Festival del Libro Possibile, 6 luglio, ospita Michele Cucuzza. “Oltre Gomorra, un giornalista siciliano si racconta”. “Dal mio libro Gramigna è stato tratto un film che uscirà in autunno” Attualità Cultura Eventi e Tradizioni Libri 7 Luglio 2016 di Romolo Ricapito Nella prima giornata della rassegna Il Libro Possibile di Polignano a Mare è stato ospitato il giornalista Michele Cucuzza impegnato in una discussione col giudice Giuseppe Scelsi vertente i rapporti dei singoli con il crimine organizzato. L’evento, denominato “Oltre Gomorra: un giornalista siciliano si racconta” è stato incentrato in particolare sul libroGramigna pubblicato da Cucuzza due anni e mezzo fa per Piemme, ma ancora di straordinaria attualità anche perché, come ha anticipato lo stesso autore, per settembre è atteso un film diretto da Sebastiano Rizzo che sviluppa liberamente l’argomento. Il giudice Giuseppe Scelsi che ha intervistato Michele Cucuzza ha chiesto al popolare giornalista come avvenne il primo ‘incontro con Luigi Di Cicco protagonista del suo libro-inchiesta , figlio del boss di un noto clan camorristico casertano. Cucuzza ha risposto di avere incontrato Di Cicco durante una crociera: il giovane, che era in viaggio di nozze, gli chiese una fotografia (adesso si direbbe selfie) da realizzare assieme alla sua sposa. Nacque presto un’amicizia, ma Michele Cucuzza era ignaro del passato di Di Cicco il quale, originario di Lusciano, viveva ormai a Civitavecchia. Di Cicco confessa dunque un giorno all’amico Cucuzza il suo “segreto”. Nasce l’intenzione di scrivere una storia affinché essa proponesse una lucida testimonianza riguardo un’esistenza di chi, non seguendo le orme (sbagliate) dei padri, si è costruito un’identità propria, libera e consapevole. Scelsi ha dichiarato di essersi sentito colpito dalla consapevolezza della “differenza” percepita dal protagonista diGramigna con i compagni di classe presso la scuola dell’obbligo. I viaggi fatti con la madre attraverso l’Italia per raggiungere i penitenziari all’interno dei quali il padre camorrista- ergastolano veniva di continuo trasferito sono stati “formativi” per imparare la geografia, ha scherzato Cucuzza, sulla base delle confidenze fattegli a suo tempo da Di Cicco che, ricordiamo è anche il coautore del libro Gramigna L’evento si è contraddistinto nel complesso per avere fornito informazioni diverse e aspetti ancora inediti del testo, che nel frattempo ha girato nelle sue varie presentazioni anche presso tanti istituti scolastici, che ospiteranno nuovamente il film in autunno in uscita nei cinema. Tra le confidenza di Di Cicco, è stato rilevato in particolare come al matrimonio dei genitori, celebrato quando egli era ormai bambino, conferissero nella sala -ricevimenti vari personaggi appartenenti al gotha malavitoso dell’epoca. Nonostante ciò la figura del padre ergastolano si riscatta nel tentativo di prospettare al figlio un futuro diverso, invogliandolo agli studi perché consapevole del suo fallimento esistenziale. Dunque la figura genitoriale anche nella sua forzata assenza è decisiva nello sviluppo della personalità di Luigi e a suo modo formativa. Cucuzza inoltre ha specificato che il suo Gramigna non è una semplice inchiesta sulla camorra ma riguarda invece la disamina di un ambiente “particolare” visto con gli occhi di un adolescente, Il giudice Giuseppe Scelsi ha rimarcato la dimensione ludica del giovane protagonista, interrotta dai traumi derivanti dalla sua appartenenza familiare . “Anche le donne rivestivano un ruolo di primo piano all’interno dei clan campani, cosicché anche una zia di Di Cicco subì una pesante condanna” (Cucuzza). Le telecamere che sorvegliavano la casa natale della famiglia erano all’epoca un lusso che in seguito sarebbe diventato unaprassi per i nuclei legati alla criminalità, nell’intento di proteggersi da “interferenze esterne”. Epperò questo tipo di allerta costante disvela una vita di paura e tensione continua, mentre a scuola il Di Cicco era visto con sospetto e allontanato dalle famiglie dei compagni di scuola, come anche dai padri delle future ragazze da lui corteggiate. Purtroppo Luigi Di Cicco non va oltre nei suoi studi, pur essendo uno studente promettente, conseguendo soltanto la licenza media, ma si dedica però da subito a lavori onesti, avviando un commercio di abbigliamento . Scelsi ha compiuto una digressione, raccontando di come sconsigliò durante un noto processo la moglie di un suo imputato di non portare la sua bimba ai processi, al solo scopo di “vedere” il padre in videoconferenza, ritenendo questo atteggiamento sconsigliabile per l’educazione della piccola. A ciò è stato aggiunto dai due relatori che la “scuola è fondamentale perché costituisce l’ambiente migliore nel quale si forma la sensibilità e l’apertura al mondo esterno del minore”. Anche il servizio militare obbligatorio fu fondamentale nell’esperienza formativa di Di Cicco perché lo pose davanti a un confronto sano, oltre che critico, con gli altri militari di leva : nessuno gli ricordava le sue origini (come invece avveniva nel comune di residenza, nell’aversano ) dunque la cultura non è solo da ritenersi quella espletata sui banchi di scuola, ma anche il sapere acquisito tramite l’apertura verso gli altri, mentale e fisica. L’evoluzione della personalità di Di Cicco si compie con la realizzazione sentimentale, quindi con un riuscito matrimonio e la nascita di una bambina. Gli aneddoti di Cucuzza sono stati sdrammatizzanti e tali da rendere l’argomento un racconto formativo che ha coinvolto un pubblico vasto. E infatti via Mulini dove si è svolto l’evento era gremita di gente.