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Marta, compagna o amante

Risposta di Magda Lacasella

Magda Lacasella

Ciao,
mi chiamo Marta, ho 40 anni, e si può dire che sono una grande romantica.
Ho vissuto 3 anni con il mio compagno. Un rapporto bellissimo, finito per un suo tradimento che naturalmente ho provato a perdonargli, ma invano.
Ho iniziato poi a frequentare un amico, che mi confessa di essere da sempre innamorato di me, ma dopo tre mesi di passione lui sparisce dalla mia vita perchè “non è pronto ad avere un rapporto impegnativo”.
Ora ho iniziato un corso di ballo e ho conosciuto un tipo: è nato un feeling immediato tra di noi, tanto che usciamo insieme il sabato successivo alla prima lezione. Una serata meravigliosa, romantica, lui, galante, mi corteggia e ha occhi solo per me; ci divertiamo come due ragazzini e poi succede il patatrac. Meraviglioso.
Ci diciamo comunque che entrambi non siamo pronti per una storia (lui esce da una relazione decennale e da una serie di incontri sfortunati): in particolare mi dice di non sentirsi ancora “capace di amare di nuovo”. Tutto ok, se non fosse che, dal giorno dopo, entrambi non possiamo fare a meno di pensare l’uno all’altra.
Lui si sbilancia per primo, dicendomi quanto sia stato tutto magico tra di noi; ci mandiamo sms romantici per tutta una settimana, ci rivediamo e sono scintille! Lui mi dice di voler stare con me anche se siamo quasi due estranei, che finalmente mi ha trovata, che non si è mai sentito così prima d’ora, che il mio sorriso gli ha cambiato la vita e che mi ama. . Finalmente, un vero uomo che non ha paura dei sentimenti.
Dopo due settimane di follie: la marcia indietro. Lui si accorge di aver fatto il passo più lungo della gamba; ha delle paure che non ha ancora risolto, non si sente pronto ad amare di nuovo, non si sente pronto a stare con qualcuno… dice che forse siamo stati impulsivi, che non ci conosciamo…
Il rapporto è cambiato, così. Mi scrive che mi vuole, e io pure, per tutto il giorno. La sera ci vediamo, stiamo bene insieme e poi facciamo l’amore, ma dopo non dormo più con lui, torno a casa mia. Non usciamo in pubblico come coppia, mi fa piccole promesse che poi non mantiene (cene, gite…), ma poi ci ricerchiamo.
Mi sento un po’ declassata da “donna della sua vita” ad “amante”.
Perchè dirmi “ti amo” per poi ritrattare? Cosa devo aspettarmi? Devo chiedere di più o devo lasciar maturare ancora le cose?
Marta.

 

RISPOSTA

Cara Marta, voglio iniziare questa mia risposta con una premessa …mi parli di troppi uomini .

Mi hai elencato in ordine ben tre relazioni ,una piu’ duratura ed un ‘ altra piu’ passionale ma breve. Come mai? Forse sei ancora in qualche modo legata al passato?

Analizzando il tuo ultimo rapporto, il tuo caso sembra un classico dell’uomo dal cliché del lasciarsi andare a grandi dichiarazioni di sentimento e d’intenti in poco tempo, per poi fare brusche marce indietro dopo altrettanto poco. Le ragioni possono sembrare molteplici e io potrei dilungarmi, riagganciandomi alle sensazioni che vi siete comunicati l’un l’altra.
Da una parte vogliamo tutti le farfalle nello stomaco ma il punto è che poche persone hanno davvero dentro la maturità emotiva e la capacità di riconoscere se quella che si trovano davanti sia davvero la donna della loro vita, già al secondo o terzo appuntamento.

Bisogna conoscersi molto bene, bisogna sapere esattamente qual è il tipo di donna che ci attrae davvero di più di ogni altro, bisogna essere molto adulti dentro.
Non è escluso che lui fosse sincero quando ti ha detto quelle frasi e, d’altra parte, in amore ci si dovrebbe concentrare più sul dare che sul chiedere.
Non so se lui davvero ti abbia riclassificata come amante, più che come compagna;
Mi scuserai perciò la risposta deludente e un po’ attendista, ma non credo ti resti molto da fare se non continuare a vivere questa storia, che non mi pare sia per il momento fonte di troppo stress o disagio per te e solo così vedere cosa vi riserva il futuro.
Diciamo che dovresti stare in questo rapporto finché la gioia che ti porta sia superiore allo stress.

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