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Il rave della discordia. E il crollo economico?

Anna Gomes

di Anna Gomes

Uno dei primi provvedimenti del Governo Meloni , riguarda un decreto che inasprisce le pene per chi organizza Rave Party, da parte di giovani che si riuniscono per ballare, bere alcolici e consumare droga ad alto volume. Insomma, uno ‘sballo di gruppo illegale’ come quello di Modena, che sarà punito ( 6 anni di galera) per chi autorizza tutto questo. A questo punto, c’è l ‘opposizione che si oppone duramente, sulla scia di un permissivismo non accettato da gran parte dei cittadini italiani.

Ed ora dovrebbe subentrare il buon senso, a prescindere dalle fazioni politiche. I ragazzi si possono fare male, molto male e creare danni alla Comunità. L’ordine e la legalità andrebbero sempre difesi aldilà delle ideologie. E poi i ragazzi andrebbero più  seguiti sia dalle famiglie (sempre più assenti) e dalla Scuola. L’argomento non dovrebbe essere cavallo di battaglia della destra, ma accettato da tutte le persone di buon senso. Certamente la norma va rivista, caso per caso, senza togliere ai giovani il gusto di riunirsi per ballare (solo?). Molti di loro partecipano per divertirsi e riunirsi. E allora lasciamoli riunire con i dovuti controlli. Per non cadere in falsi moralismi, dovrebbe subentrare la “saggezza” dei politici nell’individuare fasce pericolose di giovani senza  per questo accomunarle a tutte le altre. Che non diventi anche questa dei  Rave Party un scusa per creare polemiche tout court, in un mondo già fin troppo complesso con problemi economici ed energetici che assillano tutti.

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