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INCREDIBILE RITROVAMENTO A BARI/ GATTA “CENTENARIA” SCAPPA DA APPARTAMENTO NEL CENTRO CITTA’: RITROVATA DOPO QUASI SETTE GIORNI AL DEPOSITO AMIU DEI RIFIUTI URBANI

INCREDIBILE RITROVAMENTO A BARI/ GATTA “CENTENARIA” SCAPPA DA APPARTAMENTO NEL CENTRO CITTA’: RITROVATA DOPO QUASI SETTE GIORNI AL DEPOSITO AMIU DEI RIFIUTI URBANI
di Romolo Ricapito

L’animale di 21 anni, ammalato, è sopravvissuto per strada sfamato da due donne- Centinaia le chiamate di “ritrovamento” alla padrona della gatta –  Infine il colpo di  scena, degno di Chi l’ha Visto?

A partire da domenica 11 ottobre sono comparsi in molte zone del centro città, per  esempio negli immediati pressi del Multicinema Galleria, dei manifesti con un preciso appello, rivolto ai passanti   : “è stato  smarrito questo gatto”  (immediatamente accanto a tale dicitura, la fotografia di un felino di comune razza europea, striato)   “sabato sera tra via Andrea da Bari e via Principe Amedeo “, continuava il messaggio.

“Chiunque lo trovi la prenda e mi chiami”: a seguire il numero di cellulare della padrona dell’animale. Si trattava   di una gatta; trasversalmente alla fotografia  si leggeva infatti “è una micia” e poi : “offro ricompensa”.
Nell’appello si specificava che la gatta in questione aveva 21 anni, dunque un’ ultracentenaria (secondo la stima di ogni anno di età, che  si moltiplica  rispetto a quelli umani: un gatto sui quindici anni ha dunque, ad esempio,  75 anni )      e ancora, che era malata  e bisognosa di medicine.
Una situazione davvero drammatica, quindi . E chi ha letto la scritta sui mini poster se ne è reso immediatamente conto, soprattutto se amante degli animali.
La cosa incredibile però è che, a distanza di sei giorni, nella mattinata di venerdì 16, la gatta è stata ritrovata, pur se in modo rocambolesco.
Abbiamo contattato personalmente la signora E.(preferisce si indichi soltanto  l’iniziale del nome di battesimo)  una professionista abitante nel centro murattiano, che ci ha raccontato la storia dell’inaspettato  rinvenimento.
Ma non si tratta soltanto di un fatto  da quarta pagina:   è secondo noi, una notizia    da prima pagina, in quanto il racconto manifesta e rappresenta la sensibilità di una cittadinanza solidale e attenta ai bisogni degli altri, così come siamo infatti  in grado di testimoniare.
Della gatta abbiamo già accennato età e  razza, ma non il carattere: trattasi di animale buonissimo che gioca anche con gli estranei esternando verso di essi le sue fusa, ovvero il caratteristico ron ron.
Il  sabato  risalente all’allontanamento del felino, la signora E. aveva ospiti a cena.
Come tutti i gatti, curiosi e avventurosi, Titti (questo il nome della quattrozampe, che però la sua padrona chiama semplicemente “Micio”, pur trattandosi di una femmina) è sbucata fuori dall’uscio di casa   . Gli ospiti entravano ed uscivano e Titti è sgattaiolata via per le scale e quindi fuori dal portone dello stabile,   zampettando   per i marciapiedi del centro cittadino, tra il pericolo delle auto, dei cani randagi e quant’altro.
Realizzata l’assenza della gatta, la signora, dopo averla cercata in ogni anfratto del suo appartamento   (armadi, balconi, sgabuzzini) ha capito che l’irreparabile era ormai accaduto: “missing“, cioè persa chissà dove o meglio:dissolta nel nulla .
 Le ricerche sono proseguite di notte e anche il giorno dopo, con sveglia alle 6 del mattino. La padrona, aiutata dal marito, ha camminato per ore tra strade strette e  larghe   , viali e corsi, anche in direzione del porto  : nulla. Allertato anche il figlio, gli amici del figlio, parenti e volontari.
Stampati tra i 500 e i  600  manifesti, affissi instancabilmente dalla signora e dai suoiaiutanti in tutto il quartiere Murat.
La preoccupazione volava al massimo: Titti è una gatta affetta da ipertiroidismo ed è molto magra,anche se mangia con regolarità.
Per 5 giorni  e più la signora E. ha smesso di lavorare (è una libera professionista) di dormire e ha perso anche molti kg per lo stress  e non soltanto quindi  per le infinite  passeggiate di ricerca nell’intento di  interrogare i tanti e  sconosciuti passanti sulla sua perdita .
Molti gli avvistamenti: Titti è una gatta comunissima,quindi i suoi   mille e più  sosia sparsi per la città  generavano equivoci in persone di assoluta buona fede ,che credevano di avere ritrovato la gatta dispersa.
Corse  a perdifiato da parte della sua padroncina sul luogo del “ritrovamento”, ma nulla. Poche per fortuna le telefonate di scherzi, appena due quelle di mitomani. Una persona si è informata sull’entità monetaria della ricompensa. Le chiamate in totale sono state un numero   a ridosso  tra le 200 e   300 .
La padrona di Titti è stata contattata anche da volontari della Lav-Diritti degli animali : anch’essi si sono prodigati nella ricerca.
Finalmente una traccia, precisa: una signora era sicura che la gatta desaparecida era la stessa alla quale aveva dato da mangiare più volte  in via Trevisani  e poi da lei condotta  presso Bari vecchia, dove esiste una colonia felina sfamata da un’altra volontaria.
Prima di concludere la storia-ci ha detto la proprietaria- vorrei porre l’accento sulla squisitezza e la solidarietà umana manifestatemi dalla popolazione di Bari vecchia in particolare, che ha   ascoltato il mio racconto, chiesto in giro, offerto il suo  spontaneo e disinteressato aiuto.
Finalmente la chiamata che ha dato una svolta a tutta la vicenda,  sull’effetto quasi della trasmissione Chi l’ha visto  condotta da Federica Sciarelli,      : si è fatto vivo un autista dell’Amiu Puglia, abitante a Bari Vecchia, che il giovedì mattina scaricando un cassonetto   aveva visto uscire da esso un gatto. L’animale, ovvero la dispersa Titti, era stata portata all’interno del deposito, situato nella zona industriale e  costituito da uno  sconfinato capannone e qui ospitato.
La gatta si era rifugiata dunque  al chiuso di un contenitore dell’indifferenziato, in seguito individuato  nella  zona  nei pressi di Bari vecchia, giungendo al deposito  .
Corsa alla portineria dell’Amiu da parte della signora e del marito,  dove però non è concesso agli estranei di accedere . Presa in carico della segnalazione da parte del gentile personale  in guardiania, dove lavorano due addetti, un uomo e una donna.
I quali sembravano riconoscere il gatto dalle fotografie memorizzate sul telefonino della padrona.
Ecco  portato al cospetto dei “genitori umani” il   felino in carne ossa, più ossa però  che carne: è lui, anzi lei.
Per la signora E. è il crollo,  perché dall’immensa  felicità, sbotta in un pianto a dirotto.
La gatta fuggitiva viene così ricondotta a casa dopo quasi una settimana di sfrenato vagabondaggio.
Se tutto fosse accaduto sotto Natale questa sarebbe stata una splendida storia natalizia.
Ma al 25 dicembre mancano in fondo soltanto due mesi.
La signora proprietaria del gatto vuole ringraziare attraverso la Gazzettadaltacco, tutto il personale Amiu, la signora di Bari vecchia e quella di via Trevisani che si sono  prese cura della gatta, la popolazione barese che si è interessata alla vicenda,, i negozianti del centro che hanno accettato le affissioni dei manifesti, gli amici del figlio e infine i volontari della Lav.
Tutto è bene quel che finisce bene, ma questa volta ancora di più.
La conferma, se ce   ne fosse bisogno, delle 7 vite dei gatti e spesso del destino che, invece di essere cinico e baro, a volte sorride ai più deboli.

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