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Presentato alla Libreria Laterza il manuale “antiage” del dottor Nicola Simonetti

di Romolo Ricapitocopertina

E’ stato presentato presso la libreria Laterza di Bari (24-6-2016) il volume edito da Adda “A B C Beninvecchiamo così”, dizionario anti-age, del dottore Nicola Simonetti, con prefazione di Umberto  Veronesi.

In questo manuale Simonetti propone una serie di consigli,  tra perle di saggezza  e dati di comprovata realtà scientifica, con la cura del buon pater familias che si abbina al medico interessato al benessere dei suoi pazienti.
Il merito di Simonetti è quello di dispensare dati oggettivi e certi (anche dal vivo, come è stato nella rinomata libreria barese)  con linguaggio pratico, ricco di termini efficaci e comprensibili, ma nello stesso tempo con un lessico accurato e competente.
Nel suo incontro, anche un giudizio critico sulla nostra regione, la Puglia, che non è a misura di anziano.
Tanti gli aneddoti: sulla gnostra, un agglomerato di persone che si aiutavano reciprocamente negli antichi borghi di Puglia, dividendosi le mansioni come il bucato e la cucina. L’anziano era venerato e la piccola comunità gli si sedeva attorno, nelle sere d’estate, fuori dagli usci.
Riguardo l’alcol: l’anziano deve abolire i superalcolici e bere un bicchiere di vino da tavola a  pranzo, massimo due bicchieri, suddivisi in questo caso tra pranzo e cena, ma non di più.
Il sonno: le persone della terza età dormono quando non dovrebbero, come risultato dell’abbandono. Ecco perché l’insonnia domina le loro notti. Sono augurabili sette ore di sonno al giorno.
L’alimentazione sia preferibilmente mediterranea e varia, con cinque pasti al giorno, naturalmente contenuti, assaggiando di tutto.
Il senso della sete arriva nei vecchi in ritardo, quando l’organismo è in rosso, ossia a corto di liquidi.
Un noto gerontologo obbligava gli infermieri  delle sue cliniche a svegliare ogni due ore i pazienti anziani ricoverati, per offrire loro un bicchiere d’acqua.
Secondo la scienza si potrebbe vivere fino a 125 anni. Le cellule hanno una coda che viene “tagliata” di volta in volta, diventando più breve. Tale “forbice” si velocizza dopo eventi dannosi. Si è pensato di inserire delle cellule giovani negli organismi anziani, per ritardare tale processo irreversibile. Per intanto gli esperimenti hanno coinvolto i topi da laboratorio, con risultati eccellenti.
“Ma le “cellule nuove” sono le nostre conoscenze” – ha puntualizzato Simonetti.
Cosicché la progettualità è importante. Essenziale è il programmare.
crionauti sono delle derivazioni della morte causata anche da malattie non curabili. Sono persone che si fanno congelare una volta decedute pensando di essere un domani resuscitate. La crioconservazione è fallita perché esageratamente costosa e per i guasti che sono accaduti nelle cliniche adibite a questa metodologia empirica. L’interruzione del ciclo del freddo ha determinato l’avvio della decomposizione. Il guaio principale della terza età è la solitudine accompagnata dalla mancata assistenza. Le prime dimenticanze, ad esempio di nomi, non devono allarmare, ma essere contenute con più esercizio, maggiore movimento, più lettura, accompagnata  dalla risoluzione di  parole crociate e magari con  il gioco di dama o scacchi da praticare nel tempo libero. Il preavviso serve a reagire; il campanello di  allarme si può dunque spezzare. Dimenticare i nomi a volte si accompagna a dimenticare le facce. Accade perché ormai siamo saturi di conoscenze e si avvia un processo di scelta; il  cervello non può recuperare all’istante  tutte le informazioni che contiene.
   . Impegnarsi a ricercare un nome è un buon esercizio. Infine: il rame è un elemento che avvelena l’organismo determinandone l’invecchiamento con la perdita di mielina che protegge il sistema nervoso. Si accelera così la demenza senile.Per conoscere l’incidenza di questo minerale nel corpo umano, è sufficiente un semplice esame del  sangue.

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