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Omicidio di Fortuna Bellissario: “Le Forti Guerriere” gridano il loro sdegno

di Cinzia Santoro
In epoca greco romana ai piedi della collina di Capodimonte, nasce come luogo di sepoltura, il Rione Sanità. Successivamente da zona privilegiata e residenziale dei nobili napoletani e dell’alta borghesia, diviene ghetto isolato, creando una contraddizione di fatto nel cuore di Napoli, una vera periferia, luogo ideale per traffici illeciti.  Negli ultimi vent’anni, la riqualificazione del patrimonio storico e artistico e l’aiuto di fondazioni, di professionisti e associazioni hanno dato una concreta possibilità di riscatto agli abitanti del quartiere.
Nei vicoli che diedero i natali al principe Antonio De Curtis, Totò, oggi opera una rete di associazioni che assicura lavoro e riscatto sociale, ai giovani, alle donne e ai disoccupati. Tra queste, l’Associazione “Forti Guerriere” che nasce all’indomani dell’omicidio di Fortuna Bellissario. Le Forti Guerriere sono donne del quartiere Sanità che spontaneamente hanno gridato il loro sdegno e il loro dolore per l’efferato crimine che racconta una storia comune, fatta di violenza familiare prima e istituzionale oggi. Fortuna era una donna, una madre, una figlia, un’amica, una moglie. Per l’uomo che avrebbe dovuto condividere con lei la propria esistenza, era un oggetto da possedere. Lui, l’ha spenta ogni giorno con le parole, le umiliazioni, l’isolamento e infine la morte. Ognuna con una storia diversa, unite dalla consapevolezza che ogni donna merita una vita dignitosa, ricca di rispetto e di amore, sono impegnate nel sociale, attraverso una rete di solidarietà e cura.omicidio di Fortuna Bellissario
Da giorni protestano in silenzio dinnanzi al Tribunale di Napoli. Un ostinato silenzio, che grida forte, contro l’infamia commessa dalle istituzioni che hanno concesso gli arresti domiciliari ad un un’assassino spietato. Lui, che non ha esitato a spegnere una vita usando le stampelle, che gli servivano per camminare è stato ritenuto non pericoloso. Che dire ha solo ucciso una donna: la moglie. E poco importa al giudice che ci sono i genitori, i figli, le amiche di Fortuna che soffrono. Fortuna non vedrà crescere i suoi bambini, non vedrà invecchiare i suoi genitori, non potrà più innamorarsi, non prenderà più un caffè con le amiche. In memoria di Fortuna, l’arcivescovo di Napoli Domenico Battaglia ha celebrato una messa nella Basilica di Santa Maria della Sanità, dove le donne del quartiere hanno partecipato con grande compostezza. Fuori, in piazza, cento uomini del quartiere in rigoroso ordine, nel rispetto delle norme anticovid, hanno assistito alla funzione trasmessa dagli altoparlanti. Una presenza significativa che racconta di un cammino accanto alle donne, espressione di solidarietà e coerenza umana.
palazzo giustizia napoliLa loro portavoce dice :
“Chiediamo giustizia per una giovane mamma che ci ha lasciato due anni fa, per questo abbiamo le mascherine con la scritta ‘In-Giustizia per Fortuna’, il messaggio che abbiamo lanciato nei giorni scorsi davanti al Tribunale di Napoli in silenzio, chiedendo una scelta diversa, perché questo episodio è un lasciapassare per chi ha comportamenti violenti nei confronti delle donne”.
Ho terminato l’articolo, al tg una notizia: Ornella 39 anni non ce l’ha fatta, 12 coltellate, sferrare dal marito, stanotte a Napoli.
13 marzo 2021

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