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Cattivi Vicini 2: gag politicamente scorrette e personaggi femminili antipatici. Svetta Zac Efron nel ruolo del “piacione”

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di Romolo Ricapito

Cattivi Vicini 2 è un film che irrita abbastanza per il suo deviante  contenuto. Si vuole esplorare, in questo nuovo capitolo di quella che minaccia di diventare una vera e propria saga, il fenomeno in voga da decenni negli Stati Uniti  delle cosiddette confraternite universitarie, che in questo contesto sono tutte al femminile. Un gruppo abbastanza corposo di ragazzotte di varie razze affitta una casa nella quale organizza feste chiassose e moleste.

Il desiderio delle giovani donne sarebbe quello di confrontarsi nelle loro debolezze e conseguentemente aiutarsi, esaltando l’amicizia pura e i suoi valori, ma sfocia pesantemente (e unicamente) nel consumo di droghe, come l’erba : per pagare il costoso affitto le sventate diventano spacciatrici di ingenti quantità di marijuana.

Questa sorta di finta forma di libertà che degenera nel delinquenziale, sovvertendo ogni logica, cozza con i vicini di villa che sono in realtà  la coppia già vista nel precedente film, adesso con graziosa bambina al seguito; a impersonare i coniugi  Radner in attesa del secondo figlio    i bravi caratteristi Seth Rogen e Rose Byrne mentre Zac Efron è Teddy, l’ex vicino che, sfrattato dai nuovi due compagni di  stanza coi quali condivideva l’ appartamento   (  tali inquilini  hanno intenzione di intraprendere un matrimonio gay, e uno dei due giovani  è finanche  il   migliore amico, di Teddy-Zac Efron )  si rifugia nella casa delle Kappa Nu, le sedicenti consorelle, alle quali vorrebbe insegnare i codici e i segreti delle confraternite,  essendone stato un fervido componente  con indefessa  convinzione da giovane universitario.

Mal gliene incoglie: nuovo sfratto da parte delle scorbutiche  ex collegiali e collaborazione forzata con i Radner, che nel tentativo di vendere casa temono   le vicine così poco politicamente corrette, in quanto esse potrebbero  compromettere  l’eventuale vantaggioso affare con le loro spregiudicate turbolenze.

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Zac Efron e Chloe Moretz in una scena del film

Il film affonda nella prima parte e quasi in toto nella seconda per l’antipatia dell’intreccio e delle giovani rappresentanti femminili, capitanate dalla bionda Chloe Grace Moretz. Il motivo della scarsa  riuscita  di questa  commedia confinante col demenziale  sta nelle gag non brillanti, anzi davvero squallide, oltre che ampiamente  diseducative.

L’interesse del film si riduce dunque nei duetti tra Seth Rogen e Zac Efron e nella verve attoriale di quest’ultimo, che sfoggia ormai un fisico da body builder e recita scene ben coreografate, a base di doti ginniche e striptease   L’altro interesse della pellicola emerge dall’assunto finale:non tutto è come sembra e chi è irreprensibile in realtà è corruttibile. I ruoli si intersecano e le molestatrici diventano quasi delle icone, oltre che di furbizia finanche di sana intraprendenza , imprenditrici di successo  loro malgrado.

A dirigere Nicholas Stoller, mentre Seth Roger è oltre che sceneggiatore, anche produttore, assieme ad altri.

La commedia simpatizza dichiaratamente coi matrimoni gay e i personaggi eterosessuali gay friendly, ovvero coloro che appoggiano le istanze di rivendicazione  degli omosessuali.

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