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Le proteste infuocate degli agricoltori dall’Italia a Bruxelles

di Anna Gomes


Con i loro trattori (oltre 1300) sono arrivati da tutta l’Europa per far valere i loro diritti, fino a Bruxelles, in Place du Luxembourg, il cuore dell’Unione Europea. Dalla Francia, Germania, Grecia ed Italia. Ci sono stati anche momenti di alta tensione con lanci di petardi ed incendi ovunque, demolita la statua dell’operaio Beaufort che giace sul selciato della piazza di fronte al Parlamento Europeo.


La polizia è intervenuta con idranti e lacrimogeni per sedare la rivolta, che si è spenta dopo le 18 di oggi. Gli agricoltori si sentono abbandonati dalle Istituzioni Europee e rivendicano i loro “sacrosanti” diritti e lamentano un eccessiva burocrazia e troppi vincoli che ostacolano il loro lavoro. “Questa non è l’Europa che vogliamo! Senza di noi non c’è cibo! Basta accordi di libero commercio! No ai vincoli green!” Ecco il loro grido di protesta.
La Presidente dell’UE, Von Der Leyen ha promesso loro in tempi stretti “meno vincoli burocratici ed altre agevolazioni importanti” che saranno messe in atto nel prossimo Congresso del 26 Febbraio. Anche il Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano era lì a Bruxelles, a fianco degli agricoltori.
Intanto, a favore degli imprenditori agricoli è intervenuto il nostro ministro Tajani, affermando: “Non possiamo mettere al primo posto solo il problema ambientale e prima di tutto dobbiamo far prevalere le ragioni dell’uomo, assecondando le richieste legittime degli operatori agricoli” ha dichiarato convinto.

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