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Serena il delitto di Arce tra piste depistaggi parole silenzi

SERENA: IL DELITTO DI ARCE TRA PISTE, DEPISTAGGI, PAROLE, SILENZI
fabiatonazzi

a cura di Fabia Tonazzi

Gli autori  Sara Cordella e Pierdomenico Corte Ruggiero presentano il libro “Serena il delitto di Arce tra piste depistaggi parole silenzi”

Si tratta di un libro che nasce da un  percorso che ha accomunato due autori diversi dal punto di vista professionale e geografico ma uniti entrambi dalla voglia di conoscenza e giustizia

Sara Cordella, da Venezia, è una grafologa forense. Ha seguito, come  consulente di parte, importanti casi di cronaca nera. Consulente per la trasmissione televisiva “Chi l’Ha visto?”. È stata consulente di Maria Tuzi, figlia di Santino Tuzi che nella vicenda di Serena Mollicone ha un ruolo importante. Sono state le indagini difensive condotte dalla dottoressa Cordella che hanno consentito la riapertura del caso di Santino Tuzi. Pierdomenico Corte Ruggiero, da Coreno Ausonio un paesino della provincia di Frosinone, è un fotoreporter collaboratore del settimanale il Sudest.it e contributore di Getty Images.

Parliamo con gli autori del libro: La vicenda di Serena Mollicone

Serena Mollicone era una ragazza di 18 anni. Felice e spensierata nonostante tutto. Perché Serena, nonostante la giovane età aveva già conosciuto un dolore devastante. La morte della madre. Cresciuta con suo padre Guglielmo e sua sorella Consuelo era pronta per l’università e per il futuro. Invece il 1° giugno 2001 la sua vita si ferma in una via di Isola Liri dove vien vista per l’ultima volta. Dopo due giorni di ricerche il suo cadavere viene ritrovato in un bosco in località Fontecupa. Inizia così una vicenda che dopo ventidue anni è ancora senza giustizia. L’arresto di Carmine Belli assolto da ogni accusa; il suicidio di Santino Tuzi. Il processo alla famiglia Mottola che ha visto l’assoluzione degli imputati in primo grado. Una vicenda complessa fatta di depistaggi inesistenti e veri depistaggi ignorati. Una vicenda segnata dal dolore dei famigliari.

Perché scrivere un libro con un processo ancora in corso?

Abbiamo molto riflettuto sull’opportunità di scrivere su Serena con un processo d’appello alle porte. Poi abbiamo deciso di scriverlo per dare un contributo. Non abbiamo verità, non abbiamo certezze. Possiamo offrire dubbi e domande. Questo troverà il lettore nel libro. Siamo convinti che per avere le giuste risposte siano fondamentali le giuste domande. Dopo tanti anni non conosciamo il movente; non conosciamo l’ora della morte; non conosciamo la causa della morte. Troppe domande rimaste senza risposta.

Perché un caso di omicidio rimane irrisolto?

Nel caso di Serena Mollicone probabilmente perché è stata considerata una storia semplice. Una ragazza di diciotto anni, in una cittadina di provincia e con una vita priva di ombre. La soluzione sembrava a portata di mano. Invece non esistono storie semplici. Come magistralmente raccontato da Leonardo Sciascia nel libro “Una storia semplice”. Non è stata considerata la variabile più importante. Serena Mollicone viene vista fare l’autostop prima di scomparire questo aumenta, di molto, il numero dei sospettati. Sicuramente non esiste il delitto perfetto. Il delitto è opera dell’uomo che per sua natura è imperfetto. Semplicemente bisogna continuare a cercare la verità con logica e tenacia.

Perché nella copertina del libro non è presente la foto di Serena Mollicone?

Per una precisa scelta. Il volto e il nome di Serena sono stati usati molto  e anche strumentalizzati. La nostra è una scelta dettata dal rispetto, una forma di pudore. Voltaire diceva “ ai vivi si devono dei riguardi,  ai morti si deve soltanto la verità”. Per arrivare alla verità non serve mostrare un volto. Il nostro libro potrà sembrare un po’ freddo, con poca emotività. Abbiamo solo scelto di rispettare quella sfera emotiva e sentimentale che appartiene solo a chi ha conosciuto e amato Serena da viva. Nello scrivere il libro ci siamo chiesti spesso cosa ne avrebbe pensato Serena. Siamo arrivati alla conclusione che una ragazza onesta e diretta come era lei avrebbe chiesto solo due cose: rispetto e verità, senza sentimentalismi artificiali.

Serena Mollicone avrà mai giustizia?

A breve ci sarà un processo in Corte d’Assise d’Appello. Può essere una grande occasione per arrivare alla verità a condizione di analizzare il caso a 360 gradi. Sicuramente noi non smetteremo di porci domande e cercare le risposte.

Gli autori in pillole

SARA CORDELLA grafologa e criminalista veneziana.

Nasce nel 1975, giusto un mese dopo l’omicidio di Pasolini. Dopo la laurea in filologia medievale e umanistica, si dedica, anima e corpo, alla sua più grande passione, che nel tempo, diventerà la sua professione e la renderà nota nelle aule di tribunale e in quelle delle scuole: la grafologia forense e criminologica. Si è occupata, nelle vesti di consulente, di casi di eco nazionale come l’omicidio della piccola Fortuna Loffredo, la scomparsa di Emanuela Orlandi, le ultime lettere di Aldo Moro e la riapertura del caso di Santino Tuzi, da cui è partito lo studio per il libro “Serena”. E’ stata consulente per numerose trasmissioni televisive, “Chi l’ha Visto?”, “La vita in diretta”, “TG1”, “Le Iene”, “Presa diretta”, “Linea gialla”. Ha scritto “Foto-grafie del 1978” e, assieme al coautore Pierdomenico Corte Ruggiero, “Palmina una storia sbagliata”.

PIERDOMENICO CORTE RUGGIERO nato nel 1975 nella città dove Marco Tulio Cicerone ha trovato la morte e cresciuto a Coreno Ausonio.

Fotoreporter dal 2007, iscritto Associazione Fotografi Italiani Professionisti, iscritto presso The Chartered Institute of Journalists e contributore Getty Immages. Coautore del libro “Palmina una storia sbagliata”. Redattore settimanale “Il SudEst.it”. Appassionato, dilettante e autodidatta, di investigazione criminale. Cresciuto nel mito di Corrado Augias e Carlo Lucarelli… segue ora le orme dell’Ispettore Coliandro.

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