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Zelenskj in visita in Europa ma tanti sono i punti interrogativi

Anna Gomes

di Anna Gomes

Accolto a braccia aperte da tutti i leader Europei, Zelenskj sbarca in Europa. Comincia da Roma, blindata per il suo arrivo, e comincia il suo giro di consultazioni, iniziando da Mattarella e poi dalla Meloni che lo abbraccia davanti al mondo intero e finendo con Papa Francesco, che liquida velocemente, esortandolo a mettersi da parte nelle trattative di pace nella guerra contro la Russia.

Cosa pensiamo realmente noi Italiani, vessati dal rialzo dei prezzi, da una povertà che tocca soprattutto le classi meno abbienti, dalla disoccupazione giovanile e via dicendo? Zelenskj non la manda a dire e continua con le sue richieste sempre più esigenti sull’invio di altri mezzi ed armi più sofisticate. Intanto la causa del suo Paese è giusta, direi sacrosanta e fin qui ci siamo. Ma fino a quando dureranno le sue continue richieste? E possiamo noi Italiani metterci troppo in bella vista, contro la super potente Russia? La questione è assolutamente delicata.

Intanto dopo Roma, Zelenskj atterra a Berlino da Scholz, che si mostra più cauto nelle promesse e poi arriva a Parigi, da Macron che lo accoglie con calore, direi moderato. Stiamo forse sbagliando nel promettere più del dovuto? E saremo in grado (tra l’altro) di mantenerle queste promesse?

Le logiche di questa assurda guerra Russia Ucraina si basano, come sempre d’altronde, su interessi economici, ma dal punto di vista umano i più fragili continuano a morire. E soprattutto quando finirà questo incubo?

One thought on “Zelenskj in visita in Europa ma tanti sono i punti interrogativi

  1. non è l’Ucraina che ha dichiarato guerra alla Federazione russa, Il tiranno di quella federazione ha deciso che lo spirito russo debba prevalere su tutte le nazioni nel cui interno ci sono russofoni, in genere bilingue. Ha calpestato i principi di tolleranza, della democrazia, delle volontà di ogni nazione di decidere sul loro futuro. Sono principi e valori dell’Occidente. Sta calpestando la nostra civiltà e cultura, e la loro, che è profondamente europea, Nella nostra storia europea ne abbiamo viste di tutti i colori (guerre di religione, guerre di ideologie, valori di razza, rivoluzioni borghesi, liberali, socialiste, scannamenti di qualunque tipo, controllo della stampa, prevaricazioni di etnie, tribunali dell’inquisizione, guerre speciali, guerre giuste, guerre sante, guerre fredde e calde, mutue distruzioni assicurate (l’altro lo lascio al lettore). Ero convinto che le culture aiutano i popoli a crescere, con il dialogo e la ricerca delle verità (la parresia dei greci).Siamo entrati, con l’informatica prevaricante, in un labirinto, ove il Minotauro è la pubblicità, la informazione spiccia, i social media, i diktat dei modelli sociali:(costume, relazioni umane, notizie) Tutto imposto da tali mezzi, che ti rendono schiavo, ti controllano, ti guidano, ti gestiscono in modo spiccio, senza necessità di subliminale, tanto ormai l’intelletto è scaduto a scatola vuota. Nessuno ha capito che occorre un filo di Arianna, che siamo tutti Teseo, che dobbiamo trovare il modo che verginelli e verginelle non vengano fagocitate dal Minotauro, Con questa rivoluzione che ci aspetta, dobbiamo pure pensare agli imbecilli che si divertono a distruggere ospedali, scuole, biblioteche, case di riposo, ad ammazzare bambini, a deportare bambini, ad ammazzare anziani, donne, giovani, anche i loro giovani. Per un tiranno che non dialoga, che dice menzogne al suo popolo ai suoi ragazzi, alle sue donne, che nulla sanno di come stanno i fatti, ad eliminare le voci interne dissonanti, a calpestare la democrazia, il dialogo, a sovvertire la separazione tra Stato e Chiesa, grazie a quell’imbecille di kirill. Il popolo ucraino va aiutato, in modo totale, il loro sangue difende i valori per cui abbiamo detto al mondo che la libertà è l’aria che ci aiuta a vivere. Anzi, il programma di aiuti, militari e non, va accelerato, in ogni modo, anche se il nostro eccessivo welfare vada a ridimensionarsi. Se abbiano questo livello è grazie anche al sangue dei nostri nonni e genitori. Spero di essere stato chiaro.

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