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Un piccolo gioiello nel cuore di Bisceglie

Tomba dei Fanciulli e Tomba del Cavaliere all'esterno della Chiesa di Santa Margherita
Maria Silvia Quaranta

di Maria Silvia Quaranta

Una tra le tante meraviglie ancora poco conosciute della nostra Puglia, Bisceglie custodisce la Chiesa di Santa Margherita.

Facciata della Chiesa di Santa Margherita a Bisceglie
Facciata della Chiesa di Santa Margherita a Bisceglie

Stretta tra i palazzi della cittadina moderna, quasi celata alla vista, si trova una chiesetta del dodicesimo secolo scolpita nella pietra locale, ricordo del periodo medievale, un tempo fuori dalle mura in aperta campagna. Esiste la trascrizione di un atto di donazione su vari beni datato 1197 con il quale Falco, giudice della curia imperiale, corredava la chiesa che aveva appena fatto edificare a proprie spese. 

Risalente al passaggio dall’età normanna a quella sveva, il fondatore rivela la sua cultura molto raffinata intrecciando elementi orientali e occidentali, a partire dall’intitolazione della chiesa a Santa Margherita di Antiochia, vergine e martire, vissuta nel terzo secolo e protettrice delle donne e delle partorienti.

Interno della chiesa con colonne e fonte battesimale
Interno della chiesa con colonne e fonte battesimale

Il giudice Falco della famiglia dei Falcone la fece erigere per celebrare la promozione a giudice nella corte di Enrico VI, futuro padre di Federico II di Svevia, la chiesetta era privata ed a uso della sola famiglia. Sul pavimento ritroviamo il simbolo di Santa Margherita di Antiochia e lo stemma della famiglia, “I falchi”. All’interno sono visibili le riproduzioni di alcune icone, i cui originali si trovano a Bari nella Pinacoteca metropolitana Giaquinto. Inoltre, su un muro è ancora visibile un’epigrafe scritta in latino che narra della presenza di una chiesa vicino a Santa Margherita, San Fortunato, nata nel 1136 e poi abbattuta per ricavarne materiale da costruzione, e di cui è sopravvissuto il campanile con la sua campana.

La famiglia De Falconibus alla fine del 1500 si estingue e l’ultima discendente sposa un discendente della famiglia dei Frisari, per cui avviene il passaggio di proprietà rilevabile dalla presenza del loro simbolo “i gigli”.

Un’altra curiosità è legata alla fonte battesimale, che presenta un singolare divisorio e non è l’originale di Santa Margherita: quando venne fatto vescovo di Bisceglie Pompeo Sarnelli nel 1723, egli amava molto la fonte battesimale di questa chiesa e meno quella della Cattedrale di San Pietro per cui venne effettuato lo scambio.

Tra fine 800 e inizio 900 il piano urbanistico ingloba la struttura agli edifici abitativi, ma all’esterno sul lato sinistro della parete rimane il cimitero monumentale, con tre tombe di famiglia, ultimamente restaurate.

Particolare della Tomba di Riccardo
Particolare della Tomba di Riccardo

La tomba centrale di Riccardo, uomo colto e sapiente, presenta ai lati i simboli degli evangelisti Luca e Marco, il toro e il leone; in alto la struttura è sormontata da quattro colonne culminanti in un baldacchino. Su di esso appare un volto, la firma dello scultore Pietro Pacitolo da Bari (con il nome leggibile in latino).

Tomba dei fanciulli della famiglia
Tomba dei fanciulli della famiglia

La tomba più piccola è dedicata ai fanciulli della famiglia: nel medioevo c’era un forte tasso di mortalità infantile, ed erano pochi i bambini che arrivavano all’adolescenza. È una tomba simbolica, con lo stemma dei Falcone e la croce gigliata. Sulla tomba poggia un’epigrafe in latino che attesta la realizzazione ad opera di altro famoso scultore Anseramo da Trani (maestro che partecipò anche alla realizzazione della cattedrale di Trani). La tomba culmina con delle teste di cane ed è legata ad una leggenda: un ragazzo francese venne attaccato da un serpente ed in suo aiuto intervenne il cane di famiglia che lo uccise; il padre del fanciullo, quando arrivò in soccorso, non trovando il figlio ma vedendo il cane con il muso sporco di sangue ipotizzò male e uccise il cane; Anseramo commosso da questa leggenda volle santificare i cani come protettori dei bambini

Tomba dedicata a Mauro o Basilio Falcone
Tomba dedicata a Mauro o Basilio Falcone

La terza tomba è dedicata a Mauro o a Basilio Falcone, non si sa esattamente, perché ci sono delle epigrafi latine che attestano entrambe le presenze. Si capisce comunque che si tratta di un cavaliere, per la struttura in rilievo con scudo e spada. Qui è visibile l’unione di simboli cristiani e pagani: infatti oltre a quelli della famiglia troviamo il simbolo dell’infinito (intreccio senza fine tra vita e morte).

Sull’attuale frontone principale si nota uno stemma diviso in due parti: a destra quello dei Falcone e a sinistra quello dei Frisari a indicare il passaggio di proprietà della chiesa. Sotto è ancora visibile una frase scritta in latino, ancora oggi attuale, che recita” Se conduci una vita onesta non devi temere la parola dei malvagi”: rimani onesto e non ti preoccupare dei maldicenti.

L’Associazione 21bisceglie, nata nel 2019, si è presa in carico vari progetti per valorizzare la città, tra cui quello di questo edificio che merita senz’altro di essere rivalutato e inserito nei circuiti turistici.

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