Serata inaugurale del Festival della Valle d’Itria: “la Creazione” di Haydn è rinata con successo Cultura Eventi e Tradizioni Musica Teatro 18 Luglio 202121 Luglio 2021 di Clelia Conte Ancora una volta l’organizzazione la spunta nonostante la pandemia: il festival è iniziato anche se meno rumoroso e all’inaugurazione meno persone per motivi di spazio. Successo per la prima serata della rassegna operistica del Festival della Valle d’Itria con la rappresentazione di Franz Joseph Haydn (Rohrau 1732 – Vienna 1809) “la Creazione” (17, 23 e 31 luglio), su libretto del barone Gottfried van Swieten e ispirato al Paradise Lost di Milton. Come ogni anno la rappresentazione si è svolta al Palazzo Ducale di Martina Franca. L’opera, ricca di passaggi sinfonici, risulta fluida, scorrevole e a volte scontata per il tema, ma riadattata perfettamente all’attualità dei tempi. Abbiamo visto La Creazione del mondo che parte da un Uovo al centro dell’Universo dove sotto un grande telo nero comincia a comparire la vita. I danzatori giocano un ruolo fondamentale dall’inizio: i loro corpi si muovono sinuosamente per simulare tutte le creature del mondo fino alla nascita dell’uomo e poi della donna. Dio è vestito come Napoleone e partecipa attivamente fondendosi con le creature che vengono al mondo. Le voci accompagno la soave musica che fa immaginare l’inizio di un mondo che poi si riproduce e va avanti con l’Amore. Quest’ultimo è l’essenza della vita ma nonostante ciò Adamo ed Eva cadono in tentazione dividendosi una mela. Ecco la modernità della rappresentazione. La coppia si riproduce: tre coppie davanti a loro origine della specie, rappresentate da una eterosessuale al centro e due omosessuali. La prima coppia consegna un uovo alle altre che non potrebbero riprodursi e con questa immagine un evidente messaggio a favore delle adozioni alle coppie gay. Infine un Dio che cerca affetto dagli angeli si spoglia e si fonde coi personaggi che hanno segnato la storia del mondo fino ad arrivare a Cristo con la croce. Da “La Creazione”, composta per tre voci soliste, un coro a quattro voci e una grande orchesra tardoclassica, si evince il timbro musicale tipico dell’epoca. I tre solisti rappresentano gli arcangeli (Gabriele-soprano, Uriel-tenore e Raffaele-basso) che raccontano i sei giorni della Creazione. Fabio Luisi Nella rappresentazione, il coro è apparso incastonato sui lati del palco e sospeso a metà altezza ove l’ambiente si è illuminato facendo percepire la sua presenza quando è intervenuto con i suoi maestosi passaggi corali. Per l’occasione, ha debuttato al Festival il Coro Ghislieri, gruppo in residenza permanente al Centro di Musica Antica della Fondazione Ghislieri di Pavia, è diretto da Giulio Prandi. Soave l’orchestra del Petruzzelli diretta dal grande maestro Fabio Luisi che ha suonato spesso da sola principalmente nelle parti dell’overture, quelle che hanno descritto il sorgere del sole, e quelle narranti la creazione degli animali. Alessio Arduini Il ruolo di Rafael è di Alessio Arduini, di Gabriele, Rosalia Cid Rosalia Cid, diUriel, Vassily Solodkyy. Adamo ed Eva, sono stati interpretati da due giovani artisti dell’Accademia del Belcanto“Rodolfo Celletti”: il baritono catalano Jan Antem e il soprano Sabrina Sanza. Cito Anche i bravi costumisti, Gianluca Falaschi e Gianmaria Esposito. Tanti applausi meritati per i bravi protagonisti ma nel pubblico abbondano anche durante lo svolgimento dell’opera: ogni tanto una pausa andrebbe lasciata in silenzio. ______________________________________________________________________________ FESTIVAL di Valle d’Itria 2021 “Fiat lux” è il titolo della 47a edizione del Festival della Valle d’Itria che si svolge dal 17 luglio al 5 agosto a Martina Franca: 20 serate di spettacolo che accenderanno le luci dei palcoscenici di Palazzo Ducale, del Chiostro di San Domenico e delle antiche masserie della Valle – nel pieno rispetto dei protocolli anti-Covid –dove si alterneranno i grandi nomi della lirica fra rari titoli d’opera, oratori, recital e concerti sinfonici in un programma ideato dal direttore artistico Alberto Triola e dal direttore musicale Fabio Luisi, e approvato dalla Fondazione Paolo Grassi, ente promotore del Festival, presieduta da Franco Punzi. «Il cartellone – commenta Alberto Triola – delinea un leggibilissimo percorso storico e culturale che prende le mosse dal barocco napoletano di Alessandro Scarlatti e Nicola Porpora per arrivare al Classicismo viennese di Haydn e quindi fino a Schubert. Ma le opere musicali proposte aprono ad una lettura in cui possono essere trovati agganci e rimandi alla condizione attuale in cui l’uomo e le società si stanno dibattendo, a partire dall’evidenza più lampante: “Fiat lux” è quel nuovo inizio, dato dalla necessità impellente di un’autentica ri-creazione del mondo, che presuppone il fallimento, il naufragio e di conseguenza l’abbandono di quello fino ad oggi conosciuto, che ci si rivela ad un tratto irrimediabilmente e sorprendentemente vecchio o che, dualmente, fa scoprire noi tragicamente inadeguati». 18 luglio 2021