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A Ceglie Messapica la musica che cura. 

Presentato un progetto di ricerca sulla musicoterapia che vede come direttori d’orchestra la ASL di Brindisi, la Fondazione San Raffaele e Conservatorio “Tito Schipa”

A Ceglie M.ca la musica che cura. Presentato oggi un progetto di ricerca sulla musicoterapia che vede come direttori d’orchestra la ASL di Brindisi, la Fondazione San Raffaele e Conservatorio “Tito Schipa”

Emiliano, Regione Puglia: “iniziativa lodevole e innovativa per il territorio”

Rossini, IRCCS San Raffaele: “effetti evidenti e documentati sulla memoria, sul linguaggio e sul comportamento”

Ceglie Messapica, 28 febbraio 2024 – La musica per migliorare, mantenere o recuperare le funzioni cognitive, emozionali e sociali e per rallentare la progressione di determinate malattie. Se ne è discusso oggi a Ceglie Messapica presso il Centro di Riabilitazione ad Alta Specialità della ASL di Brindisi “Fondazione San Raffaele” nel corso del convegno “Teorie, tecniche e ricerca in musicoterapia” patrocinato da Regione Puglia, Azienda Sanitaria Locale e Comune di Ceglie. L’iniziativa, “innovativa e di lodevole importanza per il territorio” come sottolineato in apertura dal Governatore della Regione, Michele Emiliano e dall’Ass. alla Salute della Regione, Rocco Palese, intervenuti in collegamento, è stata l’occasione per presentare un progetto scientifico che vede come direttori d’orchestra insieme alla ASL di competenza, il Dipartimento di Ricerca del Gruppo San Raffaele e il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, sezione staccata Ceglie Messapica.

“La musica è un linguaggio universale che viene prima e dopo le parole. Utilizzarla quindi come strumento per la cura e la prevenzione di tante patologie ha sicuramente un potere eccezionale che va al di là di quelle che sono le potenzialità umane. Qualcosa di divino, di magico. Basti pensare proprio al significato, all’etimologia della parola musica: dal greco mousikḗ, l’arte delle muse, le nove figlie di Zeus, ciascuna portatrice di un’arte tramandata agli esseri umani per colmare la nostra quotidianità. Come ASL supporteremo pertanto questo progetto con grande entusiasmo, confrontandoci anche personalmente con musicisti e medici sul decorso e i risultati” così Maurizio De Nuccio, Direttore Generale dell’azienda sanitaria brindisina ha salutato l’iniziativa.

“La percezione e l’elaborazione della musica da parte del cervello e, in generale, le correlazioni neurali con essa” ha spiegato il Prof. Paolo Maria Rossini, Direttore del Dipartimento di Neuroscienze e Neuroriabilitazione dell’IRCCS San Raffaele di Roma, “rappresentano un campo di ricerca di grande interesse e importanza nell’ambito delle scienze cognitive, come dimostrano le pubblicazioni specializzate dedicate all’argomento uscite a partire dai primi anni del 21°secolo”.

La musicoterapia, a supporto delle terapie cliniche tradizionali, si rivela particolarmente utile nel caso di pazienti affetti da disturbi motori o da demenza e di bambini con capacità speciali dal momento che attiva quasi tutte le regioni del cervello, la musica serve soprattutto per recuperare attività linguistiche e motorie.

“Quando si fa o si ascolta musica si mettono in azione regioni del cervello coinvolte nelle emozioni, nella conoscenza e nel movimento. Ciò favorisce la neuro-plasticità, compensando così i deficit delle regioni cerebrali danneggiate” ha sottolineato Rossini, neurologo trai ricercatori più influenti al mondo secondo la prestigiosa classifica stilata dalla Stanford University, “da un punto di vista cognitivo, gli effetti della musicoterapia sembrano avere specifici effetti protettivi sulla memoria autobiografica, episodica e sulla influenza verbale (l’abilità di trovare i termini e le parole giuste per esprimersi). L’efficacia maggiore, però, è stata riscontrata soprattutto sui sintomi comportamentali, nella cui gestione la musicoterapia raggiunge la sua massima applicazione. Risultati promettenti sono stati osservati contro la depressione, l’agitazione, l’aggressività, l’irritabilità e l’apatia”.

Amalia Allocca, Direttore Medico Aziendale Gruppo San Raffaele e Maurizio De Nuccio, Direttore Generale ASL Brindisi

Ad articolare il progetto è stato Giuseppe Spedicati, vice direttore del Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce, che ne ha ribadito anzitutto l’obiettivo “non solo quello di migliorare la qualità della vita dei partecipanti ma anche contribuire alla ricerca nel campo della salute neurologica e fisica agendo sulla stimolazione cognitiva e sulla psicomotricità dei pazienti in riabilitazione, unendo la potenza della musica all’innovazione scientifica e di poter erogare in futuro, in collaborazione con il San Raffaele, anche un percorso di studi per musicoterapeuti”.

I destinatari dell’iniziativa che avrà inizio nel mese di marzo e prevederà laboratori dedicati saranno adulti, ragazzi e bambini con malattie neurologiche, lesioni spinali, malattie cerebrovascolari, problemi di linguaggio, psicomotori, sensoriali, autismo. Per ognuno sarà previsto un percorso personalizzato che consideri le specifiche esigenze di ciascun paziente.

Sono intervenuti anche: Angelo Palmisano, Sindaco di Ceglie Messapica, Amalia Allocca, Direttore Medico Aziendale Gruppo San Raffaele, Angelo Puzzovio, Presidente del Conservatorio “Tito Schipa” Lecce, Corrado Nicola De Bernart, Direttore del Conservatorio “Tito Schipa” Lecce, Giovanni Pellegrini, Fiduciario Sez. Staccata Ceglie Messapica, Stefano Cappa, ordinario di Neurologia, Scuola Universitaria Superiore IUSS Pavia, Lorenzo Fico, Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari, Esperto ANVUR e Annamaria Maggese, Direttore Conservatorio “Girolamo Frescobaldi” Ferrara.

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