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Intervista a Michela Tanfoglio agente letterario, editor e scrittrice

di Francesco Guida

È disponibile in libreria e negli store digitali “PICASSO – La Mala Arte” (La Corte Editore) il libro di
Michela Tanfoglio, agente letterario, editor e scrittrice. A cinquant’anni dalla morte del Maestro,
uno straordinario ritratto dell’uomo che ha rivoluzionato la Storia dell’Arte, tra le tinte accese delle
sue ardenti passioni e le ombre fosche dei suoi lati più oscuri. L’autrice ci farà conoscere Picasso in tutte le sue sfaccettature, attraverso un’attenta e documentata ricostruzione, potrete entrare
nella vita del più grande artista del XX secolo, scoprendo i sentimenti e le ossessioni che ha saputo trasformare in opere immortali.

Vuoi descriverci Michela Tanfoglio come donna e come agente letterario, editor e scrittrice?

È difficile descrivere sé stessi, quindi preferisco siano gli altri a farlo: adoro il rischio (ride!). Comunque, sono una quarantenne gatto-dipendente che vive da sola, dormo poco, non esco mai, non ho la televisione, un “perfetto prodotto targato 2023”: lavoro tanto perché l’assenza e il vuoto potrebbero fagocitarmi, ma pago l’analista e ingoio pillole per sedare l’ansia. Editor e scrittrice: mi sento più editor e lettrice, che autrice, del resto i libri sono la mia vita. Come editor, amo le opere dei miei autori: “le mie cellule sono fatte della stessa sostanza delle loro produzioni”. Credo in loro più che in me stessa, so che chi è spinto da una passione può fare qualsiasi cosa e la forza di uno scrittore può far tremare la terra.

Micaela Tanfoglio

Come è nata l’idea di scrivere “PICASSO – La Mala Arte”?

Mi trovavo con il mio editore Gianni La Corte e stavamo parlando di arte, una delle mie grandi passioni, e chiacchiera dopo chiacchiera, lui ha esordito informandomi che l’anno successivo sarebbe stato celebrato l’anniversario, il cinquantesimo, della morte di Picasso. Mi si sono illuminati gli occhi: amavo e amo Picasso. Così c’è stata una stretta di mano, qualche firma e l’inizio di un lavoro che mi ha portata quasi a perdere il senno: fortunatamente esistono gli ansiolitici! Leggere testi in lingua straniera, recuperare materiale, scovare fake news, richiedere materiale d’archivio e stressare l’anima alle persone che ti orbitano intorno, non è affatto una cosa semplice. Ma tant’è…

Ci racconti il percorso emotivo e di ricerca che ti ha portato alla stesura del libro biografico su Picasso?

Percorso emotivo: già. Ho lavorato in uno dei momenti più duri della mia vita e il culmine è stato raggiunto quando ho perso una parte di me, una tra le pochissime persone che per me valgono il sangue: lo scrittore Carlo F. De Filippis. Per mesi andavo a dormire alle 2:00, mettevo la sveglia alle 3:30 e riprendevo fino alle 5:30. Dormivo fino alle 6:45, poi ripartivo. Ho perso peso, ho perso il senno, ho realmente sbattuto la testa contro il muro. Ho portato il lutto, ma ho trascinato la mia barca in porto grazie all’aiuto di tutti i miei collaboratori e di chi amo. Ho affrontato critiche e cattiverie, ma nemmeno mi hanno toccata: i miei risultati sono tangibili, le chiacchiere da social le lascio a chi ha molto tempo da perdere. Io non ne ho.

Quale è stato il momento più complesso durante la fase di scrittura del libro?

Capire quali fossero le fonti certe: era inverno e sudavo alla scrivania. Leggevo, credevo di essere riuscita a capire questo piuttosto che quello e poi dovevo distruggere tutto. Quasi un milione di battute per il canovaccio finale, ma solo il mio computer sa realmente quante ne ho scritte. Alla fine, ce l’abbiamo fatta. Parlo al plurale perché Picasso – La mala arte è figlio di: Carlo F. De Filippis, Adriana Angoletta, Joseph Tomassini, Sandra Moretti, Stas Grawroski, Stefano Lesti, Davide Rondoni; degli editor: Federico Ghirardi, Giovanna Burzio, Athena Barbera e Giulio Pisano; degli uffici stampa: Scardilli Press, di Barbara Scardilli e di Ermes – Ufficio Stampa di Francesca Tamanini e Valeria Zanoni e del mio editore Gianni La Corte. Picasso era un culto, noi siamo i suoi adepti, quelli del Ventunesimo secolo.

Micela Tanfoglio

Concludendo, quale messaggio vuoi trasmettere a coloro che leggeranno “PICASSO – La Mala Arte”?

Dateci dentro, mettetecela tutta. Credeteci! Non fatevi sconfiggere, mordetevi i polsi, picchiate le nocche sul tavolo, cercate grazia in voi stessi e fate la miglior fioritura della vostra vita. Sbocciate, siate caparbi.

Quali saranno i tuoi progetti per questo 2023?

Troppi, ma non posso ancora parlarne, o qualcuno mi farà “barba e capelli”! Comunque, c’è molta produzione: un’esplosione di bellezza e non per mano mia, ma da parte dei nostri autori e non solo! Noi di EditReal viviamo con il fiato sospeso: siamo ripartiti con la nostra barca verso nuovi orizzonti…

6 giugno 2023

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