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Martina Franca- Una ciocca di capelli per Mahsa Amini e per tutte le donne Iraniane. In piazza per la libertà

di Cinzia Santoro

Anche il sindaco di Martina, Gianfranco Palmisano si taglia una ciocca

Il sindaco Gianfranco Palmisano: tante piccole gocce, fatte da piccole manifestazioni, diventano un oceano di solidarietà alle donne iraniane

L’Avvocato Giuseppe Serio con la sua bambina che osserva attentamente le ciocche di capelli

Nella soleggiata Piazza Roma a Martina Franca, si è svolta la manifestazione “Insieme per le donne iraniane”: una ciocca di capelli per Mahsa Amini e per tutte le donne protagoniste della lotta per la libertà dell’Iran. Tra i presenti, il sindaco Gianfranco Palmisano e la vice sindaca Nunzia Convertini, che hanno portato la solidarietà della città ai residenti iraniani del posto, tra cui la regista iraniana Maryam Rahimi. Così il sindaco ha dichiarato questa mattina ai microfoni di “Gazzetta dal Tacco”:
“Sia da un punto di vista morale che politico è giusto lanciare un messaggio di libertà, un messaggio che va contro i regimi dittatoriali. La nostra città è vicino alle altre comunità sparse nel mondo, che ogni giorno inviano messaggi spontanei contro il regime degli ayatollah. Dobbiamo con forza ribadire il concetto di uguaglianza di genere, di razza e di religione. I diritti umani vanno preservati sempre e sono sicuro che tante piccole gocce, fatte da piccole manifestazioni, diventano un oceano di solidarietà alle donne iraniane. L’urna con le molte ciocche di capelli delle donne e degli uomini martinesi verrà consegnata all’ ambasciata dell’Iran a Roma per ribadire il nostro dissenso alla dittatura religiosa. Il mio pensiero è rivolto alle tante studentesse iraniane, oggi imprigionate in quel paese e che non possono sedere sui banchi universitari. La mia speranza è riposta nell’intervento internazionale dell’ ONU”.

Durante la cerimonia Maryam Rahimi visibilmente emozionata, ha ricordato le numerose vittime che in questo mese hanno trovato la morte nelle piazze iraniane. Ha sottolineato, quanto il suo popolo sia votato al rispetto e alla parità di genere da sempre e come, in questi oltre 40 anni di dittatura, veda lesi i propri diritti umani. Al grido “Donne Vita Libertà” la regista ha tagliato una ciocca dei capelli, seguita da una giovanissima ragazza, figlia di un fotoreporter dissidente rifugiatosi in Italia negli anni della rivoluzione islamica.

La regista Maryam Rahimi con una ragazza iraniana

Clara ha detto: “Sono nata in Italia, non ho mai visitato la mia terra d’origine e mio padre perseguitato dal regime non ci può fare ritorno. Oggi sono qui per protestare e portare la mia solidarietà alle giovani sorelle iraniane che stanno sacrificando la vita per la libertà. Se potessi essere con loro mi batterei senza paura”. Nei suoi grandi occhi azzurri lacrime di sdegno e di dolore.

Abbiamo chiesto alla vice sindaca Nunzia Convertini se la presenza femminile nel consiglio comunale di Martina Franca abbia influito sulla realizzazione di questa manifestazione. Ha dichiarato: “Non ci abbiamo pensato due volte quando abbiamo iniziato a vedere quelle immagini alla tv che ci hanno stravolto, siamo passati dalle immagini di guerra e quelle di donne che si tagliavano i capelli. Certamente la componente femminile ha rafforzato l’idea, perché il taglio dei capelli si sta facendo in Iran per protestare. Le donne rinunciano alla propria bellezza per chiedere i propri diritti e perché per noi donne i nostri capelli sono simbolo bellezza. Rinunciarci è quindi un gesto molto duro. Noi in consiglio comunale abbiamo voluto fortemente la manifestazione odierna perché rinunciare alla bellezza vale la libertà di tutte le donne. Credo che dovremmo parlare con le nostre figlie che di sicuro non sanno cosa significhi per una giovane donna vivere oggi in Iran. E il nostro gesto va inteso proprio in tutto questo”.


Alcune riflessioni su quanto accade in Iran sono doverose. Ma la popolazione giovane insorta, potrà rovesciare il regime teocratico? Coloro che occupano i posti strategici nel paese sono ancora conniventi con i comeinisti perché impauriti, anche se nel privato sono già contrari alla sharia imposta dalla polizia religiosa. Il cambio potrà avvenire solo quando i giovani che oggi stanno lottando, occuperanno quei posti di potere all’interno del sistema. Tuttavia sta accadendo, per la prima volta da 40 anni, che i giovani e le donne che sono scesi nelle piazze non demordono. Probabilmente il regime nel tempo dovrà scendere a compromessi.


Un altro fattore riguarda la guerra in Russia e il sostegno che questo paese ha dai teocrati iraniani. L’Iran sta inviando i famosi droni che sfuggono alla contraerea ucraina e che in queste settimane hanno fatto decine di morti tra i civili. Russia e Iran sono due autocrazie, quest’ultima addirittura una teocrazia. Sono anche un’ organizzazione militare, in quanto Putin ha portato l’altro paese nell’Organizzazione di Shangai. Sono entrambi colpiti dalle sanzioni occidentali e insieme sono a livello geopolitico i due paesi che si oppongono all’Europa. L’Iran rischia nuove sanzioni anche se il regime sembra non essere così preoccupato.
La repubblica islamica resta dunque ancorata ai suoi principi, l’antisemitismo, l’odio feroce per gli states e l’imposizione dell’ hijab. E su quest’ultimo la polizia morale non può cedere, il rischio sarebbe la fine degli ayatollah. Continua dunque la meschina repressione delle donne, che vengono vergognosamente massacrate sulle strade e nelle prigioni iraniane dove ricordo è reclusa la nostra connazionale, Alessia Piperno. Noi possiamo continuare a sostenere la lotta delle nostre sorelle tagliando un piccola ciocca di capelli. A Martina Franca sarà possibile farlo ancora per qualche altro giorno, la teca resterà all’ingresso del Palazzo Ducale.

lo slogan ufficiale: Zan Zendeci Azadi! Donna Vita Libertà!

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