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Visiting Doctor for her: progetto per la gravidanza sicura nelle donne affette da patologia reumatica.

donna incinta foto Daniela Ciriello

di Piero Fabris

foto Daniela Ciriello

Si è concluso il 12 ottobre il progetto Visiting Doctors, che ha visto impegnate nei mesi scorsi le Unità Operative di Reumatologia degli Ospedali Niguarda di Milano, degli Spedali Riuniti di Brescia dell’Ospedale di Campobasso e per la Puglia, l’Unità Operativa si Reumatologia dell’Ospedale della Valle D’Itria di Martina Franca. Responsabile del progetto per l’ospedale pugliese il Dott. Angelo Semeraro e il Dott. Sergio Colella, coadiuvati dal personale infermieristico Antonia Martucci e Elisabetta Di Tano.

fibromyalgia


Obiettivo del progetto, la condivisione   delle procedure e dei protocolli con giovani reumatologi provenienti da varie parti d’Italia e messi in campo per seguire le donne fertili con malattia reumatica. Il progetto è stato ideato per rendere sempre più capillare la conoscenza della problematica legata alla donna in età fertile che desidera una gravidanza anche se affetta da patologia reumatica.
Lavorando con   i giovani reumatologi si è voluto diffondere questa cultura a tutti gli operatori sanitari ed alle pazienti stesse.
La Reumatologia è una branca della Medicina Interna che si occupa delle patologie muscolo-scheletriche e sistemiche, che rappresentano oggi uno dei motivi più frequenti di ricorso alle cure mediche. Il reumatologo quindi si occupa di malattie delle ossa (osteoporosi, artrosi), malattie infiammatorie delle articolazioni (artrite reumatoide, spondiloartriti) e malattie autoimmuni sistemiche (connettiviti e vasculiti).

donna incinta foto Daniela Ciriello

La frequenza di comparsa di queste malattie è maggiore nel sesso femminile e, al contrario di quanto sempre ritenuto dall’opinione comune, sia negli uomini che nelle donne, il maggior picco di insorgenza di queste malattie è in età giovanile, dai 20 ai 50 anni. Ovviamente nel sesso femminile la comparsa di una di queste malattie croniche può condizionare pesantemente la vita di relazione e soprattutto la pianificazione familiare.
Purtroppo ancora oggi è opinione diffusa che queste malattie siano incompatibili con la gravidanza, ma per fortuna le recenti evidenze cliniche, le nuove linee-guida reumatologiche e la possibilità di usare farmaci innovativi rendono possibile, alla donna affetta da malattie reumatiche croniche, una pressocchè normale pianificazione familiare ed una vita di coppia soddisfacente.
E’ comunque necessario pianificare la gravidanza, in quanto ancora il 58% delle gravidanze in queste pazienti è “inattesa”, programmandola nei periodi in cui la malattia sia inattiva, attraverso un adeguato counseling medico ed infermieristico che permetta il concepimento e gravidanza con la maggior sicurezza possibile.
Perchè il percorso di una gravidanza in una paziente reumatica sia sicuro, è indispensabile quindi che la patologia di base sia ben controllata ed in remissione clinica e per questo spesso è necessario proseguire le terapie anche durante la gestazione e l’allattamento. Alcuni farmaci “storici”, ma soprattutto diversi farmaci “innovativi”,  possono essere oggi somministrati in sicurezza in queste donne; in particolare, quelli biotecnologici sono compatibili con il concepimento e la gestazione ma devono essere sospesi dalla 20 alla 32 settimana di gravidanza, mentre il certolizumab  è l’unico che può essere proseguito durante tutta la gravidanza e l’allattamento, così come altri farmaci antireumatici tradizionali, corticosteroidi e idrossiclorochina.

Nel centro reumatologico di Martina Franca afferiscono un ampio numero di donne in età fertile in programmazione familiare o che hanno già partorito in corso di malattia e terapia, donne che ovviamente vengono seguite in collaborazione con i propri ginecologi di fiducia.
Con queste premesse e con l’applicazione dei protocolli internazionali di gestione e terapia viene sfatato il tabù della donna con malattia autoimmune che deve rinunciare alla pianificazione familiare, poiché oggi la paziente può intraprendere una serena e consapevole maternità, continuando a curare efficacemente   la malattia che la accompagna nella sua vita.

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