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“LOCKED DOWN – devi smetterla di avere paura”

Presentato a Bari il cortometraggio “LOCKED DOWN – devi smetterla di avere paura” della pluripremiata regista pugliese Anna Lisa Vespa

di Piero Fabris

Sabato 10 dicembre 2022 sono stati presentati al Museo civico di Bari (strada Sagges n° 13), i quattordici minuti di “LOCKED DOWN – devi smetterla di avere paura”, esordio alla regia della lucerina Anna Lisa Vespa.

La regista Anna Lisa Vespa

Erano da poco passate le 19,00 e nonostante la pioggia abbia fatto prefigurare la sala vuota, al contrario i posti a sedere erano tutti occupati. Curiosità? Curiosità per un cortometraggio che è risultato vincitore a: World Distribution Award 2021 – menzione d’onore”; “Roma Short Film Festival 2021-Miglior Editing”; Amsterdam Short film Festival 2021- Miglior film indipendente; Indie X Fest giugno 2021 per Migliore regista esordiente (Donna) e migliore canzone originale; Festival Under The Star International film Festival 2021 (Bari). Curiosità per Anna Lisa Vespa che Rossella Cea ha presentato come misteriosa ed ecclettica? La regista sarebbe dovuta diventare un medico o forse una psicologa, magari una stimata psicoterapeuta e invece un corso di teatro l’ha schiusa al mondo della rappresentazione, della messa in scena, della narrazione attraverso l’arte cinematografica che evidenzia il suo talento e la sua passione per il sociale. Si coglie l’amore per la tragedia greca che trova per un’idea parole, e dalla narrazione fa sbocciare azioni, scene, personaggi che sanno trasmutare il “seppellito dolore” in un germoglio di costruttiva consapevolezza. Un progetto condiviso attorno a un tavolino e co-sceneggiato insieme a Erminio Tota. Il suo “cortometraggio” dal titolo Locked Down (cioè chiuso) devi smetterla di aver paura, diviene una forma di servizio sociale, una terapia vellutata. Appare infatti come una sorta di “specchio/ sintesi” delle fobie e seppur con linguaggio diretto e chiaro, la breve pellicola, è dal primo minuto fino all’ultimo, piena di tatto. È rispettosa del dramma che ogni persona porta dentro. Se da una parte documenta le nostre paure di contagio, diffidenza, bisogno di controllo incarnate dalla mitomane Tiziana, magistralmente interpretata da Francesca Di Maggio, dall’altra soffia su quel periodo rimosso velocemente, nel quale eravamo tutti “protagonisti perplessi” con le mascherine di protezione e il disinfettante a portata di mano. Il tema affrontato aiuta lo spettatore a riflettere. Oggi rivedendo quelle scene ridiamo di noi stessi, ma il vero messaggio è l’invito a non crogiolarsi nella paura. È un invito ad affrontare la novità, l’incerto, l’imprevisto il dono, simboleggiato da Marco Terenzio Barbaro (il fattorino).  Un lavoro, quello di Anna Lisa Vespa, sulla rielaborazione dei lutti o del vuoto di chi è prigioniero delle piccole trincee e incapace di guardarsi attorno, di accorgersi del vicino che ammicca (impersonato da Adriano Santoro) preferendosi ripiegato su se stesso in solitudine, piuttosto che aprirsi al mondo che bussa (l’invito della zia, simboleggiato dall’attrice Carla Di Girolamo). È la sintesi e la capacità di richiamare il nostro vissuto di quel periodo, magari facendoci sorridere, a fare di ogni scena un verso poetico, dove molto è affidato alla mimica e alle inquadrature sulle quali il gioco della luce ha un ruolo fondamentale per delineare l’ansia che intrappola e immobilizza la spontaneità. Un merito che bisogna attribuire al direttore della fotografia di Antonio Petroccelli così come ha affermato Davide Mancori.  “Il fallimento non è cadere. Il fallimento è rimanere là dove si è caduti!” E in queste parole di Socrate vi è l’essenza di questo corto nel quale tutti possono riconoscersi e perdonare le proprie debolezze, la propria incapacità di guardare oltre e ascoltare il mondo che cambia per tornare ad affrontare i dèmoni che ci legano e alimentano l’angoscia che è un sipario sull’ignoto tutto da riempire di luce.

Da sinistra verso destra Carla De Girolamo, Franco Ferrante, Anna Lisa Vespa, Rossella Cea e Adriano Santoro

13 dicembre 2022

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