REGIONE PUGLIA- Sull’Acquedotto Pugliese si esprime CERA: “I conti non quadrano se si taglia solo il personale” Regione 25 Ottobre 201725 Ottobre 2017 Il presidente del Gruppo consiliare dei Popolari, Napoleone Cera in una Nota ha scritto: Napoleone Cera-presidente gruppo popolari “Rubinetti a secco e lavoratori a casa. Sembra questa la tanto proclamata svolta nella gestione dell’Acquedotto Pugliese. Anche perché dai vertici dell’azienda continuano ad arrivare segnali contradditori, come per il personale. Dove i vertici dell’AQP, in presenza dei sindacati, sostengono di non avere buchi in organico ma di essere costretti, facendo riferimento al decreto Madia, a verificare la posizione lavorativa di circa 300 esuberi. Dicono di avere personale in eccedenza e poi utilizzano lavoratori di ditte esterne per fare fronte alla gestione ordinaria e straordinaria degli impianti, come nel caso dei fontanieri in Provincia di Foggia che continuano ad aspettare risposte che tardano ad arrivare. Sembra che l’AQP abbia deciso di aprire un proprio contenzioso con i lavoratori della Capitanata, a tutto discapito della qualità e della professionalità del servizio, segno che probabilmente chi amministra l’azienda pubblica pugliese non conosce i problemi del territorio, ma si lascia governare da spinte di riqualificazione del personale che non vanno nella direzione del miglioramento dei servizi offerti. Mi chiedo, infatti, come sia possibile che sia trascorso quasi un anno dalle emergenze dello scorso inverno, dove erano emerse particolari carenze di personale, e non si sia ancora trovata una risposta ai numerosi quesiti sollevati anche in sede di confronto in commissione regionale. Se la direzione è quella di far quadrare i conti usando la solita forbice del taglio del personale, aumentando l’esternalizzazione dei servizi e la precarietà dei lavoratori, non può che trovarci contrari. Pur nella consapevolezza della fase delicata che sta attraversando l’Acquedotto pugliese, per la quale siamo pronti ad ogni costruttiva collaborazione, non si può continuare con le logiche del passato e con il presentare il conto ai lavoratori. Se bisogna cambiare rotta, occorre farlo anche nei rapporti con i dipendenti, garantendo loro futuro lavorativo a fronte di migliori servizi per l’utenza”