Sei qui
Home > Cultura > Arrastào de Yemanjà a Bari XV Edizione

Arrastào de Yemanjà a Bari XV Edizione

di Piero Fabris

È un eco che si amplifica, energia che si sprigiona dai vibranti canti della cultura Afro Brasiliana, avvolge i presenti in un’onda di gioia! Domenica 22 settembre intorno alle 10,30, tanta gente vestita in tonalità d’azzurro come il mare che tocca il cielo e in abiti bianchi come l’onda che si affretta per baciare la terra, danzando, conveniva in piazza Diaz. Un corteo fluido, parallelo al lungomare, scorreva festoso secondo ritmi musicali festosi. Una processione di gente richiamata dai propri rivoli di vita, attratti come in un alveo d’acqua marina, i partecipanti sembravano rigenerarsi, accolti e vivificati dalle acque salate o meglio dal manto materno della Dea De Yemanjà, regina del mare, delle acque dell’oceano, la protettrice dei marinai, dei naufraghi e delle donne in attesa.

L’Arrastào de Yemanjà

. La Dea è una figura della mitologia Yoruba, propria del popolo omonimo dell’Africa occidentale, si invoca per protezione e aiuto in generale, La madre i cui figli sono come pesci guizzanti e il Mare con le sue acque tempestose è simbolo della fonte primordiale della vita feconda. La Dea è spesso rappresentata come una sirena, alcune volte come una bella donna che indossa una lunga veste a sette veli con serpentine dai colori blu e bianchi, richiamo alle spumeggianti onde che ha tra le mani un ventaglio in oro e madreperla, indossa una collana di cristalli azzurri, In molti vedono in lei la Stella Maris. I partecipanti sorridono, appaiono trasmutati da un diapason che con invisibili onde accorda e rende coesi in un abbraccio senza confini, in un bacino dove ogni essere si fa specchio l’un per l’altro ritrovando nel sapore del sale l’essenza del proprio essere e dal profondo sente di innalzare gli occhi al cielo per divenire goccia che vuol toccare la terra con i polpastrelli e ringraziare, ringraziare con tutta la forza unito a una corrente, a un coro destato dal tepore delle vibrazioni.

Danza con i ritmi Afrobrasiliani

Un corteo d’umanità che sa fermarsi sulla battigia per donare fiori come figli della riconoscenza verso una Dea che sa ammantare, proteggere; trasparente come l’aria, materna con le sue onde velate che sanno comprendere ogni amarezza e dare voce alle parole soffocate trasformando ogni affanno, ogni goccia di sudore, ogni lacrima, in perla preziosa sulla quale il raggio solare, posandosi, lascia che sbocci un bagliore di pace. Un attimo di grazia! E’ consapevolezza di tutti i partecipanti del movimento culturale che quest’anno ha il sapore della rinascita. Tutti tornano come conchiglie, con in sé le note di un’onda e il profumo del mare.

25 settembre 2024

Lascia un commento

Top