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Il Bif&st ricorda l’eclettica figura di Paolo Villaggio

Incontro con Elisabetta Villaggio, Neri Parenti, Ricky Tognazzi e Valeria Parisi, moderati da Alberto Crespi
Maria Silvia Quaranta

di Maria Silvia Quaranta

Locandina di Mostruosamente Villaggio
Locandina di Mostruosamente Villaggio

L’edizione 2024 del festival ha voluto rendere omaggio a tante figure del mondo del cinema dai fratelli Taviani, alla retrospettiva dei film di Marco Bellocchio, all’incontro con il regista Matteo Garrone di ritorno da Los Angeles dalla notte degli Oscar. E il 22 marzo, nella sua penultima giornata al teatro Petruzzelli, ha riservato la sorpresa della visione in anteprima del documentario “Mostruosamente Villaggio”, trasmesso poi in prima serata su Rai3, in cui emerge la poliedrica figura dell’uomo e dell’artista Paolo Villaggio, scomparso nel 2017. Diretto da Valeria Parisi, il racconto esplora lo scrittore, l’attore, il comico e il conduttore televisivo. ed è un viaggio alla scoperta di Villaggio, della sua vita e del suo enorme talento.

Luca Bizzarri, genovese come Villaggio, traghetta il pubblico, con la Bianchina del mitico Fantozzi, nei luoghi di quella città, attraverso memorie e ricordi inediti. Villaggio appare come un uomo ambizioso e generoso, acuto e intelligente, molto complesso e pieno di contraddizioni.

Nel documentario viene raccontata la grande autenticità, attraverso le vicissitudini della sua vita, di Paolo Villaggio, visto sotto una luce nuova grazie a spezzoni cinematografici e televisivi, foto e home video, e alle parole ed ai ricordi dei suoi familiari, degli amici e dei colleghi che hanno condiviso con lui tanti momenti epici. Tra questi Alessandro Gassman, che rivive la grande e lunga amicizia che legò Paolo a suo padre Vittorio, Ricky Tognazzi, che ricorda le cene a casa dei suoi o come a Villaggio piacesse andare ai funerali e non aveva paura della morte, Adriano Panatta che racconta dei loro discorsi a volte surreali e di come Paolo amasse i classici russi che consigliava sempre agli amici, Diego Abatantuono, che ricorda il suo amore per la cucina giapponese e il suo rapporto di dipendenza dal cibo per cui era stato capace “ di succhiare dei peperoni congelati presi dal frigo”, la figlia Elisabetta e il figlio Pierfrancesco, la moglie Maura, Cochi Ponzoni, Milena Vukotic e tanti altri che permettono di approfondire il personaggio pubblico e l’uomo di vasta cultura e intelligenza. La Parisi riesce a mostrare in modo leggero e puntuale i passaggi cruciali di Villaggio dalla televisione, come presentatore o con l’assurda figura del professor Krantz, al cinema sia con Fantozzi che come attore nei film diretti da Federico Fellini, Ermanno Olmi, Lina Wertmüller, Gabriele Salvatores. Una vita lunga, fatta di successi ma anche di paure e di malinconie, soffrendo del giudizio della gente.

Alberto Crespi, Ricky Tognazzi, Elisabetta Villaggio, Valeria Parisi e Neri Parenti
Alberto Crespi, Ricky Tognazzi, Elisabetta Villaggio, Valeria Parisi e Neri Parenti

Al termine della proiezione la regista con Elisabetta Villaggio, Neri Parenti e Ricky Tognazzi, moderati da Alberto Crespi, si sono ritrovati sul palco del teatro Petruzzelli per ricordare Paolo Villaggio tra curiosi aneddoti e vita vissuta. La Parisi ha spiegato come per il lavoro sia stato decisivo l’apporto della figlia Elisabetta che ha messo a disposizione alcune riprese che aveva effettuato tra Boccadasse (Ge) e Trastevere, in presa diretta nel 2006 con una piccola telecamera, compresa un’intervista inedita fatta da suo nipote Andreas al nonno dove appare il Villaggio senza maschera.

La figlia Elisabetta ha confermato che è stato molto difficile intervistare il padre, perché gli concedeva solo qualche minuto qua e là:” con questo documentario ho coronato il desiderio di raccontare mio padre in maniera più intima, come pure avevo già fatto nel mio libro Fantozzi dietro le quinte. Nonostante il suo modo cinico, che era un nascondere i sentimenti, l’affetto per gli amici l’aveva davvero: Ugo, Vittorio, de André, aveva voglia di condividere con loro e alleggerire quando sentiva qualcuno giù”.

Valeria Parisi e Neri Parenti
Valeria Parisi e Neri Parenti

Neri Parenti, che ha diretto Villaggio in 18 film, ripercorre il successo del personaggio di Fantozzi da lui prima scritto e poi interpretato, diretto nei primi due film da Luciano Salce e per il terzo da Villaggio stesso, che però voleva essere affiancato da qualcuno più esperto nella regia: “dalla Titanus mi mandano a casa di Villaggio, una casa di quelle con ascensore interno, da cui scende in caftano ed esclama “cosa ci fai tu qui?”; io mi presento e lui risponde “ ma lo sai che credevo fosse un altro?”. Così io faccio per andar via e lui mi ferma dicendo “Neri? Vabbè, ormai sei venuto te, fallo te”.

Tanti sono i ricordi e gli aneddoti portati alla luce da Ricky Tognazzi, dove le figure di Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman appaiono strettamente unite, essendo grandi amici, come pure Fabrizio de André e Adriano Panatta cui è legata una piccola chicca:” un giorno Paolo e mio padre andarono a Montecarlo per seguire un torneo di Panatta. Dopo che lui aveva vinto la semifinale, lo invitarono ad andare a cena con loro ma lui declinò, dicendo di volere riposare prima della finale. Così andarono a cena loro due ma poi gli telefonarono, a mezzanotte, e lo costrinsero ad uscire. Ed è così che Panatta perse la finale a causa loro”.

Ricky Tognazzi ed Elisabetta Villaggio
Ricky Tognazzi ed Elisabetta Villaggio

Paolo Villaggio, Ugo Tognazzi e Vittorio Gassman hanno vissuto insieme anche i momenti di depressione; ricorda Ricky:” Ugo, che è stato depresso per quattro anni, vedeva Paolo portargli Vittorio che stava peggio di lui, e stavano in una stanza a fissarsi oppure a fissare per ore un centrino su un mobile”.

Paolo Villaggio era il motore delle amicizie, soffriva di atarassia ma aveva bisogno di stima; era un grande ascoltatore, in maniera inaspettata” una vera intelligenza emotiva. Credo fosse l’uomo più intelligente che abbia incontrato” ha concluso Ricky Tognazzi, nel suo ritratto che ci restituisce un Villaggio più profondo e privato.

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