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L’artista internazionale Rossella Cea e il suo tour espositivo mondiale: “perché ho deciso di non esporre più in Italia”

Rossella Cea
foto in copertina di Raffaella Fasano
Clelia Conte

di Clelia Conte

Lo scorso mese è iniziato il tour espositivo mondiale dell’artista e giornalista pugliese Rossella Cea che porterà le opere della sua nuova linea astratto/materica in esposizione in diverse gallerie prestigiose. 

Rossella Cea
Rossella Cea tra le sue opere- foto di Raffaella Fasano

Da dove inizia questo viaggio?

Tutto è partito dalla prima opera astratta acquisita nel 2020 dalla Banca popolare di Puglia e Basilicata, che ha dato il via ad una ricerca di introspezione personale in seguito ad esperienze piuttosto negative della mia vita. 

Puoi parlarne?

In realtà, dietro la creazione di queste opere, ci sono i miei studi di semiotica e letterari che si sono poi fusi con la mia esperienza artistica ventennale avendo esposto in diversi luoghi del mondo sia in Italia che all’estero. Ma fondamentalmente, il pieno sviluppo c’è stato nel momento in cui ho subito la perdita di mia madre, momento molto doloroso che ha dato il via a delle riflessioni esistenziali e prossime alla mia maturità artistica.. 

Esposizione in maxischermo- Palma di Miorca

Vogliamo parlare di questa mostra itinerante?

Dopo aver partecipato al festival dell’arte di Basilea alcuni mesi fa, tramite una galleria Svizzera con la quale Sono in ottimi rapporti, le mie opere sono state notate da una collezionista che mi ha dato la possibilità di partecipare a questo tour espositivo mondiale. Ad ottobre una parte delle mie opere sono state esposte ad Atene e a Palma di Maiorca, mentre le tappe previste per il mese di novembre saranno Dubai e Berlino. Proprio come le prestigiose opere dei musei, ogni quadro sarà provvisto di un QR code attraverso il quale qualsiasi visitatore, grazie al semplice utilizzo del cellulare, potrà ricevere ogni tipo di informazione relativa all’opera. 

Rossella Cea
Sudio d’arte di Rossella Cea – Modugno(BA)

Cosa ti aspetti da questa esperienza?

Intanto di raggiungere il numero più elevato possibile di spettatori della mia arte e, considerando che sono previste tappe anche a Miami e nelle principali Città d’Europa, credo proprio si possano ampliare di molto le aspettative sia pubblicitarie che di vendita. 

Come mai non hai pensato come prima tappa di presentare la tua nuova linea in Italia?

Sinceramente dopo vent’anni di esperienza nel settore e dopo aver esposto in diverse città nel mondo compresa Shanghai resto ancora allibita riguardo a ciò che succede ancora in quella che dovrebbe essere la patria dell’arte…

In che senso? 

Ho preso la sofferta decisione di non affidarmi mai più a galleristi italiani, specialmente dopo un’esperienza estremamente negativa che ho vissuto pochi mesi fa. Non entro nello specifico ma posso soltanto dire che innanzitutto considero vergognoso che un gallerista possa anche soltanto proporre ad un artista di retribuirlo con il 10% dei profitti, sul frutto del suo lavoro e vendendo opere di sua esclusiva proprietà. Così dovrebbe essere sempre! Soltanto in Puglia ho assistito ad una vergogna del genere. Non occorre appartenere al settore per comprendere quanto questa cosa sia assolutamente ingiusta. Nemmeno in Cina mi è stata fatta una proposta così infima che va a svilire sia la persona che è l’artista. Non parliamo poi della condizione della donna artista! Spesso e volentieri, la donna si ritrova vittima di proposte indecenti, ricatti, conditio sine qua non è addirittura- e qui mi riferisco in particolare alla Puglia- richieste di denaro per poter esporre in sedi prestigiose, nonostante un curriculum di tutto rispetto. Al contrario succede che all’estero mi si offra l’opportunità di esporre nelle più prestigiose gallerie del mondo totalmente in forma gratuita senza pretendere alcuna percentuale sulle vendite. Non solo in Puglia le possibilità di mercato sono assolutamente carenti ma quel poco che c’è passa attraverso “rielaborazioni” di mercanti d’arte senza scrupoli interessati unicamente al proprio guadagno a discapito dell’artista malcapitato. Una vera e propria offesa nei confronti dei principi più autentici dell’arte. Nel 2013, in occasione della mia esposizione al Festival dell’eccellenza italiana, mi furono rubate ben cinque opere che pur denunciandone la scomparsa alla soprintendenza dei beni culturali non sono più riuscita a recuperarle. Eravamo 3 artisti italiani derubati e stranamente non fu più possibile contattare il responsabile dell’associazione organizzatrice risultata fantasma. Eppure avevamo firmato un regolare contratto supervisionato dal mio avvocato. Memore di questa esperienza, sono riuscita a sventare un recente tentativo di truffa a mio danno.

Rossella Cea

Pensi che potresti affiancare o ripetere questa esperienza in un’altra regione d’Italia? 

Al momento sono scettica al riguardo. Avendo avuto molte esperienze anche con galleristi su Roma, Venezia, Firenze etc.  ma attendo comunque una proposta valida da poter valutare contestualmente. 

Come vedi il futuro nel mondo dell’arte soprattutto per chi si affaccia a questo mondo?

Non sono molto positiva, ma confido nella grande forza della passione che può sicuramente guidare come un faro nelle proprie scelte, chiunque abbia fede e amore nei confronti dell’arte. È tutto ciò che ti permette di superare tutte le difficoltà per poi continuare a creare cose belle. 

One thought on “L’artista internazionale Rossella Cea e il suo tour espositivo mondiale: “perché ho deciso di non esporre più in Italia”

  1. continuare a creare cose belle: questa frase conclude l’intervista. la prossima spero che abbia per tema: Cosa sono le cose belle, perchè un artista espone in galleria, la differenza rispetto a luoghi museali, o in incognito in luoghi pubblici (es. la street art), la situazione attuale del sistema dell’arte, ed altro ancora. Complimenti e abbracci sentiti e meritati

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