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Un Augurio sincero ai nostri lettori. Buon 2024 che sia un anno in salita perché più giù di cosi non si potrebbe

foto di copertina- Parte della Redazione, da sinistra, Daniela Ciriello, Silvia Quaranta,Francesco Guida, Simona Ciullo(Segretaria regionale MFE) Santa Vetturi (socia fondatrice della Report Levante) , Clelia Conte (Direttrice GDT) e la nostra mascott, Danilo

di Clelia Conte

Carissime lettrici e lettori di Gazzetta dal Tacco,

oggi mi sento positiva perché anni come questi ultimi, dove il mondo ha lottato contro il virus maledetto e  subisce le conseguenze delle guerre, hanno toccato il fondo. Non si può andare più giù di così!

La nostra Europa ha dovuto prendere delle serie e drastiche decisioni e la nostra Italia ha subito trasformazioni politiche che hanno destabilizzato il Paese intero. I cittadini sono in ginocchio. Non guardiamo quella fascia sociale medio/alta o quella degli impiegati che bene o male riescono a mandare avanti le loro famiglie. Il populismo del nostro governo è portato a consolare quella categoria di cittadini che credono  e si sentono dire ciò che essi vorrebbero, ma gli altri desiderano delle risposte concrete. L’Italia non è più un’isola felice e il governo non ha ratificato il Trattato che ha modificato il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità). Non è vero che abbiamo un sistema bancario solido. Lo ha spiegato in un suo articolo il Prof. Ennio Triggiani professore di Diritto dell’Unione europea nel Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Bari Aldo Moro di cui è stato Direttore e Preside: “si tralascia la pur banale considerazione che una grave crisi nelle banche di un altro Paese membro senza il paracadute offerto dal nuovo MES produrrebbe comunque conseguenze nefaste anche nel nostro sistema considerata la forte integrazione economica caratterizzante il progetto europeo. Ed è questa la ragione per cui anche gli altri 19 Stati, fra i 20 dell’area Euro firmatari dell’Accordo, non si sono posti alcun problema nella ratifica dello stesso pur avendo molti di essi un sistema bancario altrettanto se non più solido rispetto al nostro. C’è poi la considerazione, politicamente più rilevante, relativa al significato stesso della nostra partecipazione all’Unione che è fondata sul principio di solidarietà tra gli Stati membri. Una realtà così complessa, in quanto comunque realizzata fra Stati sovrani che però cercano nel comune interesse di costruire fra loro una nuova sovranità, presenta certamente limiti. Tuttavia, questa realtà deve avere quale perno irrinunciabile tale principio per cui le difficoltà e i problemi di ciascuno devono essere affrontati anche dagli altri Stati sia per normale egoismo, rispetto al possibile estendersi degli stessi, sia, soprattutto, perché vanno inseriti nel disegno strategico di costruire una nuova realtà statale; essa viene imperniata sulla progressiva condivisione di sovranità che, non dimentichiamolo, ha garantito da oltre 70 anni la pace fra i Paesi membri.”

Ci tenevo a citare queste sacrosante parole affinché si comprenda nel verso giusto l’argomento e voglio inoltre ricordare che il triste e grave periodo Covid è stato di conferma alla solidarietà dell’Europa: la Banca Centrale Europea ha sostenuto il nostro debito pubblico con l’ acquisto di titoli di Stato. Non dimentichiamoci degli aiuti finanziari del Next Generation EU e del conseguente Pnrr, comprensivi di circa 200 miliardi di euro fra prestiti a tasso pressoché zero nonché vere e proprie sovvenzioni a titolo gratuito! La ratifica del Trattato per il MES non avrebbe avuto nessun obbligo per il suo utilizzo. Se qualche Paese Membro ne avesse avuto bisogno ora ha un veto inspiegabile da parte dell’Italia. E se avessimo bisogno noi? Questo è puro menefreghismo del governo italiano.

Ho dato spazio all’argomento perché desidero che i cittadini abbiano ben chiaro cosa stia accadendo nell’ambito delle politiche europee alle quali tengo particolarmente e lotto da molti anni per un’Europa democratica e federale. I governi di destra purtroppo rallentano il processo di integrazione europea e abbattono le faticose “battaglie” di coloro che si sono faticosamente impegnati  nel nome dei Padri fondatori della Comunità europea.

Cambiando pagina dico che  bisogna infondere ai giovani italiani più cultura per avere un Paese migliore. I giovani andrebbero stimolati meglio attraverso formule più accattivanti per loro, ad esempio organizzando degli incontri associati alla musica o al cinema. Dobbiamo farli appassionare al grande schermo distogliendoli da l web oramai affezionato compagno di vita. Il cinema parla di noi e della nostra storia, ci sensibilizza alle problematiche sociali e insegna loro ciò che non vogliono imparare dai genitori. Un buon film è anche educativo. A Bari abbiamo un grande e prestigioso festival del cinema del quale dobbiamo esserne fieri, il BIF&st. Mai come nella scorsa 14ma edizione è stata coinvolta tutta la città grazie anche all’iniziativa del Comune di Bari, il “Fuori Bif&st”. Felice Laudadio coi suoi collaboratori ha portato nel capoluogo pugliese grandissimi nomi internazionali. Ora  i cittadini non hanno più bisogno di andare a Cannes o a Venezia per respirare aria di cinema per tutta la città.  Il Bif&st deve andare avanti e deve coinvolgere tutte le categorie e non solo gli studenti. Meglio avere concentrate le risorse su un grande e completo evento come questo o meglio, tenerselo stretto.

La cultura giovanile deve essere estesa anche al teatro e alla conoscenza di tutte le arti perché possano coglierne l’essenza ed intuirne i forti messaggi che trasmettono gli artisti.

Cito anche l’insufficiente sostegno alla ricerca nelle nostre Università. I cittadini più facoltosi dovrebbero mettere a disposizione dei fondi e le regioni distribuire meglio le proprie risorse. E’ triste ed ingiusto vedere tagli al futuro della scienza e della sapienza. Bisogna dare coraggio ai giovani che spesso sono demotivati e delusi da questa società che prospetta poche speranze.   

Quest’anno che ne lascia alle spalle uno pieno di orrori, violenze e guerre causate da governi repressivi come l’Iran e L’Afghanistan; che ci ha fatto comprendere l’importanza di avere rapporti più umani per non isolarci dietro i social dove si nascondono anche menti perverse e istinti omicidi, si spera che possa sollevarsi sensibilmente rispetto all’anno che vola via.  Per la nostra società saranno fondamentali le manovre dell’Europa e delle politiche interne ai fini del nostro benessere e della nostra civiltà.

Buon anno a tutti

Clelia Conte

Parte della Redazione, da sinistra, Daniela Ciriello, Silvia Quaranta,Francesco Guida, Simona Ciullo(Segretaria regionale MFE) Santa Vetturi (socia fondatrice della Report Levante) , Clelia Conte (Direttrice GDT) e la nostra mascott, Danilo

One thought on “Un Augurio sincero ai nostri lettori. Buon 2024 che sia un anno in salita perché più giù di cosi non si potrebbe

  1. 12settembre 2008, Lehman Brothers vantava la tripla AAA, 13settembre qualcosa non andava, 15 settembre la banca, con una tripla AAA, operativa da oltre 150 anni, chiede l’applicazione del Chapter 11 = Bancarotta. Il capo della Fed stampa 8.000 miliardi di dollari, ma la recessione parte, e crea disoccupazione per oltre 30milioni di persone lavoratrici. L’unica protezione per salvare il salvabile è stato lo Stato federale. Non approvando il Mes, che nella nuova versione comprende anche i fallimenti bancari, ci viene a mancare il paracadute europeo per le nostre banche, Secondo alcuni economisti, oppure meglio”economisti embedded, le nostre banche sono forti e resistenti. Me lo auguro con tutto il cuore. Ma anche Lehmann era fortissima, eppure è successo ciò che è successo. Allora, se anche firmandolo non ci servirà, perchè non si firma? Se a Brussel il nostro governo conferma l’adesione e poi il PLM, sia la sua maggioranza che parte della opposizione, non lo ratifica, o non vi è collegamento tra Governo e PLM, oppure la lingua è biforcuta: A Brussel si dice una cosa favorevole ma ìn tasca c’è un coltello. E’ bene che gli elettori si ricordino per le votazioni di giugno Quel Mes è un paracadute, solo l’Europa ci può salvare in caso di un maledetto default. I baresi conoscono la BP di BARI; senza il Governo la fila sarebbe ancora più lunga sia per i risparmiatori che per gli azionisti.

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