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ITALIA MODERATA: Antonio Sabella, segretario nazionale, in Puglia per il NO al REFERENDUM

Italia Moderata
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Queste riforme non sono accettabili per ITALIA MODERATA. Perciò Antonio Sabella è stato per due giorni, il 7 e l’8 giugno in Puglia per cercare proseliti  e rafforzare la sua presenza trovando alleati al comitato per il No. Il Segretario nazionale, nonostante lo stress sostenuto per i suoi spostamenti, si presenta per l’intervista in modo elegante ed una certa somiglianza ad Yves Montand, noto attore francese.  

IMG_0115 (2)-Quali sono i punti focali che eccepiscono i moderati? 

SABELLA- Ora spiego: partiamo dal fatto che la Corte Costituzionale abbia ritetuto  Porcellum’ illegittimo e che il Parlamento non potrebbe cambiare la Costituzione. I 630 deputati, di età minima, 25 anni, vengono eletti da tutti i cittadini maggiorenni e i 315 senatori la cui età minima è di 40 anni, vengono invece eletti dai cittadini che abbiano compiuto 25 anni. Ora Renzi, Presidente del consiglio  ‘illegittimo’, dice che la riforma serve per evitare la doppia lettura dei due rami del Parlamento e per tagliare i costi della politica. I veri  moderati voteranno no a questo referendum.

-Perché sostiene ciò?

SABELLA- Perchè per evitare la doppia lettura si poteva dare al Senato visto che per  essere eletti bisogna avere quarant’anni e chi vota ha venticinque  anni, cioè cittadini più maturi, questa istituzione si poteva occupare di cose più importanti. Spiego meglio: le persone più mature (senatori) si sarebbero occupate di politica estera, economia, difesa e giustizia e i più giovani (deputati) di questioni  regionali.

 – In una dichiarazione all’Adnkronos ha sostenuto che il senato di fatto non sparisce…

Sabella-  Con questa modifica costituzionale elaborata per  interessi soggettivi, il Senato di fatto non sparisce perché porteranno consiglieri regionali e sindaci, (amici compresi) per occuparsi di affari regionali  ai quali  daranno le immunità, togliendo di fatto al Popolo il diritto di scegliere. Per raggiungere l’obiettivo sulla diminuzione dei costi della politica, bastava ridurre il numero dei deputati  da 630 a 315.  l’Italia ha bisogno di certezze e di onestà. E assurdo pensare che con questa riforma fatta  a conduzione familiare le leggi italiane siano state cambiate da giovani deputati di 25 anni e votati da diciottenni. E’ inaccettabille! 

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