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Il ragazzo dai pantaloni Rosa. Film che colpisce e fa pensare

Clelia Conte

di Clelia Conte

“Il ragazzo dai pantaloni rosa” della regista Margherita Ferri, prende spunto dalla storia vera di Andrea Spezzacatena, morto suicida a 15 anni, e dal libro di Teresa Manes, madre di Andrea Spezzacatena, intitolato “Andrea oltre il pantalone rosa”.

Il ragazzo dai pantaloni rosa- locandina pandolfi carrino

L’ autore del soggetto e della sceneggiatura del film, Roberto Proia, sceglie di far raccontare la storia al figlio deceduto, in prima persona. E’ la storia di Andrea Spezzacatena è poco più che un bambino. Studia è educato e molto altruista. Un figlio modello che ama la sua famiglia e il fratello piccolo, Daniele. Ama trascorrere l’estate in Calabria dove si sente coccolato. La vita scolastica invece è più dura perché pur se passa il tempo tranquillamente con la sua amica Sara, ha un compagno, Christian, bello ma ambiguo, che Andrea vorrebbe come amico ma che lo tratta con indifferenza e cinismo. Andrea non si libera nemmeno al liceo dalla sua presenza malvagia. Infatti Christian, ripetente e frustrato, si comporta da bullo con Andrea assieme agli altri compagni. Tutto parte dal paio di pantaloni rossi che la madre di Andrea, Teresa, ha stinto per errore e che sono diventati rosa. Andrea arriverà a fare una scelta terribile per uscire da questa situazione di bullizzato dalla quale non riesce a liberarsi.

Il ragazzo dai pantaloni rosa-
Il vero Andrea Spezzacatena, morto suicida di conseguenza ad atti di bullismo-

Claudia Pandolfi, che interpreta Teresa, la madre, segue sempre il figlio con amore cercando di riparare alle fragilità adolescenziali del figlio. Anche se si separa col marito, cerca di compensare il trauma del ragazzo. Una splendida interpretazione materna che resta nel cuore e non si estirpa più.

Sara Ciocca e Samuele Carrino in una scena del film



Samuele Carrino interpreta un Andrea, trasparente dove si evidenzia perfettamente la sua personalità con varie sfumature come le sue debolezze ed insicurezze. Sara Ciocca è espressiva e rende 10 per la sua interpretazione della migliore amica di Andrea. Fra i due c’è una grande empatia. Mentre il bel Andrea Arru, che ha il ruolo del ragazzo spietato ed allo stesso tempo deficiente, Christian, si pone con aria spavalda ma nasconde una triste realtà: la consapevolezza di essere un fallimento e comportarsi da bullo coi deboli per sentirsi qualcuno.

Anche se sull’argomento si sono girati molti film, italiani o stranieri, questo di Margherita Ferri colpisce, entra nel cuore dello spettatore e non si dimentica. Fa pensare, fa riflettere ed è un messaggio forte che tocca in modo incisivo le nuove generazioni che lo guardano e questo è molto importante perché il film ha un grande valore didattico. Alla fine dell’opera, ho assistito ad un forte applauso e visto uscire piangendo alcune allieve delle scuole medie, consolate dalle brave insegnanti.

Da non perdere assolutamente.



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