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Una mappa per ritrovare i sentieri di una Puglia rimossa

di Piero Fabris 

“LA CARTOGRAFIA DEL SALE” è il titolo della pubblicazione d’esordio di Dario Carnimeo (WIP Edizioni. Pagg.208. €15,00), ma si dovrebbe dire “la cartografia dell’anima”, considerando le suggestioni che quest’opera evoca e in quanto, simbolicamente, il sale rappresenta l’essenza dell’anima. Un libro dal bel ritmo che non presta il fianco alla retorica, ma che, in punta di piedi, anzi con passo felpato ci porta in luoghi del passato, quelli che appartengono a “una Puglia perduta”, dalle atmosfere e sapori di altri tempi. Il libro comincia con il ritorno di Arnaldo, il protagonista, a casa della nonna materna, ovvero un salto nei dolci ricordi che hanno costellato la sua infanzia e oltre. Pagini d’emozioni intense alle quali si torna per ritrovare la radice, l’identità propria e di una comunità che ben conosce le stagioni del vivere insieme. Fin dalle prime pagine si coglie l’universo immaginativo dell’autore! Arnaldo deve consegnare le chiavi ai nuovi proprietari dell’appartamento e solcando la soglia della casa di nonna Memè finisce con l’immergersi in un mondo fatto di attese, dialogo, accoglienza. È un mondo d’altri tempi nel quale finisce rispecchiandosi coinvolge in un percorso vellutato, puntuale e ricco di tenerezza dai retrogusti malinconici. È notevole la forza descrittiva dell’autore che riesce con pochi tratti a rappresentare Margherita di Savoia e Bari in pennellate vivide, incisive e per certi versi poetiche. È narrata la storia di famiglie semplici, magari vinte dalla vita che portano in seno valori. Un libro scorrevole nel quale si ritrovano modi di dire e fare dei pugliesi, un recupero del linguaggio, del modo di porsi che schiude nostalgicamente all’alito familiare con le proprie scansioni calde e autentiche che non hanno bisogno d’essere forbite per essere sostegno, presenza, rispetto umano. Dario Carnimeo si muove su due binari per raccontare i fatti di “famiglie” con i loro costumi e consuetudini. E viaggiando in certi solchi tracciati tra le vasche di Sale e i vicoli del paese, tra mare e campagna, cioé viaggiare su queste righe si ha la sensazione di assaporare i menù della settimana, le pietanze profumate, gli odori dei quali sono impregnati i muri delle case dei cari sui quali l’autore sa soffiare espandendo il polline della memoria, restituendoci ambientazioni e climi rimossi di gente che, nei proverbi e modi di dire, trovava il decalogo del proprio essere. Un libro che getta sassolini in specchi nei quali riconoscersi, magari ritrovarsi, invito a sollevare lo sguardo su fili d’acqua: orizzonte tra cielo e terra.

Cenni biografici di Dario Carnimeo è nato a Bari. Si è laureato in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Siena, città nella quale ha studiato anche improvvisazione e composizione jazz. La sua carriera si fonda sull’impegno sociale e umanitario con esperienze internazionali in Perù e Grecia.  E’ un appassionato di vela e letteratura.

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