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A Nardò buone pratiche di integrazione il progetto SU.PR.EME

Torna a Nardò l’Agorà della Condivisione, il percorso di inclusione, sensibilizzazione e confronto sul tema dello sfruttamento lavorativo nei campi. Un incontro che si inserisce nell’ambito del programma Su.Pr.Eme. Italia, (Sud protagonista nel superamento dell’emergenza in ambito di grave sfruttamento degli stranieri regolarmente residenti nelle cinque regioni del Sud Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia), finanziato dalla Commissione Europea con fondi Amif, per promuovere buone pratiche e azioni di contrasto al fenomeno.

Agorà della condivisione

Giovedì 29 settembre alle 17.00 nella Sala Capone degli uffici comunali di Nardò il secondo incontro con la comunità con il contributo ed il racconto di buone pratiche e progetti attivati per valorizzare ed includere.

Dopo i saluti del sindaco Pippi Mellone e del vicensindaco Maria Grazia Sodero, tra gli ospiti è prevista la presenza di don Giuseppe Venneri, direttore della Caritas Diocesana di Nardò Gallipoli, che illustrerà l’esperienza del progetto Opera Seme, nato e sviluppatosi per mettere al centro terra e lavoro, per valorizzare prodotti del territorio e i lavoratori che li producono.

L’incontro sarà un’occasione importante per raccogliere proposte di integrazione da parte della comunità  che anima e vive sul territorio per superare la cosiddetta ‘mala accoglienza’: insediamenti abusivi senza servizi, nessun presidio medico per i lavoratori migranti, nessuna garanzia. Tutti elementi che spingono i lavoratori tra le grinfie dei caporali in un ciclo perpetuo di bisogno e soggezione a cui si aggiungono condizioni di vita disumane.

Agorà

L’agorà della condivisione, a cura della Regione Puglia sezione sicurezza del cittadino, politiche per le migrazioni e antimafia sociale, coordinating partner del progetto Su.pr.Eme. Italia tra le regioni, è un percorso che dal basso prova a creare relazioni tra persone appartenenti ad una comunità, a dialogare su criticità del fenomeno e a trovare soluzioni da offrire alle istituzioni locali attraverso l’attivazione di tavoli tematici che a Nardò verteranno su Giovani e Immigrazione e Cambiamenti climatici e migrazioni, perché siano i più giovani ad avviare processi virtuosi di integrazione.  In una regione in cui un quarto del Made in Italy è ottenuto da mani straniere e conta 38 mila migranti che forniscono il 22,4% del totale delle giornate di lavoro, è evidente che la manodopera straniera è un bene prezioso per l’economia agricola regionale e come tale richiede la creazione di un nuovo modello di agricoltura, che sia rispettosa della dignità e dei diritti dei lavoratori, improntata alla trasparenza e alla legalità.

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