché la Regione Puglia insieme all’europarlamentare D’Amato si sono spesi per portare a casa gli investimenti che servono per concretizzare certe azioni”.

10 gennaio 2022

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