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La “settimana della Cultura Italo Polacca” a Bari

Intervista a Aneta Banasik presidente dell’associazione Italo Polacca pugliese

di Piero Fabris

Foto di Daniela Ciriello

Al termine della settimana della Cultura Polacca a Bari (16 -20 ottobre 2022), giunta alla sesta edizione,
abbiamo Incontrato Aneta Banasik (dottore di ricerca in scienze umanistiche), presidente della “Associazione Italo Polacca Pugliese” per fare un consuntivo sulle giornate di divulgazione cultura polacca.
L’associazione è nata nel 2016 con lo scopo di promuoverne la conoscenza della storia, della cultura, della letteratura, dell’arte, e della lingua polacca in Italia, particolarmente in Puglia.

Aneta Banasik (dottore di ricerca in scienze umanistiche)

Attraverso progetti legati al patrimonio intellettuale, sovvenzionati dalla madre patria, l’associazione organizza conferenze, incontri letterari; proietta pellicole di registi Polacchi; organizza concerti, qualche volta esposizioni. Un programma denso che ci aiuta a ritrovare, anzi a scoprire i lati in comune, le affinità storico sociali, veri e propri mattoni Culturali di ponti che promuovono la comprensione e che bypassano muri di preconcetti. Le attività divulgative fatte per passione piuttosto che per lucro di questi anni ci ha portato a ripensare alla figura di Bona Sforza d’Aragona, che fu regina di Polonia oltre che duchessa di Bari e, come ha sottolineato l’assessore alla Cultura Ines Pierucci, col suo intervento ci aiuta a coglierne il legame particolare che unisce i due paesi. E così, per il cinquecentesimo anniversario del matrimonio della sovrana con Sigismondo I Jagellone, celebratosi il 6 dicembre del 1517 (si noti che il sei dicembre è la festa liturgica del Santo di Mira e la duchessa di Bari era sua devota), l’associazione organizzò una conferenza che fu un’occasione importante per riflettere sul passato che accomuna i popoli. E la presidente dell’Associazione si illumina parlandoci di quando pensarono a una conferenza su Józef Wybicki, lo scrittore e politico polacco che scrisse la “Mazurka di Dąbrowski” l’inno nazionale polacco (16 ottobre al Museo Civico – Bari) e poi ai due concerti con il soprano Katarzyna Marczewska e Bogna Dulińska pianista, venute per l’occasione dalla Polonia, il cui eco delle loro sonorità è ancora vivo nella memoria dei presenti in Santa Teresa dei Maschi di Bari Vecchia. L’entusiasmo è contagioso! La studiosa accenna al giorno dell’inaugurazione con le autorità polacche e italiane, al concerto dai richiami storici eseguito dal gruppo ODOR ROSAE MUSICES e il corteo storico preparato dalla Pro loco di Palo del Colle, svoltosi nel chiostro di Santa Chiara.

Locandina con il programma degli eventi

L’associazione italo polacca pugliese è un polo di aggregazione per i polacchi residenti in Italia, particolarmente in Puglia ai quali offre consulenza e assistenza durante la permanenza sul territorio per i loro compatrioti. E’ l’aspetto culturale il vero polo d’attrazione di questa associazione che organizza anche corsi di lingua polacca e si adopera con dinamicità per far conoscere il proprio patrimonio intellettuale promuovendo, per esempio, i lavori dei premi Nobel per la letteratura come: Władyslaw Stanisław Reymont, (19 ottobre presso la Teca del Mediterraneo, via Gentile n°52, dialogando con il professor Marco Bruno) che con le sue opere seppe inquadrare la realtà del suo paese grazie a una sensibilità originale. Lo scrittore polacco non fu mai un sarto specializzato, alla sua curiosità e irrequietezza, alla passione per la lettura, dobbiamo testi come: “La Terra Promessa” (del 1898) che è una spietata descrizione di un’arena di sopravvivenza: la città durante la rivoluzione industriale. Uno scrigno di osservazioni sulla realtà che distrugge l’uomo, sia quello che corre per essere all’altezza dei ritmi della metropoli, che quello che non ne accetta le regole. Tutti vittime della cancrena morale! Da questo romanzo sono state tratte pellicole. Ricordiamo quella del 1927 di Aleksander Hertz e quella del 1975 di Andrzej Wajda, proiettata nella Mediateca di via Zanardelli, Bari. Dello scrittore non possiamo non citare “I Contadini” un’opera di suggestioni sulla vita di campagna, sui costumi della gente che lavora la terra e la loro vita spirituale; un modo di narrare dal grande respiro universale nel quale i cicli dell’eterno si riflettono quale espressione delle stagioni che regolano la vita rurale, intesa come proiezione o espressione di miti greci e testi biblici; non possiamo non citare dello scrittore: “La rivolta” (in polacco Bunt) chiara allusione alla “ Fattoria degli Animali di George Orwell. Aneta Banasik ci riferisce
dell’incontro con la storia e la mostra di Katyń, al lavoro svolto dal dottor Paweł Błażewicz dell’Istituto della Memoria Nazionale e ci trasmette la propria emozione parlando della poesia di Wisława Szymborska, premio Nobel per la letteratura 1996, un incontro letterario al quale ha partecipato la professoressa Giovanna Tomassucci (docente di letteratura polacca presso l’Università di Pisa). Un calendario intenso che alimenta la speranza e rinverdisce i sentieri della buona volontà, grazie alla quale a Bari nel 2020 si poté visitare una mostra su Papa Giovanni Paolo II nonché quella dei disegni dei prigionieri dei campi di concentramento nazi tedeschi di Auschwitz Birkenau organizzata nel 2021 a Bitonto.

Info:
https://assopuglieseitalopolacca.jimdofree.com/

20 novembre 2022

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