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69° Festival di Sanremo 2019 prima serata: poco criticabile

Il cast definitivo dei 24 big in gara è stato allettante tra Loredana Bertè, Ultimo, Irama, e Mamhood . Baglioni ha messo a fuoco la musica pop, che ha definito una delle poche musiche in movimento e in continua trasformazione.

di Clelia Conte

 

Prima serata attesissima dopo un lungo e stanchevole iter pubblicitario finalmente arrivati alla prima serata del sessantanovasimo Festival di Sanremo. Eureka!

Baglioni -Raffaele- Bisio nella scena di ingresso al Festival di Sanremo 2019

Originale la prima scena con tutti e  tre i presentatori: in genere per primo scende in campo il direttore artistico che poi chiama i “valletti”. Un punto a favore di Claudio Baglioni che ha dimostrato di essere umile e di rispettare il ruolo dei bravi compagni di viaggio.

Simpatico l’intervento di Favino che con Virginia Raffaele si è esibito in una performance- music hall minestrone: lui Freddy Mercury lei Mary Poppyns e il corpo di ballo sister Act.

Bisogna dire però che i protagonisti anche se apparivano stanchi, emozionati, si sono mostrati affiatati, perciò l’intrattenimento è stato abbastanza gradito. Virginia Raffaele in “versione se stessa” è stata più che convincente tra un Bisio un po’ moscio e un Baglioni che come lo

Baglioni,Raffaele,Santamaria e,Bisio interpretano “Nella vecchia Fattoria”

scorso anno ha sfoderato le sue doti di intrattenitore cabarettista. Ospiti un Andrea Bocelli in forma che ha cantato prima con il direttore artistico e poi con il bravo Matteo, suo figlio, un bel ragazzo che ha dimostrato di poter seguire a 21 anni le orme del padre.

Il Quartetto Cetra

Giorgia poi si è esibita in un collage di canzoni e accompagnata da Claudio Baglioni ha cantato “Come saprei“ tirando fuori una voce da usignolo e infine l’arrivo del noto attore Claudio Santamaria, David di Donatello come migliore protagonista per il film “Lo chiamavano Gig Robot”. Assieme a lui i tre presentatori hanno festeggiato il Quartetto Cetra per i 70 anni della loro famosissima canzone (che si casnta ancora ai bambini), “Nella vecchia fattoria”. Simpatico Baglioni quando ha simulato il verso dell’asino e tutti si sono fermati guardandolo male e poi la sua battuta: “cantano cani e porci ed io non posso fare l’asino?”

Una splendida Valeria Fabrizi con la figlia Monica e il marito Tata giacobetti nel 1970

Non poteva perciò mancare in prima fila l’amatissima attrice Valeria Fabrizi moglie del componente il Quartetto, Tata Giacobetti, assieme alla loro figlia Giorgia Giacobetti alle quali è stato dedicato un caloroso applauso. Durante il corso della serata, non poteva mancare la ricorrenza per il compleanno di Fabrizio Frizzi che ieri avrebbe compiuto 61 anni.

Ex Otago

Le canzoni che mi sono rimaste impresse sono quella di Daniele Silvestri e di Arisa più grintosa che mai oltre che quella de’ il Volo e di Ex Otago. Non mi è rimasto alcun brano nella mente in particolare. Forse stasera potrò dare un giudizio alle canzoni.

Altra curiosità rilevata è che la Tatangelo è stata la 2000esima cantante di tutti i Festival accompagnata dal bravo maestro Adriano Pennino.

Virginia Raffaele e Claudio Bisio in giacca scintillante ma adeguata

Per quanto riguarda i look dei presentatori, non è passata inosservata la splendida la giacca di ingresso di Bisio, anche se criticata, era proprio adatta alla serata e a un personaggio come lui. Insomma ogni tanto una stravaganza così  non guasta. Abbigliamento sexi raffinato e in prevalenza nero invece per una frizzante Virginia Raffaele e impeccabile per Claudio Baglioni.

Patty Pravo

Bocciato Irama: l’abito poteva andare ma gli orecchini pendenti da damina del Settecento proprio no, no e no.

No per Ghamon che sembrava un operaio sporco di pittura e no a Loredana Bertè che pur rispettando il suo stile, ha indossato un abito che andrebbe bene sempre sul corto ma qualche centimetro di più le starebbe meglio e non stonerebbe sullo stile rock. Sempre per la Bertè, i suoi capelli da fata turchina se fossero stati di un colore più naturale non avrebbero tolto nulla alla sua creatività artistica e al suo successo.

Briga ha cantato in coppia con Patty Pravo

No al rapper Achille Lauro tatuato sul viso: è uno sfregio!

Per Arisa avrei spezzato quel bianco con una scarpa chiusa, magari argento.  La Tatangelo invece ha indossato un vestitino striminzito che metteva troppo in risalto la sua magrezza e non ho gradito neanche quel fregio importante su una manica che quasi le copriva il viso e sembrava un groviglio non identificabile e sproporzionato. Mi viene in mente una frase ricorrente: “il troppo stroppia” ma il resto è poco.

Patti Pravo e Biga

Promossa Paola Turci con il suo stile con tuta bianca e scollatura importante dalla quale traspare la sua solita classe innatache non delude mai. Mi ha colpito anche il look di Patty Pravo nude look coperto sapientemente dalla giacca azzurra. I suoi capelli rasta non tanto, ma d’altronde se non ci fosse qualcosa di trasgressivo non sarebbe “Patty”.

6 febbraio 2019
Anna Tatangelo

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