Rita Levi Montalcini. La fiction su Rai Uno esalta il suo grande cuore e la sua grande mente Cultura scienza Storia TV 28 Novembre 2020 di Clelia Conte Ieri 26 novembre su Rai Uno, Elena Sofia Ricci ha interpretato la scienziata di Rita Levi-Montalcini. Il film di Alberto Negrin, ha reso omaggio ad un personaggio che ha vissuto solo per servire la scienza, lavorando sempre e rinunciando ad avere una famiglia. Rita Levi-Montalcini “Rita Levi-Montalcini” di Roberto Jannone, è un film tv prodotto da Rai Fiction e Cosmo Productions EU. Ad affiancare Elena Sofia Ricci, Luca Angeletti, nel ruolo di Franco, il collaboratore storico della Levi-Montalcini, Ernesto d’Argenio in quello di Lamberti, Franco Castellano nei panni del Professor Levi, Maurizio Donadoni in quelli del Professor Poli-Richeter e la giovane Elisa Carletti nelle vesti di Elena, una violinista di 12 anni che rischia di perdere la vista e che nella narrazione filmica diventa la fiamma che riaccende nella scienziata, ormai alla fine della sua carriera, la voglia di tornare a cimentarsi con il lavoro in laboratorio. Neurologa, Premio Nobel per la medicina nel 1986, Rita Levi-Montalcini è stata la prima Elena Sofia Ricci in Rita Levi-Montalcini pronta per il Nobel donna italiana ad ottenere il più grande riconoscimento nel campo della ricerca scientifica. Rita Levi-Montalcini ritira il Nobel Nel film si racconta di una Professoressa che ha molta tenacia, coraggio e volontà di affermarsi in un mondo maschilista che vuol portare a termine le sue infinite ricerche. Narra degli ultimi anni della suo percorso di ricerca ed il dilemma che la tormentava poiché non riusciva a trovare un’applicazione clinica alla sua scoperta scientifica, il Fattore di Accrescimento Nervoso (NGF). Qui la Montalcini è al culmine della sua carriera quando si deve recare a ritirare il suo Nobel: elegantissima, come sempre, ora come non mai, si guarda allo specchio chiedendo un parere alla sua governante temendo che il suo abito potesse essere un po’ passato ma si consola compiaciuta e consapevole del suo fascino affermando che “la moda passa, lo stile resta!” guarda negli occhi la tata e poi continua “I vestiti sono la mia debolezza femminile…forse l’unica!”. Il suo fedele assistente arriva, la guarda ammirato ed esulta “Una regina!” Lei gratificata si infila il mantello di velluto e assieme a lui si incammina verso l’auto. Rita Levi-Montalcini al Nobel Elena, la ragazzina che rischia di diventare cieca, è un personaggio di fantasia utilizzato nel film come pretesto per mettere in atto la sfida che la scienziata impone a se stessa, cercando a tutti i costi di vincere la sua battaglia per la scoperta attraverso la ricerca. Rita Levi Montalcini Scienziata per passione Rita torna in laboratorio, con i suoi allievi e con determinazione dimostrerà che la ricerca e la scienza vanno sempre avanti, “in nome del progresso e del benessere dell’umanità” e vince. In questo caso trova il rimedio per salvare gli occhi alla bambina alla quale, durante il film, racconta della sua vita per aiutarla a superare la paura della malattia. Una storia che commuove e che riflette la personalità di una donna intelligente, elegante e soprattutto, esempio di riscatto di un ruolo femminile che si è impone fortemente in una società maschile. Una splendida interpretazione da parte di Elena Sofia Ricci che ha saputo trasmettere tutte le caratteristiche della Senatrice a vita, premio Nobel e Professoressa, Rita Levi-Montalcino. Un bel tributo ad una grandissima donna. Rita Levi -Montalcini la scienziata che amava l’eleganza L’ ho conosciuta a Roma, quando c’era il presidente Ciampi nel ’99, credo, all’Ufficio per l’Italia della Commissione Europea. la giovane Elisa Carletti nelle vesti di Elena, una violinista di 12 anni I suoi occhioni celesti trasmettevano in effetti tanta dolcezza, saggezza, intelligenza e tutte le qualità già elencate. Le ho parlato e le ho dato un bacio. Mi è sembrato un sogno conoscerla, un grande privilegio. Mio padre che aveva l’alzheimer, è vissuto più a lungo, grazie alla sua cura che rallentava la malattia al 90% dei casi. Purtroppo la grande scienziata non ha trovato il modo per guarire ma sicuramente ha avviato una ricerca molto importante per le nuove generazioni. All’epoca non c’erano i selfie e non ho neanche un ricordo di quel magnifico giorno. 27 novembre 2020