Dall’esercito del surf di Catherine Spaak a quello del selfie di Arisa e Lorenzo Fragola: come cambia la musica estiva Attualità Musica 19 Luglio 2017 di Romolo Ricapito https://www.youtube.com/watch?v=FQkaH5ppFek Era inevitabile che nei testi delle canzoni spuntassero i selfie. E così se nei successi degli anni Sessanta si parava di Pinne, Fucile ed Occhiali o del Sapore di Sale, due tra le canzoni più richieste di questo luglio 2017 illustrano la mania del selfie, appunto, ma in maniera drammatica (perché isola dalla realtà) nell’apparentemente scanzonata L’Esercito del Selfie di Lorenzo Fragola e Arisa e in Riccione del gruppo The Giornalisti. In sostanza, il famigerato selfie ha preso così piede da sostituire, di fatto, l’amore all’interno dei testi dei successi estivi o comunque si è insinuato nelle menti tanto che anche la canzone, se negli anni Sessanta celebrava l’Esercito del Surf come cantava Catherine Spaak adesso loda quell’Esercito che “si spara” i selfie. Cosa è cambiato allora? Tra le canzoni di 50 anni fa e quelle attuali sembra essere passato invece un secolo. E se Proust nel penultimo capitolo della Recherche, in vacanza a Venezia, giudicava O’Sole mio intonata da un gondoliere una canzone insulsa, chissà cosa penserebbe delle canzoni italiane di oggi. Alla ricerca del tempo perduto dunque, delle belle canzoni estive di un tempo, in contrasto con quelle nevrotiche di oggi.