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Storia di ordinaria ingiustizia: Strappata al padre. Nasce il gruppo #iostoconlapiccolavioletta  

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di Cinzia Santoro

La Convenzione sui Diritti dell’Infanzia recita all’articolo 3 che tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l’interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente. Fatta questa premessa riportiamo alcuni dati: al 2017 i minori allontanati dalle famiglie erano circa 26000 e le comunità esistenti sul territorio italiano al 2015 erano 3300. Lo scandalo sugli affidi di Bibbiano prima e di Val d’Enza in giugno impongono una riflessione importante sul sistema affido in Italia. papàChi controlla le comunità? Quanto guadagnano? L’avvocato Francesco Miraglia, da sempre impegnato in casi di allontanamento improprio di minori, afferma: “la normativa esiste e deve essere rispettata, le relazioni dei servizi sociali devono essere controllate e i servizi erogati devono essere affidati solo alla pubblica amministrazione”. Tra le storie di abuso istituzionale, nei confronti di un minore sottratto alla famiglia, vi è quella della piccola Violetta, nome di fantasia per garantire la privacy della bimba. Incontriamo il papà Salvatore che chiede giustizia per sua figlia.

Signor Salvatore chi è Violetta?

Violetta è la mia adorata bambina. Ha compiuto 10 anni lo scorso settembre, sola, rinchiusa in una comunità per minori.

-La voce di papà Salvatore si incrina e i suoi occhi si velano di lacrime. Cala il silenzio, poi riprende a parlarmi.-

Violetta? Chi era? Lei era solare, socievole e studiosa. Il suo rendimento scolastico è stato sempre brillante. Violetta amava ballare, la accompagnavo il pomeriggio a scuola di danza. Lei era ed è il mio tutto, e ridevamo insieme quando mi canzonava se facevo qualcosa di buffo.

Salvatore lei ha altri figli?

Si, ho due altre figlie di sei e ventuno anni. Violetta era felice con le sue sorelle. Nemmeno loro possono incontrarla e hanno difficoltà a contattarla telefonicamente. Ricordo quando le mie bambine giocavano felici nel nostro giardino o quando le portavo al cinema per guardare insieme i loro cartoon preferiti. 

Da quando non vede sua figlia?

Non vedo mia figlia dall’undici febbraio, quando un mattino Violetta è stata prelevata da scuola con la forza. O forse sarebbe meglio dire deportata presso una comunità per minori. Ho potuto sentirla telefonicamente dopo quattro lunghissimi mesi in cui il mio mondo è stato travolto dal dolore. Non sapevo nulla di lei. 

Ha notizie sulla bimba?

Purtroppo poche notizie e molto allarmanti. Le ricevo o da un’educatrice della comunità o dell’assistente sociale e non sempre le notizie sono concordanti. Sono in ansia per la salute di mia figlia che prima della comunità era sana. Durante questi mesi le sono accaduti episodi incomprensibili: la piccola viene spinta contro un balcone e riporta un trauma cranico e ferite alla testa. Chi vigilava? Durante un controllo pediatrico la bambina viene trovata in condizioni igieniche pessime. Chi si si occupa di Violetta? E per ultimo la pediatra le trova un soffio cardiaco. Pensi che per farla visitare dal cardiologo ho dovuto presentare un esposto ai carabinieri. Perché tanta inaudita crudeltà verso una bambina? Violetta ha solo dieci anni e da sola in questi mesi ha dovuto affrontare tutto questo.

Perché si è rivolto ai servizi sociali del suo paese?

Violetta nasce da una relazione extraconiugale. Ho amato mia figlia dal primo istante. Purtroppo la convivenza con la mamma di Violetta naufraga in poco tempo e la piccola va a vivere con lei. Dopo due anni e numerosi episodi in cui notavo evidenti segni di maltrattamento sulla piccola riesco ad avere l’affidamento esclusivo, con diritto della mamma a vedere la bimba. Purtroppo Violetta non è felice di quegli incontri e inizia ad avere incubi notturni, nicturia e si isola dal resto del mondo. Mi preoccupo dello stato emotivo di Violetta e con animo sereno, ritengo di  essere un bravo genitore,  con fiducia nelle istituzioni, chiedo aiuto ai servizi sociali per aiutare la piccola. 

Il caso di Violetta è nelle cronache quotidiane grazie anche al passaparola sui social e al gruppo “io sto con la piccola Violetta”. Come è nata questa idea?

Il gruppo #iostoconlapiccolavioletta nasce dall’esigenza di sensibilizzare l’opinione pubblica circa l’ingiustizia subita da mia figlia e per sollecitare le autorità competenti, la politica e i cittadini affinché intervengano in difesa dei diritti umani di Violetta. Il suo avvocato Francesco Miraglia si è avvalso della collaborazione della professoressa Vincenza Palmieri quale consulente tecnico forense per aiutare Violetta a tornare a casa.

Come state procedendo?

Con il valido aiuto dell’avvocato Francesco Miraglia abbiamo contattato la dottoressa Vincenza Palmieri, esperto consulente tecnico forense, affinché rivedesse il caso che ci vede protagonisti inermi. La dottoressa Palmieri dopo una valutazione attenta e minuziosa ha redatto un parere pro-veritate che evidenzia le storture del caso e chiede l’immediato ritorno a casa della bimba. Sulla base di questa relazione l’avvocato Miraglia ha presentato l’istanza al fine di ottenere con urgenza giustizia per Violetta. Infine alla Procura della Repubblica è stata presentata querela contro chi si sta “occupando” di Violetta con queste modalità. 

Cosa si augura per Violetta?

Solo che torni a casa, da me e dalle sue sorelle. La nostra famiglia non può dirsi tale senza Violetta. Gli amici di scuola, di danza e le mie figlie aspettano Violetta con impazienza, per poter condividere tutti insieme mille avventure, come quando andavamo a fare le nostre interessanti gite nei boschi e ai laghi che tanto ama mia figlia. Io immagino Violetta che mi prende per mano e serenamente torniamo alla nostra vita. Solo questo.

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05 ottobre 2020

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