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Indagini riaperte sulla morte di Tiziana Cantone vittima di revenge porn.

di Cinzia Santoro

Tiziana Cantone una giovane donna la cui vita è stata spezzata da un crimine terribile, il revenge porn.

Tiziana e la sua mamma

Incuranti del dolore che stavano provocando, uomini, donne, ragazzi e benpensanti hanno condiviso le immagini intime di questa ragazza indifesa.
Tiziana era bella, solare e amata dalla sua famiglia. Un incontro sbagliato, la manipolazione di questa donna nel fiore della giovinezza e la condivisione senza scrupoli di una parte tanto importante quanto personale della ragazza. Vittima prima di un uomo manipolatore, l’immagine della giovane che ripete una frase poi divenuta virale, è chiaramente la prova che Tiziana fosse stata soggiogata. Era caduta in un losco gioco più grande di lei. Vittima dopo, della società perbenista e fintamente benpensante. La giovane soffre, ma la sua mamma le sta accanto con grande forza d’animo. Tiziana denuncia, ma l’ingiustizia italiana è eclatante anche in questo caso: viene condannata al pagamento delle spese processuali.

Tiziana Cantone

La dolce e sensibile Tiziana viene ritrovata morta in casa, impiccata ad un attrezzo ginnico con una pashmina. Sua madre non crederà mai alla versione del suicidio.
La signora Maria Teresa Giglio inizierà una battaglia legale che la vedrà protagonista e vittoriosa in questi quattro anni. Grazie alla perseveranza di questa madre, oggi le donne hanno la possibilità di difendersi dal revenge porn, perché esiste una legge e un gruppo di esperti giuristi statunitensi Emme team, che riescono ad individuare i responsabili di questi crimini perpetrati contro le donne.
Nella trasmissione “I fatti vostri”, accompagnata dall’avvocato Salvatore Pettirossi, la mamma di Tiziana annuncia clamorosi risvolti: anomalie sui dispositivi informatici di Tiziana (manomissione e cancellazione dei dati) mentre erano in custodia della polizia giudiziaria e la ricerca di due DNA maschili rinvenuti sul foulard che stringeva il collo della ragazza, ma non così forte da far credere al suicidio. È stata depositata una denuncia per omicidio, affinché si faccia luce sui tanti punti oscuri della morte di Tiziana. Chi c’era in casa al momento del suicidio? È stato davvero suicidio? O si è trattato di efferato caso di femminicidio?
Con la morte della donna chi si voleva proteggere? Perché sono stati cancellati i dati dal cellulare di Tiziana? Cosa c’era nel telefono?
Perché hackerare il profilo social della signora Giglio? La si vuole intimidire?
La signora Giglio afferma: “Mia figlia grida giustizia attraverso la mia voce. Sono quattro anni e tre mesi che aspetto. Sono una mamma, solo una mamma che ha diritto di sapere la verità. È un’attesa estenuante”

18 gennaio 2021

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